Zio Paperone e le miniere di re Salomone è la prima storia di questo numero di Uack e ci fa viaggiare con il papero più ricco del mondo e i nipoti alla scoperta dei vari possedimenti di Paperone, dalle miniere di rame dell'Arizona, alla fabbrica dove si inscatola il salmone in Alaska, alla vetreria in Svezia, per finire sul mar Rosso, dove più o meno casualmente finiamo sulle tracce del tesoro di re Salomone. Ovviamente la strada per raggiungerlo è irta di ostacoli, non ultimo la presenza in loco del beduino El Jackai e della sua tribù, anch'essi sulle tracce del famoso tesoro. Ad "allietare" i paperi in questa avventura ci sono i fischietti di Qui, Quo e Qua in grado di richiamare qualunque animale, ma che portano quasi più problemi che benefici.
Zio Paperone e la città dai tetti d'oro, invece, si apre con una sfida tra Paperone e Paperino. Quest'ultimo crede che a parità di mezzi potrà battere lo zio in una gara a chi guadagna di più e, ovviamente, Paperone non si tira indietro, sempre pronto a dimostrare di essere il più furbo (ricorrendo anche a qualche mezzuccio, come il tentativo di nascondere qualche dollaro sotto la tuba o dentro al bastone per partire avvantaggiato sul nipote). Il mestiere più remunerato pare essere il piazzista, ma i due si devono subito confrontare con una concorrenza astuta e agguerrita. Alla fine arrivano in Indocina, accompagnati da Qui, Quo e Qua (che sono sempre una sorta di coscienza per i due paperi e di giudici imparziali, pronti ad aiutare entrambi nel momento del bisogno) e, mentre Paperino dovrà vendere magnetofoni portatili, il povero Paperone si trova a dover vendere una caldaia gigante in un paese dal clima torrido. L'impresa sembra veramente durissima per Paperone..ma noi sappiamo come andrà a finire, anche se Barks è bravo a tenerci in suspense proprio fino alla fine. Così come è bravo a mantenerci in tensione in
Zio Paperone e il pozzo dei dollari, dove Paperone è impegnato nell'ennesimo scontro con i Bassotti e dove la sua principale nemica (come spesso accade) è la sua stessa cocciutaggine. Anche in questo caso, però, la sua caratteristica più bella è il saper reagire dopo il momento di sconforto iniziale.
Anche in questo numero mi sono divertita a viaggiare con i paperi

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