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Che libro c'è sul comodino?

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Juro
Diabolico Vendicatore
PolliceSu   (1)

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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #990: Lunedì 30 Dic 2013, 08:45:58
    Letto i miei regali di natale :P

    Umberto Eco - Storia delle terre e dei luoghi leggendari.
    Ottimo saggio, scritto, come sempre da Eco, con ironia pungente e con chiarezza di esposizione. Un bel viaggio attraverso la storia, scoprendo, quando è possibile, i retroscena dietro la nascita di tanti miti, anche recentissimi (Rennes-le-Chateau, per la gioia di Giacobbo), il modo in cui questi hanno influenzato il pensiero e le azioni di tante masse, allora come oggi, e come, sempre, sarà anche in futuro, nonostante le infinite prove contrarie alla loro esistenza.
    In fondo, la credenza a queste leggende, è come la fede dei religiosi. Anche se non vedono mai il miracolo per cui pregano, continuano a credere.

    Mollie Hunter - A strangere came ashore.
    Simpatico libro, scoperto per caso, e procuratomi in inglese perché mai tradotto in italiano, di questa recentemente scomparsa scrittrice. Un bella storia, semplice, tutto sommato, e chiara fin dai primi capitoli, ma raccontata in modo appassionato, immergendoti subito nell'atmosfera delle isole scozzesi, con i loro costumi e il loro folklore, senza necessità che questi vengano impartiti a mo' di nota esplicativa, ma immediati a chi legge. Un fantasy che, seguendo in pieno quello che l'autrice professa, e con cui mi trovo in pieno accordo, non ha bisogno di inventare ex-novo luoghi e creature, perché a guardare nelle tradizioni e nel folklore, si trova tutto ciò che serve: e così, l'isola di Black Ness, si suppone dei primi del novecento, con i suoi pescatori, i vecchi cantastorie, le superstizioni e con i selkie che nuotano intorno alle sue coste, offre tutto lo scenario che necessita una bella avventura, e l'abilità a scrivere fa sì che ci si senta a proprio agio in una vecchia but end, mentre ci si ripara dal gelo stando dinanzi al caminetto, con qualcuno che suona il violino o racconta vecchie storie, o infreddoliti, mentre si sta su di una spiaggia invernale, con le barche che escono a pesca, e le foche che si riparano fra gli anfratti della costa. E ricordandosi, quando si resta soli sulla spiaggia, di segnarsi con la destra e mormorare un preghierina, nel caso ci si trovasse, senza saperlo, troppo vicino alla tana di un Trow.

