No, mi sembrava recente. Che è un concetto relativo però, a meno di non aver centoventicinque anni, il 1984 non è propriamente dietro l'angolo. E le mie sensazioni di lettura erano davvero recenti.
Che cosa è successo? Ho provato a ricostruire la vicenda. Sicuramente la storia l'avevo letta perché la mia collezione (discontinua) ha avuto inizio con il numero 1421 e il primo dei miei numeri mancanti è il 2019 (quello con la seconda parte di L'importanza di chiamarsi Papernesto). In effetti, ero piuttosto piccolo all'epoca, e molti di quei numeri sono nella cantina dei miei genitori per ragioni di spazio da molto tempo. Oggi, tuttavia, sono andato a trovarli e ho controllato: sia mai che il ritorno di Zenobia fosse per qualche ragione ai piani alti e non sotto terra.
Risposta: no.
Inducks alla mano: poteva essere nei Grandi Classici. Che non acquisto sempre. Anzi, li acquisto molto raramente. Non nel 65 (troppo in là) ma magari nel 210 (piuttosto in qui).
Risposta: no. Non ho mai acquistato quei numeri.
Altrettanto molto difficilmente acquisto le edizioni su cui le Rane vennero ripubblicate, tuttavia ancora una volta l'Inducks (prima ancora di un controllo) mi viene in soccorso. No, non ho mai acquistato quei volumi.
Rimane il dubbio di Big. Che non compero mai per ragioni di scomodità in lettura e di spazio, a meno che dentro non ci sia un capolavoro assoluto. Ma Big numero 1 l'avevo comprato, letto, riposto infine laddove era ancora oggi: dietro due file di albi. La lettura recente delle Rane accadde su un Big piuttosto prossimo nel tempo, di cui avevo perso memoria. Senza che vi fosse una linea che conducesse sino alle altre prime letture, quelle degli anni '80, di questa storia.
Perché ho scritto questa roba?