Papersera.net

Indice:
Novembre Fantasmatico (prefazione)
Archimede e lo struzzicano trovarobe
Topolino e la "pietra di saggezza"
Paperino e il pranzo del giorno del Ringraziamento
Mowgli e la saggezza da pantera
Baloo lascia vacante il titolo
Paperino e il castello del fantasma
Topolino e il fantasma liquido
Topolino nella casa dei fantasmi
Topolino e il volatile "frantuma-acciaio"
Nonna papera e il tesoro inestimabile
Qui,Quo,Qua nella foresta senza ritorno

Mi sembra, finalmente, un ottimo indice: tutte storie molto vecchie la maggior parte delle quali ripubblicate pochissime volte.
Speriamo sia questa la direzione definitiva della testata.
Basta con le storie anni '90, e' molto meglio relegarle ad altre piu' adatte pubblicazioni.
Questo numero lo comprero'.

E niente, avevo tirato fuori una paginata di recensione ma il thread è andato, quindi buon per chi l'ha visto.
Il numero si classifica come uno dei migliori di questa nuova collana: le storie sono tutte interessanti, quelle pluri ristampate hanno il merito di essere veramente importanti nella storia del fumetto (con i dovuti distinguo).

Su questo numero c'è una storia semistraniera: Fallberg+Gatto, l'ultima dell'elenco.

Mi sono sempre chiesto una cosa in questi mix: quando la sceneggiatura arrivava all'artista, era già tradotta? Se sì, adopera di chi?

Purtroppo le sceneggiature straniere, poi disegnate da un italiano, sono trame poco interessanti, nel maggior numero dei casi

Purtroppo le sceneggiature straniere, poi disegnate da un italiano, sono trame poco interessanti, nel maggior numero dei casi

Come avevo sottolineato nel mio precedente intervento (andato perduto) questa storia, infatti, rappresenta veramente il grado di sfruttamento e spreco di un'artista talentuoso come Gatto. Le storie straniere sono, spesso e volentieri, riempitivi o soluzioni comunque di ripiego, ed impiegarvi un disegnatore come L.G. significa fargli solo sprecare del tempo.

Su questo numero c'è una storia semistraniera: Fallberg+Gatto, l'ultima dell'elenco.

Mi sono sempre chiesto una cosa in questi mix: quando la sceneggiatura arrivava all'artista, era già tradotta? Se sì, adopera di chi?

dipende: c'erano le storie di Siegel che erano sceneggiature in piena regola a cui bastava solo essere tradotte...

quelle dello Studio Program invece erano poco più di soggetti che poi membri della redazione modificavano come volevano: famose sono le storie(lle) affidate a Scarpa che poi rivoltava come calzini inserendo Paperetta YeYè o Filo che in USA nemmeno sapevano chi fossero.

Sui traduttori non si sa con certezza chi fossero (così come gli autori originali, tutti nomi andati perduti quando chiusero lo studio program a fine anni '80, come ha rivelato Boschi di recente!), di sicuro in un primo momento venivano affidate a sceneggiatori italiani, in quanto servivano sceneggiature da scrivere a partire da quei soggetti striminziti (alcune sono ad opera di Martina per dire, oltre alle succitate di Scarpa...) poi magari in seguito divennero già in origine ben più particolareggiate e quindi bastava una traduzione o poco più per essere assegnate ai disegnatori!

Le storie straniere sono, spesso e volentieri, riempitivi o soluzioni comunque di ripiego, ed impiegarvi un disegnatore come L.G. significa fargli solo sprecare del tempo

ed invece no! non erano affatto una perdita di tempo!

Devi ricordarti che lo Studio Program nasce proprio perchè nelle varie redazioni che producevano fumetti c'era carenza di sceneggiatori.
Per cui significa che i vari Gatto, Scarpa, Scala, Carpi... (tutti Maestri con la M maiuscola) O disegnavano queste storie minori, ma comunque sempre dignitose, OPPURE si potevano attaccare al tram!

Non c'era alcuna alternativa, non è che li dirottassero da impegni maggiori!

Acquistato! Sono davvero soddisfatto di aver trovato una storia del 1936 (Topolino nella casa dei fantasmi) la quale è richiamata dalla copertina (comprato soprattutto per questo motivo) che mi ha ricordato un cartoon visto da piccolo. Credo sia la stessa storia vero? 

mi ha ricordato un cartoon visto da piccolo. Credo sia la stessa storia vero? 

La storia è ispirata all'idea base del cartone (Topolino, Paperino e Pippo in una casa infestata da fantasmi), e fu sviluppata per fare "da traino" sui giornali al cortometraggio che stava per uscire nelle sale cinematografiche (infatti l'ambientazione è identica, e i fantasmi sono disegnati allo stesso modo). Però la trama non è la stessa. Nel 1936 le avventure su carta di Topolino erano lunghe e articolate, quindi Gottfredson e i suoi sceneggiatori partivano dalle idee base dei loro colleghi del reparto animazione per poi prendere direzioni del tutto indipendenti.

... famosissima...

[size=8] (ERA ANCHE UNA FIRMA DI UN NOTO UTENTE)[/size]

Preso da qualche giorno, è veramente un bel numero.
Già solo la storia di Massimo De Vita ne vale l'acquisto 

Già solo la storia di Massimo De Vita ne vale l'acquisto 

completamente d'accordo, è un piccolo capolavoro... tra l'altro (l'avevo scritto anche prima del "reset" del forum), il dr. Chu Yan tornerà in futuro in un'altra storia ambientata in Cina, "Topolino nella metropolitana di Pechino", non di DeVita ma del duo Ferrari-Valussi

 

A parte qualche piccola riserva personale su alcune storie (Mowgli, Baloo e Maga Mago') è un numero che merita e spero si continui così rispolverando assieme al Gottfredson anche qualche storia italiana anni '30

ps
non me ne vogliano i fans di Mowgli e compagnia 

completamente d'accordo, è un piccolo capolavoro... tra l'altro (l'avevo scritto anche prima del "reset" del forum), il dr. Chu Yan tornerà in futuro in un'altra storia ambientata in Cina, "Topolino nella metropolitana di Pechino", non di DeVita ma del duo Ferrari-Valussi

 

Io sono un fan scatenato di MDV: so Mu, le quattro Argaar,il Matrimono, Psathura a memoria.

Ma "La pietra di saggezza" per me è sempre stata una storia di rarissime noia e banalità, totalmente priva di mordente.

Disegni spettacolari, fantastici, meravigliosi, ma la trama non ha un vero colpo di genio che sia uno...

io l'ho letta da bambino, nel lontano '97, e mi colpì subito per il plot semplice eppure interessante, lo stile grafico (ovviamente) e per l'hobby di Pippo, molto Gottfredsoniano, che è il vero motore risolutivo della vicenda... da allora la porto sempre come esempio di storia perfetta... poi naturalmente i gusti sono gusti