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    Chen Dai-Lem
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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #991: Lunedì 30 Dic 2013, 13:13:39
      Ho appena finito di leggere Il terrore che mormora di John Dickson Carr, consigliatomi da…….ma da Bacci naturalmente :)!!! Volevo fare un piccolo commento e, per complicarmi la vita, volevo fare un piccolo confronto con Le tre bare, altra opera di questo autore che ho letto di recente.
      Questi due enigmi della camera chiusa mi sono piaciuti, ma in modo diverso. Le tre bare secondo me è stato un capolavoro assoluto di suspense. La trama è più o meno questa: in una sera come le altre il dottor Charles Grimaud, esperto di fantasmi e illusionismo, è al circolo insieme ai suoi più fidati amici per discutere, come sempre, di fenomeni paranormali e della sua capacità di smascherare le truffe riguardanti questo ambito. Ad un certo punto arriva un uomo mascherato che gli rivolge delle minacce: un fratello di cui tutti e due devono avere paura uscirà dalla tomba per vendicarsi. I giorni che precedono questo incontro sono frenetici x Grimaud che compra un quadro da un amico che raffigura tre bare in fila che sembrano muoversi, come se stesse per uscire qualcuno. Arriva il giorno del delitto e Grimaud e un uomo mascherato entrano nella stanza di Grimaud visti dalla governante e dal segretario; dopo pochi minuti lo sparo, ma nella stanza viene rinvenuto solo Grimaud agonizzante. Le tre bare è un bel libro perché noi lettori assistiamo all’omicidio in diretta, corriamo su per le scale con il dottor Fell e con lui scopriamo il corpo agonizzante e sempre con lui portiamo avanti le indagini, girando sempre intorno alla verità, come solo Carr sa fare, fino ad arrivare alla soluzione dell’enigma. Ecco questo è un po’ il punto debole del libro secondo me, perché la soluzione è veramente troppo macchinosa, solo il dottor Fell poteva arrivarci; io un po’ l’avevo intuita (non in tutta la sua macchinosità chiaramente), anche se speravo con tutto il cuore di sbagliarmi. Ma l’avventura che ci fa vivere Carr con questo libro, che arriva fino in Transilvania, è stupenda, ti tiene letteralmente incollato al libro. Il punto debole è proprio il finale.
      Altra storia invece per Il terrore che mormora. Qui ci troviamo a Londra, nel ristorante sede del Club del delitto con Barbara Morell, Miles Hammond e il dottor  Rigaud che ci racconta di un delitto avvenuto anni prima in Francia, un delitto apparentemente impossibile. Howard Brooke voleva impedire al figlio di sposare Fay Seaton, segretaria assunta poco tempo prima, perché sul conto della ragazza giravano delle voci infamanti. Decise così di incontrarla in una torre isolata con una borsa piena di soldi per chiederle di rinunciare al figlio, ma venne trovato morto poco dopo. Nessuno avrebbe potuto avvicinarsi alla torre senza essere visto e non si poteva trattare di suicidio. E via che parte la vicenda ma, almeno secondo me, la trama non riesce a coinvolgerti fino in fondo, non almeno come aveva saputo prenderti quella de Le tre bare, forse anche perché per buona parte del libro si parla di un omicidio già avvenuto e non si è partecipi dei ragionamenti e delle scoperte del dottor Fell fino alla fine, quando, come sempre, ci snocciola tutto quello che lui ha scoperto e che noi non avremmo mai potuto capire. Punto di forza è senza dubbio il finale, che con un paio di fuochi d’artificio chiude in modo più che brillante questo libro.
      Il prossimo che vorrei leggere è La corte delle streghe. Questo autore mi piace molto, è bello come alla fine di quasi ogni capitolo chiuda con una rivelazione che ti fa trasalire, per poi riprenderla il capitolo successivo.
      Scusate se vi ho annoiati, ma volevo provare a mettere insieme due idee..un po' confuse forse..ma ci ho provato :)
      "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
      - Carlos Ruiz Zafón -

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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #992: Lunedì 30 Dic 2013, 23:00:51
        Grande! ;)

        Concordo sul giudizio de Le tre bare, ottimo giallo con soluzione talmente arzigogolata che nel campo del "delitto della camera chiusa" molti dei critici in articoli che ho letto gli preferiscono altri libri come ad esempio L'occhio di Giuda, dello stesso Carr, perché al contrario ha una rivelazione finale del tutto semplice e sotto gli occhi di tutti (per quanto difficile da trovare, mentre si legge il libro per la prima volta!). In questo romanzo l'investigatore non è Gideon Fell ma l'altra creazione di Carr, il grande vecchio Henry Merrivale (ha anche scritto racconti e romanzi con Bencolin, che ho faticato a rimediare). Ma le tre bare rimane comunque uno degli esempi meglio riusciti e conosciuti del genere.
        Invece a me Il terrore che mormora è piaciuto del tutto, direi... Un bel classico dello scrittore americano, mentre La corte delle streghe l'ho comprato tempo fa ma non ho ancora avuto tempo di leggerlo.

