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Che libro c'è sul comodino?

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Paolodan3
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PolliceSu
    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #1275: Martedì 19 Apr 2016, 22:41:29
    Appena letto "Il buio oltre la siepe".
    Sempre molto attuale, ne ho rallentato la lettura nella parte centrale.
    Ma il finale è emozionante, intensissimo.

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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #1276: Mercoledì 20 Apr 2016, 08:00:49
      Ebbene, lasciatomi incuriosire da un paio di commenti entusiasti letti qualche pagina fa, mi sono procurato Watership Down.
      Dico solo grazie a Mickeynic, Brigitta e Dominatore. Ho trovato un  romanzo meraviglioso, sotto ogni punto di vista, che mi ha preso davvero con quell'entusiasmo che non provo proprio per ogni libro (ne conto 5/6 compreso questo).

      L'ho finito giusto stanotte, e prima ancora che giungessi all'ultima pagina, ma già da diversi capitoli prima, sapevo che Hazel e compagni finivano dritti dritti fra i miei libri preferiti, e credo proprio non mi pentirò di rileggerlo ancora. Ho cominciato a fare fan art mentre ero ancora a metà libro, fate un po' voi ;D
      E non l'ho trovato nemmeno troppo descrittivo, anzi. Il soffermarsi così tanto sull'ambiente circostante suonava così piacevole che mi faceva ritrovare lì sull'erba (sotto lo sguardo perplesso dei conigli che si chiedevano da dove cavolo saltassi fuori, ma vabbé, se lo chiedono tutti i personaggi dei libri che leggo :P)

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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #1277: Mercoledì 20 Apr 2016, 11:09:51
        se lo chiedono tutti i personaggi dei libri che leggo :P)
        Non sei il solo, vecchio mio... Quanto a me potreste a pieno diritto inserirmi fra i personaggi di Salgari. ;D
        Lietissimo di avere in minima parte contribuito: come detto è uno dei libri più "miei" di sempre, e non passerà molto prima che io stesso torni a rileggerlo o quanto meno riassaggiarlo.
        « Ultima modifica: Mercoledì 20 Apr 2016, 11:10:11 da A.Basettoni »

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        Juro
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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #1278: Mercoledì 20 Apr 2016, 15:47:32
          Non è forse questo il bello della lettura? Vivere una moltitudine di vite diverse, in tempi e luoghi diversi, sentire sul serio lo scorrere del tempo al fianco di quei personaggi amati? Io, tanto per dire, alla fine dei miserabili mi sentii più vecchio di almeno una ventina d'anni e facendo il conto di tutti i libri letti finora, direi che ho superato abbondantemente i 200 anni :P
          L'unica cosa che mi dispiace è il non averlo letto prima, perché sarebbe stato un compagno di gioventù splendido.

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            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #1279: Mercoledì 20 Apr 2016, 17:29:17
            sentire sul serio lo scorrere del tempo

            Centrato in pieno; e aggiungo che anche la autocollocazione storica risulta sfumata e generalizzata nello spostarsi fra tempi e mondi diversi, privando i riferimenti dati dall'esperienza diretta (il presente) dell'ingiusto statuto di unicità.
            Conosco più "gente" fra Settecento e Ottocento che nel mio (nostro) presente effettivo ;D

            E comunque, puoi ancora considerarlo "compagno di gioventù", anziano non sei :P
            « Ultima modifica: Mercoledì 20 Apr 2016, 17:42:04 da A.Basettoni »

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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #1280: Mercoledì 20 Apr 2016, 20:06:42
              Conosco più "gente" fra Settecento e Ottocento che nel mio (nostro) presente effettivo ;D
              "I migliori amici di uno storico sono tutti morti" - Cit. di un mio Prof. che può essere valida anche in questo caso. ;)
              Homo viator

              Omnia tempus habent, et momentum suum cuique negotio sub caelo

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              Nebulina
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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #1281: Giovedì 21 Apr 2016, 22:55:06
                Un altro giro di giostra - Terzani

