Papersera.net

Solo nove mesi? L'ho scritto mesi fa quindi ricordo poco se non che la mia fonte sono stati i Paperinik originali dove erano riportate quelle datazioni lì.

E' comunque un errore marginale, le intro son sempre fatte molto bene, in poche righe ti guidano alla lettura senza annoiarti.

Un errore c'è anche nel codice della storia inedita, presenta il numero "5" invece del "7".

Infine, menzione più che positiva per chi ha scritto l'articolo sui social network (parallelamente a come è stato fatto sul Topo della scorsa settimana): si lancia un buon messaggio ai bambini che leggono queste pagine.

Davvero le storie a bivi sono amatissime e richiestissime dai lettori, come scritto all'inizio del numero da Valentina De Poli?  

Posso garantire che c'e' almeno un lettore che le detesta. Mi distruggono ogni "sospensione dell'incredulita'": le storie normali le leggo come la descrizione di fatti accaduti nella realta' di Paperopoli o Topolinia, quelle a bivi sono vicende "mai avvenute". E mi sento defraudato. Avevo apprezzato la prima, ma come esperimento da non ripetersi.

Se notate, sul 1° numero di Paperinik app grade avevano anticipato la cover di questo numero, precisamente a pag. 43 in alto a destra, non avevano detto quando l'avessero messa ma comunque non è una cover completamente nuova per i lettori, anzi.
Avevano anche anticipato che forse ci sarà una copertina senza paperinik (bizzarra come idea), ma questo non è ancora avvenuto.

La storia inedita non mi è piaciuta proprio, neanche i disegni mi hanno entusiasmato. :(

Un errore c'è anche nel codice della storia inedita, presenta il numero "5" invece del "7".

è giusto: se controlli in 2 albi hanno inserito per inedite storie italo/danesi (codice I/D) quindi questa è la 5^ creata appositamente per la testata

La sempre sfavillante cover (pur con qualche leggera riserva sul becco) ad opera di maestoso Freccero apre ad un numero non eccelso ma che rappresenta comunque una buona lettura. A partire dall'inedita, Paperinik e la Sovraesposizione Multipiattaforma, che immagina il nostro eroe alle prese con la "febbre" da social network. La trama non è niente di che ma la sceneggiatura di Panini regge comunque per la durata della storia e si fa leggere, per quanto il finale risulti indubbiamente veloce e con un'idea piuttosto banale e assurda (la combriccola di geek che si radunano?!?). Buoni i disegni di Held. Come sempre, a seguire, un articolo che affronta il tema raccontato nella storia nuova: e accompagnati dalle sempre pregevoli illustrazioni di Faccini possiamo compiere un excursus piuttosto interessante tra le varie piattaforme digitale di aggregazione.
Delle storie ristampate, sicuramente merita la citazione Paperinik e il Nemico Numero Uno (Concina/Chiercini), che si merita addirittura una paginetta introduttiva per spiegare la natura delle storie a bivi disneyane, ideate proprio da Bruno Concina stesso. Pur non essendo io un amante di questa tecnica narrativa, mi piace di quando in quando ritrovarmi a "giocarci", e anche stavolta devo dire di aver apprezzato l'inclusione di questa avventura nel mensile. Qualitativamente, comunque, le due storie migliori del numero sono sicuramente Paperinik e il Futuro Imperfetto, del mitico duo Leoni/Negrin, che gode dei sempre meravigliosi disegni di Lucio Leoni e ha una trama forte e avvincente come ossatura, e Paperinik e le Cattive Azioni (Sarda/Migheli), che ci mostra un Paperinik che, come agli inizi, agisce per aiutare il suo alter ego a stare un po' meglio.
A proposito delle origini, come sempre fiore all'occhiello dell'albo è la storia cult: introdotta dall'attento articolo di Grrodon, che mette in luce continuità, discontinuità ed evoluzioni rispetto alle precedenti avventure del papero mascherato, Paperinik e il Castello delle Tre Torri è una storia che mi è sempre piaciuta molto, qui Martina sembra trovare una sorta di equilibrio tra il vendicatore delle primissime avventure con l'eroe cittadino che diventerà in futuro, e la crasi rende il personaggio decisamente completo e sfaccettato, così che è ancora più facile affezionarvisi. De Vita è ancora lontano dai fasti che toccherà in futuro, e si nota che il suo stile è in evoluzione rispetto alle storie precedenti, ad ogni modo qui è già apprezzabile.

