Ho finito da qualche giorno Il supplizio del legno di sandalo, del premio Nobel cinese Mo Yan.
E' stata una lettura piuttosto impegnativa, a tratti faticosa.
E' stata una lettura impegnativa, perché l'io narrante cambia continuamente, mostrando a volte lo stesso episodio da punti di vista diametralmente opposti; ma anche perché la stessa narrazione non è lineare, ma procede in maniera oscillante, andando un po' avanti e tornando un po' indietro. Tutti gli eventi sono fra loro connessi, ed è così necessario non distrarsi mai per cogliere tutti i collegamenti esistenti, e posizionarli correttamente in una ipotetica linea temporale ed avere chiara la successione dei fatti.
Ma è stata anche una lettura faticosa, perché l'autore descrive minuziosamente molti supplizi praticati all'epoca in Cina; operazione per certi versi inevitabile essendo uno dei personaggi principali il più importante boia del Paese. Mo Yan afferma di aver indugiato nella descrizione delle torture per risvegliare le coscienze dei lettori, con l'augurio che al giorno d'oggi simili episodi trovino posto solamente sulla carta e non nella realtà. Posso confermare che alcuni passaggi sarà difficile dimenticarli.
Al di là di questi elementi narrativi molto importanti, quello che rimane al termine della lettura è la sensazione di avere gettato uno sguardo sulla provincia cinese negli anni immediatamente precedenti alla Rivolta dei Boxer. I personaggi protagonisti sono tutti molto ben caratterizzati e risulta difficile prendere le parti dell'uno o dell'altro. Una verità che emerge, e che potremmo definire valida in tutte le latitudini, è che sono sempre i poveri a subire ed a pagare pesantemente il prezzo delle scelte operate dal governo centrale; tuttavia, una ribellione è possibile, se animata dai giusti sentimenti e se chi si ribella non ha più niente da perdere.
In conclusione, una lettura che consiglio "con riserva": non è un romanzo leggero, con cui rilassarsi una mezz'ora, ma un testo da leggere con grande attenzione per ampliare le proprie conoscenze su un mondo che è molto lontano dal nostro ma anche per indagare l'universale natura dell'uomo.