                Un regalo di Natale inaspettato, ma gradito come tutti i libri che si fanno spazio nella mia libreria;
                non ne avrebbe mai fatto parte se mio fratello non avesse deciso di farmene dono.
                Un autore, Terzani, che ha sempre suscitato la mia antipatia e il mio disinteresse, direi oggi, la mia superficialità.
                Ogni volta che mi capitava di vedere la sua immagine pensavo a santoni indiani così lontani dalla mia cultura occidentale.
                Dei tre libri che erano sotto l'albero è stato l'ultimo a venire aperto e quasi come atto dovuto o sfida:
                -Leggilo e poi dimmi cosa ne pensi, come medico, della scelta di Terzani di affrontare la sua malattia! Mi disse mio fratello.
                Una mattina iniziai di fronte ad un cornetto caldo e a una tazza di caffè ed è stata dura oltrepassare le prime trenta pagine, fatte di azioni e reazioni che conosco fin troppo bene, che mi apparivano scontate e intrise di quel dolore che, di certo, non ricerco anche nei libri; ma poi pagina dopo pagina sembrava che l'immagine di Terzani si componesse davanti a me, prima sfumata e poi sempre più nitida, da estranea sempre più amica.
                Pagina dopo pagina, viaggio dopo viaggio, mi ha fatto scoprire la prospettiva del malato, quella che i tuoi pazienti non ti diranno mai, perché in te cercano la salvezza, il miracolo.
                Quasi tutto il libro è una ricerca, un ripetere che la cura ai malanni, in oriente sta nel credere alla cura e non nella cura stessa e così per me è stato questo un viaggio fatto accanto ad un paziente, quel bisogno di essere preso in carico nel suo insieme e non a pezzi.
                Uno stile semplice, ma raffinato, un lessico ricercato, ma mai pomposo, lieve come una piuma, malinconico come una foglia cadente fa breccia nel cuore del lettore che è portato a sperare nel miracolo, perché la sua onestà intellettuale non ha uguali, perché alla fine quella pace che cerca la troverà e le scelte fatte, alla prova del tempo gli daranno dato ragione.
                Cosa risponderò a mio fratello?
                Lo ringrazierò di cuore, perché non lo avrei mai letto, ma mi sarei persa un testo che per me è già fondamentale, un libro che mi ha cambiata in profondità, che mi ha insegnato a non dare niente per scontato, che mentre traffico con le mie medicine, il mio sapere dall'altra parte della scrivania c'è qualcuno che grida “ Io sono qui, no sono solo il mio malanno”.
                Un libro che va letto a piccole dosi, un po' ogni giorno, senza esagerare, perché come un seme si deve depositare e crescere piano piano.

                *

                Vincenzo
                Cugino di Alf
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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #1282: Domenica 1 Mag 2016, 19:59:20
                  Ho appena letto 22.11.63.
                  Dico solo una cosa: CAPOLAVORO ASSOLUTO!
                  Lo consiglio a tutti. King è davvero un maestro.
                  If you can dream it, you can do it.

                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #1283: Lunedì 2 Mag 2016, 19:15:39
                    Io sto leggendo (con moltissima fatica) IT.
                    Vero che sono appena all'inizio , si ho già fatto moltissima fatica, ma non è proprio lo stile a non piacermi.

                    Cosa ti è piaciuto Vincenzo, chissà che magari non riesca a trovare una chiave di lettura che me lo faccia apprezzare.

                    *

                    Vincenzo
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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #1284: Domenica 8 Mag 2016, 15:35:37
                      Innanzitutto scusa se ti rispondo solo adesso.
                      In effetti questo è solo il secondo romanzo di King che ho letto, dopo Mr Mercedes (che mi era piaciuto ma molto meno rispetto a 22. 11.63).
                      Ritengo che King sia fenomenale nella caratterizzazione dei personaggi e  nella gestione della tensione narrativa, ad esempio quando avviene
                      Spoiler: mostra
                      il massacro della famiglia Dunning.

                      Non saprei che dirti riguardo It, non avendolo letto(ma prima o poi lo farò), in ogni caso ti consiglio vivamente 22.11.63,che penso ti piacerebbe molto.
                      Un saluto e complimenti per le tue recensioni, sempre piacevoli da leggere.  ;)
                      « Ultima modifica: Domenica 8 Mag 2016, 15:41:10 da Vincenzo »
                      If you can dream it, you can do it.

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                      Kim Don-Ling
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                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #1285: Lunedì 9 Mag 2016, 18:56:30
                        Ho appena letto 22.11.63.
                        Dico solo una cosa: CAPOLAVORO ASSOLUTO!
                        Lo consiglio a tutti. King è davvero un maestro.
                        Vado leggermente OT per dire che in questi giorni io e Chen stiamo guardando la serie con James Franco tratta dal bellissimo romanzo. Per ora siamo a metà strada e, nonostante tra i produttori ci sia lo stesso King, devo dire che non ci ritroviamo nella trasposizione televisiva. Ci sono molte, moltissime differenze, non solo a livello di trama, ma anche e soprattutto (imho) a livello di ritmi. Ottimo il casting, invece.
                        "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

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                        Dominatore delle Nuvole
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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #1286: Lunedì 9 Mag 2016, 21:21:10
                          Jerome K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena. Poco più che un racconto, ma con tutto il necessario. Consigliato come esilarante lettura di una sera (o al massimo due).

                          Sempre di Jerome, più articolato (e a miglior rapporto lunghezza-prezzo, se non lo trovate in biblioteca), Pensieri oziosi di un ozioso - Un libro ozioso per una vacanza oziosa. Il titolo dice tutto.