        Due vignette della Ziche adatte all'accasione, tratte da topokolossal e dal grande splash dove sfotte in maniera irresistibile i luoghi comuni del genere :D



        Ultimamente ho letto Il Maestro e Margherita di Bulgakov, romanzo pazzesco che sto ancora cercando di approfondire (tra l'altro con la visione della trasposizione televisiva a puntate russa di Bortko) e Sei delitti senza assassino, che è il giallo mondadori di dicembre, per chi fosse interessato credo che si possa ancora trovare in edicola...
        A chi piace esagerare, in quest'ultimo romanzo di Pierre Boileau ben 6 delitti in 4 camere chiuse tutte in una volta :D
        Bel romanzo, molto breve, peccato però che l'identità dell'assassino sia palese fin dalle prime battute, e a un certo punto non si capisce come facciano le indagini sulla sua identità a mandare tanto in crisi l'investigatore di turno. Comunque una buona lettura, con spunti di inventiva notevoli.
        « Ultima modifica: Lunedì 30 Dic 2013, 23:06:14 da bacci88 »

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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #993: Martedì 31 Dic 2013, 11:45:42
          .. e Sei delitti senza assassino, che è il giallo mondadori di dicembre, per chi fosse interessato credo che si possa ancora trovare in edicola...
          A chi piace esagerare, in quest'ultimo romanzo di Pierre Boileau ben 6 delitti in 4 camere chiuse tutte in una volta :D
          Bel romanzo, molto breve, peccato però che l'identità dell'assassino sia palese fin dalle prime battute, e a un certo punto non si capisce come facciano le indagini sulla sua identità a mandare tanto in crisi l'investigatore di turno. Comunque una buona lettura, con spunti di inventiva notevoli.

          Credo che questo lo passerò..non tanto xchè non credo che ci siano dei buoni spunti narrativi, ma..insomma..sono cresciuta con la mitica Miss Marple, con Hercule Poirot e ora con il dottor Gideon Fell e ho provato una vera ammirazione per loro..per tutto il tempo del libro, oltre ovviamente a cercare di capire chi è l'assassino, sei in ammirazione dell'investigatore e ti chiedi come mai non sei intelligente come lui :)!!! Molte volte (con Carr sempre) non capisci un tubo del delitto fino a che l'investigatore non ti accompagna x mano alla soluzione.. Ecco xchè eviterò di leggere il giallo Mondadori di dicembre..non vorrei rischiare di capire l'assassino alla decima pagina e passare le altre 200 a dare del cretino all'investigatore xchè non ci è arrivato prima..chiamatemi all'antica :)!!!
          Dato che pare che non possa più fare a meno di gialli, ora torno al mio primo amore: Agatha Christie. Sto x iniziare L'assassinio di Roger Ackroyd che aveva consigliato Nubulina :)
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          - Carlos Ruiz Zafón -

            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #994: Mercoledì 1 Gen 2014, 14:00:38
            L'amante – Marguerite Duras

            “Un jour, j’étais âgée déjà, dans le hall d’un lieu public, un homme est venu vers moi. Il s’est fait connaître et il m’a dit : « Je vous connais depuis toujours. Tout le monde dit que vous étiez belle lorsque vous étiez jeune, je suis venu pour vous dire que pour moi je vous trouve plus belle maintenant que lorsque vous étiez jeune, j’aimais moins votre visage de jeune femme que celui que vous avez maintenant, dévasté.”

