Nel primo articolo si legge:
va precisato che la scelta non riguarda 50 storie, una per ogni anno di "attività disneyana completa", cioè a partire dalla prima avventura disegnata autonomamente,durante la decennale collaborazione con il Maestro Romano Scarpa, avviata nel 1962. Compendia invece 50 opere, liberamente scelte e commentate da Cavazzano, che ripone maggior fiducia su quelle della sua maturità, trascurando il primo periodo della sua pur rigogliosa (e sempre splendida) produzione. tra quelle selezionate, per esempio, sono comprese illustrazioni per serigrafie, piatti di natale, omaggi, copertine speciali affidate alle cure di Giorgio, perchè destinate a segnare tappe importanti nella storia delle iniziative Disney.
Penso che ora sia tutto chiaro..poi torno a dire ognuno col portafogli fa quello che vuole ma mi pare difficile criticare come scarsa questo tipo di testata.
Quella frase chiarisce solo che hanno fatto le cose approssimativamente come loro solito e stanno in qualche modo cercando di correggere le loro "inesattezze" in corsa.
Peccato che il tentativo risulta ridondante, perché per fare chiarimento utilizzano argomentazioni che lasciano più dubbi che soluzioni (portano degli esempi, non dicono che "le 50 opere sono scelte tra [segue elenco]"; non sono mica stupidi...).
A me pare evidente che hanno scelto alcune storie, chiesto a Cavazzano alcuni suoi bozzetti, tavole preliminari, ecc. dal suo archivio personale e l'hanno pubblicata senza badare al numero 50 utilizzato solo come strillo in quanto sono i suoi anni di carriera.
E l'evidenza è la tavola in bianco e nero inserita nella storia di Basil con una scusa che neanche un bimbo alle elementari per giustificare alla maestra i compiti non fatti (ma mica avevano detto che nel 2017 stampare in bianco e nero non aveva senso? Vale solo per i Grandi Classici?).
La chiosa finale non ho capito se si riferiva a me o in generale.
Io non ho criticato la testata (se non per il prezzo un po' alto rispetto al contenuto; considerato che altre testate simili allo stesso prezzo offrono 30/40 pagine in più) e la frase "ognuno col suo portafoglio fa quello che vuole" ormai ha anche un po' stufato, perché usata come capro espiatorio di qualsiasi argomentazione.
Se chi si lamenta può decidere se acquistare o meno, stesso discorso vale per quelli che la tal testata piace.
Quindi ha poco senso tessere le lodi o criticare ferocemente un volume, tanto nessun obbliga ad aprire il portafogli.
Ma a questo punto.. cosa se ne discute a fare?