L'inedita di questo numero costituisce un ottimo esempio di come anche un'idea valida e dalle buone potenzialità possa venir completamente vanificata dall'assurda limitazione delle 20 tavole.
Il risultato è, a mio avviso, una storia veramente mal realizzata, piena di incongruenze e punti deboli.
Ma andiamo con ordine.
------------------ ATTENZIONE SPOILER ------------------
L'idea, come dicevo, non è niente male e l'incipit di un Paperino che sembra fare la bella vita su uno yatch perchè incaricato di fare "catalizzatore della mala sorte" di un tipo pieno di soldi risulta originale ed anche molto "estivo"; si potrebbe ribattere che è strano che un papero fin troppo sfortunato di suo decida di accettare un incarico che inevitabilmente lo esporrà ad ulteriori dosi di mala sorte, ma la tavola d'apertura rende bene l'dea della ragioni che hanno spinto il protagonista.
Dopo appena qualche tavola la vicenda entra nel vivo, e si scopre che le cose sono molto più complicate di quanto non appaiano, con uno strano tipo dal volto celato ed in possesso di una strana arma e con il duo riccone&scienziato cheevidentemente sanno molto più di quanto non dicano.
Bene, da questo momento la vicenda assume una dimensione più consona alle avventure di Paperinik, e l'ignaro lettore si pregusta un seguito che - purtroppo - lo deluderà non poco, oltre che pieno di incongruenze, che passo ad elencare:
- subito appresso Paperinik dichiara di aver accettato l'incarico solo per scoprire
"che cosa c'è sotto questa storia" e quale sia il nesso col tipo incappucciato, ma non si capisce come ciò sia possibile, dal momento che solo a crociera iniziata entra in scena il misterioso personaggio; che senso poi possa avere la vignetta in cui Paperinik ha in mano una foto di Paperino è davvero arduo da comprendere.
- il giorno dopo ricompare il tipo incappucciato che, pur evidentemente conosciuto (e temuto) dal riccone e dallo scienziato, sente il bisogno di presentarsi col lo scenografico appellativo di "Signore della malasorte"... che trovata banale e fuori luogo.
- entra quindi in scena Paperinik, che prima si fa colpire dal raggio dello sconosciuto, nemmeno fosse uno sprovveduto alle prime armi, e che tuttavia riesce poi a sconfiggere l'avversario con un fortunato gioco di specchi... ma il raggio sfigato non l'aveva colpito subito prima?
- colpo di scena: il riccone e lo scienziato sono "cattivi", e si scopre che hanno ingaggiato Paperino solo per far entrare in scena Paperinik, nella speranza che questi potesse sconfiggere il tipo mascherato.
Assurdo due volte: non solo perchè i due sembrano addirittura a conoscenza di un qualche "legame" tra Paperino e Paperinik (magari la loro famosa "amicizia") mentre il tipo mascherato tratta Paperinik come un avversario da estromettere dalla vicenda, ma anche perchè è veramente folle rischiare di trovarsi in casa il giustiziere mascherato quando si ha molto da nascondere.
- nel frattempo un'altra chicca che delizia il lettore è il classicissimo spiegone che il tipo (non più) mascherato si sente in dovere di fare nei pochi attimi che separano lui e Paperinik da una brutta fine. Anche qui
l'assurdità è doppia: non solo è illogico anche solo pensare che in quei pochi attimi si possa spiegare l'intera vicenda, ma neppure si capisce perchè il tipo voglia narrare tutto a quello stesso Paperinik che poco prima aveva cercato di far fuori col raggio porta-sfiga.
Una volta conclusasi la vicenda, resta l'amaro in bocca di una trama gestita male evidentemente a causa dell'eccessivamente restrittivo limite delle 20 tavole:
i passaggi logici risultano affrettati e forzati, le spiegazioni messe li solo perchè necessarie per far capire al lettore cosa sta succedendo e perchè, troppi accadimenti sono solo menzionati o accennati.Peccato veramente, perchè una maggior foliazione avrebbe sicuramente migliorato, e di molto, il risultato finale della storia.