Colore o b/n? Ah, l'ardua questione!
In primo luogo, una cosa ovvia: nel fumetto d'autore d'autore d'autore, è l'autore che decide e amen. La scelta del b/n o del colore fa parte del modo in cui vuole narrare.
Ma il fumetto Disney non è "d'autore d'autore d'autore" nel senso di cui sopra.
Io francamente sono sempre a favore del colore, fatta eccezione per gli autori che hanno usato il retino. Quindi nel mondo Disney fanno eccezione Gottfredson e (un po' meno) Taliaferro, che preferisco leggere in b/n. La verità è che quando si usa il retino la colorazione in realtà già c'è, solo che è data da una gamma di grigi. Nel caso di Gottfredson si può forse parlare di colorazione "d'autore d'autore d'autore", visto quanto era dotato il ragazzo per quei grigi. Però ora mi viene il dubbio se fosse lui o l'inchiostratore di turno a curare la cosa (nel commento a Topolino e il mostro bianco nella omnia Mickey Mouse David Gerstein fa un panegirico delle capacità col retino di Gott, quindi mi viene da pensare che fosse lui in persona a curarlo). Poi per carità, anche le versioni colorate del Gottfredson hanno un grandissimo fascino: la colorazione è marcata (immagino per coprire i grigi), ma non è male.
Fatta suddette dovute eccezioni, io sono assolutamente per il colore nel fumetto Disney. Sempre! È una questione di inchiostrazione. Se leggi Calvin&Hobbes vedi un'inchiostrazione finissima, che varia e sa dare sostanza alle immagini. Quindi non vuoi buttarci sopra del colore.
Ma gli autori Disney (anche i più raffinati ad inchiostrare, come Barks) hanno una impostazione di inking tutto sommato elementare. Quindi in bianco e nero risultano veramente veramente piatti! ll colore dà tridimesionalità, mette in evidenza le cose.
Una immagine vista in b/n (senza particolare finezze della inchiostrazione, ripeto) ti fa pensare "questa è una strada di città". Ci metti il colore e quella stessa immagine diventa "una macchina che passa sullo sfondo di grattacieli mentre una donna sta facendo pisciare il suo cane vicino a un palo della luce". Non è lo stesso!
Ovviamente ci sono colorazioni e colorazioni. Nel caso Disney preferisco quelle moderne a quelle vecchie e povere di un tempo. Ok, fa eccezione la omnia di Barks americana che ha restaurato in alta definizione la colorazione four colors originale, il che dà un super fascino straniante a metà tra il vintage e il moderno. Ma a parte queste (costose) eccezioni, meglio le colorazioni moderne. Va detto d'altro canto che c'è stato un periodo (fine anni '90?) in cui si è abusato delle sfumature fatte al computer, e certe storie vengono ancora ripubblicate così. L'effetto è bruttino, direi. Comunque attualmente il problema non c'è.
Quello che mi dispiace e non vedere gli autori sperimentare di più col colore (anche su Topolino, perché no?). La catena di montaggio strozza un po' da questo punto di vista: un Casty o un Turconi può dare qualche indicazione, ma non può imporre niente di originale nella colorazione, è costretto a lasciar fare ai coloristi. E i coloristi da parte loro non possono prendersi troppe libertà, perché la storia non è la loro e non possono guastarla. Peccato.