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Ormai mi è venuta la scimmia per le storie della mia infanzia: ricordo una storia con Topolino ed una coppia di marinai che ospitava, non so a quale titolo, a casa sua.
Ricordo un particolare: i due si offrirono di preparare la cena ed ammannirono un banchetto a base di "budella di balena in gelatina di meduse".
Forse c'era anche Gancetto.
Disegni? A memoria direi Scarpa.
Periodo? Lessi la storia nel '77 o '78, ma forse è precedente. Lo stile narrativo e le tavole mi ricordano "L'uomo di Alcatraz", ma è solo una sensazione.

Ricordo anche un'altra storia, sempre di Scarpa, con Topolino ed uno strano monarca con una spiccata somiglianza con il prof. Enigm, di nome Tapioco VI.

Troppi ricordi si affollano nella mia mente...

La prima è senz'altro Topolino e la fiamma eterna di Kalhoa, mentre la seconda è Topolino e il mistero di Tapioco Sesto, entrambe di Romano Scarpa.

Grazie! La somiglianza con Enigm me la sono decisamente sognata...

In ogni caso, Devonrex, con la tua frase "ammannirono un banchetto" mi hai comunque mandato in visibilio!!! Solo noi possiamo usare il verbo ammannire, solo noi!!! Credo che non si possa proprio usare il verbo ammannire senza esser stati sin da piccoli, robusti lettori di Topolino! Personalmente lo uso da quarantanni e scusate quella che può sembrare presunzione ma a volte quando uso questo verbo provo la netta sensazione di non essere capito!

Bè, c'è poco da dire: i testi delle storie del Topo sono sempre stati tre spanne sul resto del mondo del fumetto e tantissimi vocaboli, pur desueti, che uso regolarmente sono retaggio di quelle letture da bambino...
Poi, diciamocelo chiaro: in quale altro posto si sarebbe potuto trovare il termine genetliaco al posto di un più comprensibile e banale compleanno?