            Un incipit che incarna ciò che verrà, con un suono dolce e melodico svela la vita passata e presente di una donna, che porta sul volto la propria storia, nasconde nel volto la propria vita.
            Immagini sfuocate, ricordi, profumi si susseguono, donando un senso di vertigine nel lettore che non legge, ma sente, sente la passione, la paura, la disperazione; piange con la protagonista, soffre con lei.
            Non la trama avvince, ma la forza dei sentimenti che si raccontano, che si intuiscono: ella giovane donna, quasi ancora bimba, egli uomo preda di una magia amorosa, troppo intensa per essere vera, troppo reale per svanire con il tempo.
            Le vite sono svelate e si intrecciano in nodi così forti da non essere sciolti, ma non così stretti da contenere l'impeto e la paura dei quindici anni; troppe le paure, troppe poche le aspettative  per una vita che ha già tolto troppo, che non ha regalato niente se non un corpo, bello, giovane, uno sguardo malizioso e incantatore; così il riscatto, la fuga, seppur per poco da una realtà che non dovrebbe essere, un rifugio, quattro mura dove essere protetta, dove nascondersi, senza, però, mai perdere il senso del reale; un rifugio incantato dove conoscere Dio, il piacere, se stessa; senza vergogna, senza disonore, sospesa nel nulla, avvolta dal nulla; per poi, col tempo scoprire che l'amore sa trovare strade che non esistono, sa penetrare in fenditure nascoste e lì alloggiare, silente, tranquillo, ma vivo e invincibile; presente come un neo, come una cicatrice, lì, per sempre nonostante tutto, nonostante tutti.
            Un piccolo gioiello di emozione, uno struggente susseguirsi di sentimenti, contrastanti, forti, evanescenti, raccontati con la lievità di un'autrice straordinaria, che riesce a trasmettere la sua anima, la sua essenza, utilizzando un lessico semplice, ma creando accostamenti inconsueti, che disturbano, spezzando le frasi all'improvviso, cambiando soggetto, punto di vista, all'improvviso, come cambiano le sensazioni, lasciando che le parole si sostituiscano ai sensi e come essi si mischino generando il manifestarsi della realtà.
            Un libro che va lasciato scivolare, non vuole essere compreso, non vuol essere metabolizzato, ma solo sentito, vuole accarezzare la pelle e l'anima, vuol far vibrare le corde del cuore, vuol lasciare un velo di melanconia e di struggente affetto per una donna che non fa altro che vivere.
            La Duras non delude, non può deludere, perché vera, trasparente, sincera.

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            Testaquadramento
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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #995: Domenica 5 Gen 2014, 21:02:25
              Umberto Eco - Storia delle terre e dei luoghi leggendari.
              Ottimo saggio, scritto, come sempre da Eco, con ironia pungente e con chiarezza di esposizione. Un bel viaggio attraverso la storia, scoprendo, quando è possibile, i retroscena dietro la nascita di tanti miti, anche recentissimi (Rennes-le-Chateau, per la gioia di Giacobbo),

              Letto anch'io, veramente interessantissimo e molto ben scritto. Per inciso, la parte su Rennes-le-Château mi è piaciuta veramente moltissimo per l'ironia spietata che Eco si permette inaspettatamente di sfoderare, accanendosi soprattutto sul "povero" Dan Brown... cioè, espressioni come "tra i supposti membri del Priorato di Sion mancava solo Asterix" e "è vero che per allungare le mani su parte del malloppo miliardario di Brown qualcuno sarebbe disposto a mettere su carta bollata che non è figlio del proprio padre legittimo bensì di qualcuno delle decine di marinai che frequentavano abitualmente la propria mamma" non è esattamente ciò che ti aspetteresti di leggere in un saggio storico... :) Comunque, apprezzatissimo e consigliatissimo. Interessantissima anche l'ampia antologia di testi che Eco inserisce a corredo del saggio.

              Più recentemente ho letto e apprezzato molto i due volumi de Il mio nome è Nessuno di Valerio Massimo Manfredi (il quale, essendo io un appassionato di narrativa storica e di storia antica, è "necessariamente" uno dei miei scrittori preferiti): un'ottima rivisitazione romanzesca del mito di Ulisse/Odysseo scritta con sapienza e competenza e soprattutto con un grande amore per i testi classici; l'opera ripercorre la vita dell'eroe greco attingendo, oltre che dall'Odissea, anche dall'Iliade e dalle fonti classiche più svariate, e rivisitando con gusto "moderno" ma senza stravolgimenti; lo stile di Manfredi è inoltre piacevolissimo: scorrevole e moderno ma allo stesso tempo dotato di quella massiccia carica di epicità necessaria a trattare l'argomento. Consigliato a tutti gli amanti del mito, della cultura classica e della buona narrativa storica.

