TopoOscar 2019 – I risultati
La storia vincitrice del TopoOscar 2019.
Terminate le votazioni del TopoOscar 2019, questa volta più sofferte del solito a causa dei problemi – ora risolti – dell’Inducks, passiamo alla proclamazione ufficiale dei vincitori per l’anno conclusosi da poche settimane.
C’era qualche timore di tipo “tecnico” al momento del lancio di questa edizione, visto il passaggio al nuovo sistema di gestione del sito, ma tutto sembrerebbe essere filato liscio: non ho ricevuto segnalazioni di malfunzionamenti, e anche la novità della “stella” accanto alla scelta fatta in fase di visualizzazione dei risultati, sembrerebbe essere stata apprezzata dalla maggior parte dei partecipanti (che ringrazio!).
Per quanto riguarda gli esiti di questo “referendum”, salta all’occhio come l’annata sia stata caratterizzata da due appassionanti testa a testa, fino all’ultimo voto… che è arrivato a meno di mezz’ora dalla chiusura del “seggio”!
La suspense ha caratterizzato sia la sfida per la migliore storia di Topi, sia quella per la migliore storia di Paperi, in pratica le due appartenenti alle categorie più “sentite” dai lettori.
Miglior storia di Topi
Alla fine l’ha spuntata l’immaginifica e per certi versi geniale “Topolino e il Castello sulla Luna” sulla pur valida “Topolino e il settimo corvo” per un solo voto. La sfida evidenzia comunque come ci sia una forte preferenza dei lettori per il Topolino avventuroso, sia che si tratti di fantascienza, sia che si tratti di un thriller, in due storie di ottima fattura. Personalmente sono felice per entrambe, avendole votate: mi ricordo benissimo il senso di soddisfazione provato dopo averle lette, in particolare il “Castello“, quando si scopre (spoiler?) che in realtà la torre merlata era un razzo. Grande trovata!
Miglior storia di Paperi
Situazione simile a Paperopoli, con un altro testa a testa, dove la coppia vincitrice a pari merito “Il Conte di Anatrham” e “Zio Paperone e i tempi del Klondike” ha superato “Orgoglio e pregiudizio“. Qui non si può non notare come le preferenze dei votanti abbiano premiato storie con i paperi al di fuori della loro collocazione standard: parodie e racconti del passato/what if dello Zione… Elementi che danno da pensare su come le ambientazioni quotidiane o tradizionali dei Paperi non sappiano forse più esprimere storie di buon livello, e siano ormai confinate nell’ambito delle storie brevi. Altro dato significativo è la “dispersione” del voto: ben 48 storie hanno raccolto almeno una preferenza, dato che spiega anche come mai le due storie in cima alla classifica vincitrici abbiano raccolto molti meno voti della vincente tra le omologhe storie di Topolino.
Le suggestive ambientazioni del Klondike nella storia di Pietro Zemelo e Fabio Celoni.
Miglior storia breve
Le cosiddette “storie brevi” presentano addirittura un triplo ex aequo: “I corti di Paperino – Le gioie del buon vicinato“, “Paperina… e Paperino” e “Zio Paperone e il deposito in fuga“. Si tratta di tre storie diverse tra loro, due di autori completi, che spaziano dalla commedia slapstick alla classica caccia alla Numero Uno, passando per un’originale storia di Silvia Ziche. A proposito di queste, molti di voi mi hanno segnalato più di una difficoltà nel ricordare questo tipo di storie, per loro natura meno “memorabili” delle avventure “principali” dell’albo; pensate che ben 50 storie hanno ricevuto almeno una preferenza: una frammentazione difficilmente rintracciabile gli altri anni. Forse vale la pena iniziare a pensare ad un diverso modo di classificazione o di presentazione di queste storie per facilitare la partecipazione di tutti noi.
Miglior sceneggiatore
Situazione molto ben delineata, invece, per lo sceneggiatore preferito: con una maggioranza molto significativa ha vinto Casty, fatto da non sottovalutare considerando la concorrenza di Marco Gervasio, che sembra riscuotere grande successo tra i più giovani, Claudio Sciarrone, che è stato protagonista di un ottimo esordio alla sceneggiatura per la sua “Foglie Rosse“, Bruno Enna, che si è cimentato con l’ambizioso progetto della “messa in gioco” dei tre nipotini, e Francesco Artibani con la già citata storia del “Settimo corvo” (forse però penalizzato dalla controversa “Young Donald Duck“).
Miglior disegnatore
Sempre sorprendente la classifica finale dei disegnatori, sebbene la vittoria di Paolo Mottura sia meritatissima!
Il podio vede – come già spesso capitato in passato – lasciati fuori autori che non sfigurerebbero in cima alla classifica! In alcuni casi, come ad esempio quello di Fabio Celoni, ha sicuramente influito il fatto di aver realizzato una sola storia nel 2019. Ma di certo è strano vedere Cavazzano fuori dai primi tre posti!
Migliore copertina
La copertina di Freccero ispirata al quadro a olio di Barks Always Another Rainbow
Infine le copertine, settore che ha visto la vittoria della bellissima copertina di Topolino 3307 realizzata da Andrea Freccero ispirandosi ad un famoso olio di Barks. Anche questo settore ha visto un’estrema dispersione dei voti: 39 copertine votate su 52 proposte! Probabilmente si è avvertito il cambio di passo nella realizzazione del “biglietto da visita” del settimanale, che riducendo il numero di VIP paperizzati in copertina inizia anche ad affrancarsi dalle copertine “tutte uguali” con l’espressione sorridente del protagonista che guarda verso il lettore. Abbiamo avuto copertine memorabili legate alle storie presenti nel fascicolo, una copertina-omaggio di un vecchio numero de I Classici, copertine celebrative, di atmosfera, legate al gadget, insomma sufficienti per accontentare tutti i gusti.
Dicci cosa ne pensi sul forum, e – perché no – proponi le tue idee per migliorare e rendere più coinvolgente la prossima edizione del TopoOscar!
03 FEB 2020