E' un bel numero quello uscito qualche settimana fa per il mensile dedicato a Paperinik.
L'inedita mette subito in crisi: è una storia dal sapore fantascientifico/misterioso, con una seconda parte che strizza l'occhio a metà narrativa di stampo "invasione spaventosa!", ma questi elementi positivi vengono minati da alcune ingenuità e da una sceneggiatura che avrebbe probabilmente beneficiato di qualche tavola in più. Buoni e dinamici, però, i disegni di Held.
Le ristampe tengono botta: si va da un bella storia di una decina d'anni fa dell'immarcescibile coppia romana Artibani/Gervasio (Paperinik e la rivincita di Cornelius Coot), divertente e avvincente, ad una inedita del mensile di Paperinik di metà anni '90, Paperino e il grande Jake, che lessi in diretta e che mi è entrata nel cuore fin da subito per via di una trama ben congegnata, una sceneggiatura pulita come Carlo Panaro ha quasi sempre fatto in quegli anni, e per i disegni splendidi di Leoni.
Leoni ancora di scena, insieme alla compagna di sempre Negrin per un'altra storia notevole, Paperinik e i superpoteri problematici, in cui si assegna per una volta all'eroe di Paperopoli l'unica caratteristica da super che gli manca: i superpoteri, appunto.
La storia cult del mese è Paperinik e la Bella Addormentata (Martina/De Vita), la prima di queste avventure storiche che non avevo mai letto: ne sono rimasto conquistato, prosegue e in taluni sensi migliora il trend positivo che all'ottava volta continuava a consegnare ai lettori belle storie con il personaggio. E certi "eccessi" assurdi di Martina sono tanto sconvolgenti al lettore d'oggi, quanto divertenti nella loro crudezza ostentata.
Eccezion fatta per il sempre prezioso apporto di Valerio nell'introdurre la martiniana, le altre rubriche sono al di sotto degli standard: l'articolo principale è degno di menzione solo per i disegni del Pastro, e il resto si assesta un pelo sotto la media degli scorsi numeri.
Il mensile resta comunque una lettura piacevole e che intrattiene in modo efficace.