Scusa, ma è stato il mio primo pensiero.
Poi, d'accordo, i gusti sono gusti, ma certo io fatico molto a condividere il tuo impietoso giudizio di libro più noioso. Io lo divorai in quattro e quattr'otto, risi di gusto alle battute, mi lasciai rapire dalle dissertazioni, seguii la trama gialla senza alcun problema.
Peccato per te...
Come ho detto, si vede che non ho un livello di sapere equiparabile all'autore, indi per cui non sono riuscito a farmelo piacere.
Che sia scritto molto bene non lo metto assolutamente in dubbio, tuttavia oggidì è anche cambiata un po' la concezione della letteratura, i mezzi e gli strumenti, di conseguenza non tutti riescono ad essere in sintonia con Eco.
Probabilmente, lo dovrei rileggere più avanti, ora l'ho dovuto fare per compito scolastico, ma non penso proprio di farlo...
E non sono neanche convinto che per apprezzare la letteratura bisogna per forza amare i "Promessi Sposi" o "Il nome della rosa": purtroppo io mi fermo ai passi che ho dovuto leggere a scuola, con tutto quello che ho da fare, non trovo mai tempo di recuperare qualche testo, però autori come Giovanni Verga o Italo Svevo mi sono piaciuti di più di Manzoni e di Eco, e mi sembra che anche i loro testi siano letterari... poi, magari, recupero qualche testo e lo leggo e ne faccio un commento, ma vedremo...
Ah, i "Promessi Sposi" mi sono "piaciuti" solo perché l'insegnante l'anno scorso è stata molto brava a spiegarli, introdurli e farli apprezzare, però non è che sia tutto quel romanzo così speciale: personaggi come la Monaca di Monza, l'Innominato e Fra Cristoforo sono figure eccellenti, ben caratterizzate e in grado di rimanere impresse, ma Renzo e Lucia... ossignore, non hanno lo smalto da protagonisti!
La ragazza sarà anche una figura forte, che fa della fede il suo mezzo per sopportare tutto quello che succede, però...
Renzo, invece, non mi ha lasciato molto, ho gradito solo la sua seconda visita a Milano (e quindi il suo ultimo percorso di formazione), per il resto non mi è piaciuto...
Tutte le altre figure, da Don Abbondio a Donna Prassede, sono perfette e sfaccettate, però, come trama, non dico che è lungo, però c'è una certa consistenza di troppo: certe scene testimoniano la sua grande abilità di scrittore (la madre di Cecilia oppure il parallelo tra la notte di Lucia e quella dell'Innominato), tuttavia ha calcato un po' la mano sul piano storico, quindi - specialmente se lo devi studiare - diventa molto pesante (e la mia professoressa chiedeva pure cosa il sarto e sua moglie avessero preparato a Lucia nel momento in cui l'avevano ospitata in casa propria)...
Sui Promessi Sposi potrei ricredermi, sul romanzo di Umberto Eco non credo proprio, non penso neanche che proverò a rileggerlo... ci perderò, ma pazienza, non si giudica la cultura di una persona dal fatto che non legge un testo rispetto ad un altro.