                          Fra le mie letture recenti, spendo due parole su Guerra eterna di Joe Haldeman: è un libro strano, che è scritto molto bene anche se non sembra. Insomma sembra che nulla di quel che succede sia realmente interessante, eppure si va avanti volentieri, un po' per vedere cosa succederà un po' per una certa alchimia della scrittura, che nella sua forte focalizzazione interna, e con un linguaggio molto plausibile per una prima persona (schietto, senza filtri, e comunque solido), porta avanti il libro fino alla fine.
                          Non leggete il di molto successivo I protomorfi, sempre di Haldeman. Non è proprio brutto, ma è una specie di "compitino", con una buona idea (il Finto Uomo e le sue peregrinazioni) e un resto della trama molto standard. Mi ha ricordato un po' I serpenti di Melqaart di Folco Quilici (però è meglio), libro che non ho apprezzato per niente.
                          Universo di Heinlein è curioso. Tratta (anzi, fonda) il filone delle "astronavi generazionali (Quelle di Wall - E!). Non è scritto benissimo, ma è talmente elementare che scorre molto bene. Consiglio la lettura: ne uscirete soddisfatti e con la coscienza di aver letto un libro che nel bene e nel male è un passaggio fondamentale della fantascienza. Le scene fondamentali sono tutte azzeccate, e in fondo non c'è molto spazio per scene accessorie.
                          « Ultima modifica: Lunedì 9 Mag 2016, 21:35:44 da A.Basettoni »

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                          Brigitta MacBridge
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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #1287: Martedì 10 Mag 2016, 15:06:01
                            Jerome K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena. Poco più che un racconto, ma con tutto il necessario. Consigliato come esilarante lettura di una sera (o al massimo due).

                            Sempre di Jerome, più articolato (e a miglior rapporto lunghezza-prezzo, se non lo trovate in biblioteca), Pensieri oziosi di un ozioso - Un libro ozioso per una vacanza oziosa. Il titolo dice tutto.

                            Il primo mi manca e lo recupererò senz'altro.
                            Dei "pensieri oziosi" ne ho un ricordo delizioso. Ricordo come particolarmente divertente il capitolo sugli ombrelli automatici (o era in tre uomini a zonzo?)
                            I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                            "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #1288: Sabato 21 Mag 2016, 20:54:17
                              Il primo mi manca e lo recupererò senz'altro.

                              E aggiungi anche (con priorità maggiore, se posso permettermi) Sul tempo perso a perdere tempo (Ripensamenti oziosi di un ozioso) appena uscito in libreria (almeno qui a Pisa, non so altrove)!

                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #1289: Mercoledì 25 Mag 2016, 18:31:40
                                Un Simenon un po' diverso, sempre giallo, ma alle prese con gli occhi privati

                                "L'uomo nudo" racconti

                                Che Simenon sia uno dei più grandi scrittori del novecento è cosa risaputa, ma scoprirlo in grado di creare personaggi credibili e interessanti senza soluzione di continuo è qualcosa che non è così scontato.
                                Questa raccolta di gialli, tre per la precisione, non ha come protagonista Maigret, anche se la sua figura come un fantasma benevolo aleggia nell'aria; ma l' Agenzia 0 : investigazioni provate al cui comando è un ex collabaratore del commissario, che ad un certo punto della carriera decide di mettersi in proprio.
                                Così, almeno vuol farci credere la quarta di copertina, dovrebbe svolgersi l'azione, casi risolti da occhi privati e non dalla polizia di Stato; la realtà, come è facile aspettarsi, è molto più variegata di quello che viene mostrato e fin dal primo racconto si capisce che il suddetto ex poliziotto Torrence non è davvero il capo, ma ne recita solo il ruolo...perché? Chi è in realtà colui che manovra l'agenzia?
                                Emile è un ragazzo smilzo, rosso di capelli, timido e impacciato, che ama stare defilato e nascosto, ma è proprio egli il cuore pulsante e il cervello pensante dell'agenzia; spacciandosi per fotografo è sempre con Torrence sui luoghi del delitto, come un bravo impiegato sempre alla scrivania dell'ufficio adiacente, dotato di spioncino, a vigilare sull'operato di Torrence.

                                Come succede anche nei gialli in cui Maigret è il protagonista anche in questo caso non sono le vicende a farla da padrona, per quanto interessanti e ben raccontate, ma gli stati d'animo e la personalità dei vari personaggi, che sono così ben caratterizzati da rimanere nel'immaginario, è così per la bella ragazza del primo racconto, sarà così per l'avvocato-clochard.
                                Il tutto tratteggiato con il solito lessico a cui Simenon ci ha abituato essenziale, ma elegante condito con una vena umoristica molto marcata.

                                Questi primi tre racconti editi da Adelphi sono imperdibili, sia per chi ama il Simenon- Maigret che non Maigret, rappresentando un buon compromesso tra i due mondi dell'autore belga.

                                 

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