Mi preoccupa l'entusiasmo con cui la De Poli parla delle storie a bivi ("amatissime" scrive: non lo metto in dubbio, sicuramente non da me che le detesto, e da non pochi altri lettori).
Spero che questo pubblico elogio dei 'bivi' (fatto dalla direttora, non da uno qualunque) non sia il prologo ad un ritorno dei medesimi nelle pagine del Topo, che tante positive evoluzioni ha avuto in questi ultimi anni. Mi dispiacerebbe osservare, dopo tanti miglioramenti, quella che considero una involuzione.

Spero che questo pubblico elogio dei 'bivi' (fatto dalla direttora, non da uno qualunque) non sia il prologo ad un ritorno dei medesimi nelle pagine del Topo, che tante positive evoluzioni ha avuto in questi ultimi anni. Mi dispiacerebbe osservare, dopo tanti miglioramenti, quella che considero una involuzione.

Be', potrebbero anche farle rivivere su YouTube, dando un seguito a quella storia interattiva sperimentale di qualche mese fa. Direi che sarebbe l'ideale, anche per immergere nell'attualità un tipo di fruizione che oggigiorno ha proprio sul web la sua natura più compiuta.

è giusto: se controlli in 2 albi hanno inserito per inedite storie italo/danesi (codice I/D) quindi questa è la 5^ creata appositamente per la testata

Giusto, grazie!

Per quanto riguarda le storie a bivi io non ne sono un amante né un detrattore... l'idea fu originale, oggi non saprei quanto possano essere interessanti.

Comunque il mio punto di vista è: l'importante è che la storia sia bella, a bivi o meno!

Preso oggi. Ho trovato molto originale l'idea di elaborare anche la quarta di copertina con l'effetto satinato: quasi quasi è migliore della copertina

Preso oggi. Ho trovato molto originale l'idea di elaborare anche la quarta di copertina con l'effetto satinato: quasi quasi è migliore della copertina

Mah, mi sembra un po' esagerato, si è bella anche la quarta
copertina, ma in confronto alla copertina non è un granchè secondo me,
 infatti è solo una pubblicità, nulla di più!  

Inizia bene il numero con una delle solite ottime copertine.

Prima storia sui social network...come quella su Topolino, imho evitabile e abbastanza futile, comunque, alla fine si legge e i disegni di Held come sempre ottimi. Più belle le altre storie, compresa quella a bivi.
Personalmente non credo che le storie a bivi rappresentino un'involuzione su Topolino. A me non dispiacciono nè mi fanno impazzire. Se non ci sono, va bene lo stesso, se ci sono ben venga, perchè - a quanto detto nell'editoriale della direttrice - piacciono molto.

Come sempre, la migliore è la storia cult "Il castello delle tre torri" che mi mancava e quindi solo questa vale l'acquisto del numero. Forse meno bella della "cult" precedente, ma sempre parliamo del Paperinik dei tempi d'oro.

Sono d'accordo con Sergio.

A me questa testata piace molto... la Cult aveva dalla propria il fatto di pubblicare le storie in ordine cronologico (più o meno), ma il formato dell'Appgrade è molto più grande e all'interno le rubriche son curate bene.

Dato che se n'era parlato qualche settimana fa, vorrei spezzare una lancia in favore della Migheli, che a mio parere disegna benissimo la storia "Paperinik e le cattive azioni" presente in questo numero, storia che peraltro si rilegge sempre volentieri.

Sono d'accordo con Sergio.

A me questa testata piace molto... la Cult aveva dalla propria il fatto di pubblicare le storie in ordine cronologico (più o meno), ma il formato dell'Appgrade è molto più grande e all'interno le rubriche son curate bene.

Dato che se n'era parlato qualche settimana fa, vorrei spezzare una lancia in favore della Migheli, che a mio parere disegna benissimo la storia "Paperinik e le cattive azioni" presente in questo numero, storia che peraltro si rilegge sempre volentieri.

Infatti, mi ero dimenticato di dirlo, comunque questa storia (che non è male neanche nei testi) dimostra, in maniera inequivocabile, che la Migheli sa disegnare, eccome...casomai ci fosse stato il dubbio, come forse si era detto all'epoca della recente storia su Topolino.

dal blog del disegnatore:




   ciao