              "Se mettessimo in fila tutti i bulloni prodotti negli USA dal 1937 ad oggi, otterremmo una fila di bulloni molto ma molto lunga." (Enigmi Paperi)

                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #996: Domenica 19 Gen 2014, 22:34:44
                Felicie – Georges Simenon

                Simenon non ha creato solo un formidabile commissario, dotato di intuito e capacità investigative fuori dal comune, ma ha fatto molto di più: ha dato vita ad uomo raccontando storia dopo storia un uomo composto di tante sfumature pronte a formare un quadro complesso ma affascinante.
                In questa avventura, un po' fuori dal comune vine analizzata la parte più privata, quella più intima di Maigret; si trova infatti ad aver a che fare con una giovane donna, con una personalità forte e un carattere deciso che gli darà filo da torcere, con i suoi silenzi e il suo essere donna senza essere cresciuta.
                Lo stile è sempre lo stesso, asciutto, incalzante con un ritmo che stupisce per la perfezione con cui sottolinea le parti salienti del racconto, ogni descrizione non è casuale, ogni personaggio ha un ruolo, ogni oggetto contribuisce a creare l'atmosfera giusta, ma soprattutto l'uso del lessico, sempre impressionante per ricchezza e ricercatezza, senza tuttavia sconfinare nel lezioso, evidenzia, con la sua musicalità i vari stati d'animo del commissario che si alternano veloci, passando dall'irritabilità che la ragazza suscita, alla dolcezza che non può non generare in chi la incontra.
                Felicie è un personaggio complesso, ricco di sfaccettature, che rimarrà nell'immaginario del lettore, ma soprattutto di Maigret che per anni rappresenterà quella linea d'ombra così incomprensibile da risultare più ostica dei criminali incalliti.
                La trama è fluida e anche originale, intricata la punto giusto, con colpi di scena che si susseguono e con eventi che hanno come scopo principale quello di confondere le idee, ma tutto è obliato quando compare Felicie, che sembra portare con sé un'energia tale da cancellare ciò che la circonda, con quegli atteggiamenti così costruiti, così puerili.
                Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati, ma non a tal punto da rubare la scena a Felicie, al rapporto che si viene a creare tra il commissario e la ragazza; mai volgare, mai oltre il limite, Maigret non sembra mai vederla come una donna, ma al massimo come una bimba troppo grande, la tratta con quella tenerezza che si concede ad una nipote, vuole capirla, vuole che lei si fidi di lui.
                Una bellissima analisi psicologica si ha in questo piccolo libro, che trascina, che inebria e che diverte, il tutto sulla scena di un crimine e una lotta per l'eredità.
                Consigliato come tutti i Maigret in cui la sapienza della scrittura si mette al servizio del giallo per dimostrare che non esiste una letteratura di genere, esiste solo una buona letteratura.

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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #997: Lunedì 20 Gen 2014, 13:37:11
                  Per citare una frase tipica di Pacuvio (ma non solo), "gli arretrati* sul comodino da leggere si accumulano" ::)





                  * in questo caso: Tito Livio, Storia di Roma.
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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #998: Martedì 21 Gen 2014, 22:50:18
                    Lettera al padre - Franz Kafka

                    E' difficile non commuoversi di fronte a questa lettera - confessione al padre di Franz Kafka. Un libricino di una sessantina di pagine intrise di drammacita e di dolore. Un libro fondamentale, imprescindibile, per comprendere il pensiero dello scrittore di Praga, la sua struttura psicologica. E' un bellissimo viaggio nell'anima di un uomo .

                    In passato c'erano gia state delle lettere confessioni in cui denunciavano il difficile rapporto con il proprio genitore, pensiamo ,per esempio, a Giacomo Leopardi.
                    Ma nessuno è mai stato cosi profondo come Kafka e soprattutto non c'è nessuna atto di accusa verso il padre . Infatti in questa splendida lettera lui cerca di spiegare , di motivare, le cause della sua paura di fronte al genitore. Il padre appare ai suoi occhi come un uomo perfetto,un uomo che si è fatto da solo,robusto , coraggioso, una sorta di essere superiore. A questa perfezione del padre fa da contraltare la personalita debole e paurosa di kafka, esercitando dunque su di lui un influsso negativo.Questo "esempio paterno " lo tormentera per tutta la sua vita. Il padre appare freddo e autoritario ,perfetto in tutto, colui che ha sempre la certezza su ogni cosa e fin da bambino, Kafka, si sentirà schiacciato da questo senso di angoscia e di colpa derivato dal continuo confronto,(cosi bene metaforicamente descritto in quel capolavoro che è la metamorfosi) e non riuscirà ma a raggiungere un proprio equilibrio, cosa che invece riusciranno a fare le sue due sorelle.Lo scrittore di Praga si sente continuamente inadeguato, un insetto che schiacciato da un piede nella parte posteriore, si libera dalla parte interiore e si trascina da un lato. E cosi Kafka(che morirà giovane a poco piu di quarant'anni fallendo nel suo ultimo tentativo di progetto matrimoniale) rimarrà sempre sospeso tra senso di colpa, senso di ribellione e desiderio di emanciparsi dal padre.


                    Ma questa lettera travalica i confini dello strettamente personale e di un destino particolare,e leggendolo ci costringe a guardare dentro noi stessi, al rapporto con le nostre figure paterne ,un rapporto spesso fatto di incomunicabilita, di lunghi silenzi,di incomprensioni e rileggendo questo libricino riflettevo sul fatto che volte è davvero difficile dire frasi semplicissime come queste: ti voglio bene . C'è poi chi vorrebbe che tu fossi, cio che non sei e non sarai mai. Ed è quello che è successo anche a Kafka.


                    E pertanto la bellezza di questo piccolo libro sta nel fatto che, oltre ad essere la storia di un pensiero sensibile, ognuno puo individuare la propria storia intima,almeno in parte,perche in fondo rapporti di questo tipo sono fatti spesso di ombre e luci . Insomma da leggere



                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #999: Domenica 26 Gen 2014, 22:31:51
                      La trappola di Maigret- Simenon

                      Uno dei Maigret più suggestivi, più profondi; forse meno intimista e psicologico, ma senza dubbio intrigante e stimolante.
                      Fin dalle prime pagine Simenon riesce a creare un'atmosfera così reale, così plumbea da far immergere subito il lettore in quel tempo e in quella situazione; un serial killer darà filo da rocere al nostro commissario e lo farà in un modo così sottile, ma al tempo stesso naturale che non si può non leggere quest'avventura tutta d'un fiato.
                      Oltre alla solita maestria di Simenon che non si smentisce neppure questa colta, c'è da sottolineare un ritmo straordinario che incatena e costringe a continuare a leggere, quasi che il lettore fosse preda di un incantesimo, quasi che se la lettura si interrompesse una vittima potrebbe essere sacrificata.
                      Così pagina dopo pagina in un climax quasi insostenibile Maigret riesce a farsi un'idea e il lettore con lui, fino alla conclusione che seppur semplice appare magnifica.
                      Magnifica appare la fine perché i personaggi che vi ci conducono non solo sono caratterizzati benissimo, ma la loro completa comprensione avviene solo dopo che ogni velo della personalità è descritto e questo avviene con una lentezza esasperante, ma con un ritmo incalzante, creando così questo contrasto che non può non tenere incollati alla pagine.
                      Così quello che rimane di questa straordinaria lettura non è più la bellissima prosa di Simenon che si avvale di un lessico ricco e ricercato, ma la trama che non trascura niente, né l'intrigo, né l'analisi comportamentale del serial killer, anche se non ne viene dato un vero e proprio profilo, ne viene comunque ipotizzata la personalità.
                      Un insieme di fili che non si annodano, ma si intrecciano in modo perfetto a creare una trama credibile con protagonisti vivi e coinvolgenti.
                      Il miglior Maigret letto finora, ma sono certa che ancora molte sorprese mi attendono!
                      Lettura, come ovvio, consigliata per non perdere un'occasione di sfatare il mito del giallo come letteratura di genere.

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                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #1000: Martedì 28 Gen 2014, 00:45:50
                        Finalmente ho finito di leggere L'assassinio di Roger Ackroyd di Agatha Christie e, anche in questo caso, il x fortuna è dovuto alla lentezza degli ultimi giorni causa impegni vari e di sicuro non è un finalmente dovuto alla scarsa qualità del libro che è eccezionale. Faccio fatica a recensire questo libro xchè mi rendo conto che recensire un giallo senza svelare troppo è un'impresa ardua e Nubulina, che ringrazio tra l'altro, lo aveva già fatto benissimo. Era riuscita a invogliarmi alla lettura senza dire niente, ma proprio niente x fortuna del finale. Mi era capitato invece giorni fa di imbattermi in un mercatino di libri usati e trovando Un messaggio dagli spiriti sempre di Agatha Christie avevo pensato di prenderlo..volendo xò sapere di più sulla trama ho pensato di cercare notizie su wikipedia..e lì ho trovato nelle tre righe di trama assassino e tutto..morale, è inutile che legga il libro ora..ma anche quelli di wikipedia..
                        Tornando a noi ringrazio Nubulina xchè con la sua recensione mi ha incuriosita e mi ha fatto leggere questo libro. Non mi aveva presa subito..non tanto xchè la trama non fosse interessante, ma perchè, abituata ormai a Carr, speravo in qualche colpo di scena durante la narrazione, in qualche cosa che potesse scuotermi durante la lettura..e invece niente..tutto procedeva tranquillo, accompagnati dalla presenza rassicurante del grandissimo Hercule Poirot.. Ma il finale..il finale è un capolavoro..veramente un capolavoro. Anche lì credo di averci pensato..anche se non con convinzione..mi sono semplicemente lasciata portare x mano alla soluzione dall'investigatore belga.. Bello bello..lo consiglio senza dubbio.. Agatha Christie è una garanzia..c'è qualcuno che sa consigliarmi un altro buon libro dell'autrice? Io ne ho già letti parecchi..da Dieci piccoli indiani a Testimone d'accusa (ho visto anche la bellissima versione cinematografica di Billy Wilder, da C'è un cadavere in biblioteca a Miss Marple ai Caraibi, Miss Marple Nemesi, Il terrore viene per posta, Assassinio allo specchio, Polvere negli occhi, Miss Marple al Beltram Hotel e credo un paio d'altri che ora non mi sovvengono ma che ho nella mia libreria personale..ah e ho visto anche Assassinio sull'Orient Express. Me ne sapreste consigliare uno bello che non ho letto?
                        Intanto ho iniziato La sombra del viento di Zafòn :)!!!
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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #1001: Martedì 28 Gen 2014, 01:16:26
                          Poirot sul Nilo e Corpi al sole mi sono sempre piaciuti molto!

                          Non posso purtroppo dire lo stesso per il libro che hai appena letto.. una cosa mi aveva fatto pensare a un possibile assassino, per quanto impossibile... una volta che il sospetto è diventato certezza sono rimasto con un po' di amaro in bocca!
                          Però l'avvocato ad esempio l'adora!

                          Non male neanche La Domatrice... l'ambientazione soprattutto me lo fa preferire a molti altri.
                          Ah e Poirot a Styles Court l'hai letto?
                          « Ultima modifica: Martedì 28 Gen 2014, 01:17:18 da teoo »

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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #1002: Martedì 28 Gen 2014, 09:54:44
                            Poirot sul Nilo e Corpi al sole mi sono sempre piaciuti molto!

                            Quoto Poirot sul Nilo, aggiungo Trappola per topi e C'era una volta.
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                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #1003: Martedì 28 Gen 2014, 10:22:05
                              Credo che Poirot sul Nilo e Corpi al sole me li sono bruciati con la serie TV che facevano..mentre credo di avere Trappola x topi ma di non averlo mai letto..idem x C'era una volta che mi manca proprio come Poirot a Styles Court..grazie mille a entrambi x i consigli :-)!
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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #1004: Martedì 28 Gen 2014, 12:43:02
                                Io ho apprezzato "Gli elefanti hanno buona memoria". Lo trovai fra i libri vecchi di papà, che tra l'altro non ricorda nemmeno di averlo mai letto, e in un paio di giorni lo divorai. Una bella avventura di un Poirot anziano, se non l'hai ancora letto.
                                « Ultima modifica: Martedì 28 Gen 2014, 12:43:13 da Scroogie »

                                 

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