Ok, ed al solo quinto numero siamo già' arrivati al requiem di questa nuova iniziativa editoriale!
Partendo dal presupposto che ogni acquirente quando acquista un articolo e' libero di dare la propria opinione, leggendo alle volte alcuni commenti rimango alquanto interdetto.
Si da' per scontato il fatto che un utente che vive e partecipa a questo forum sia ovviamente un amante ed un cultore dei fumetti Disney (ribadisco amante e non per forza intenditore).
Sempre più' spesso nei vari topic si leggono critiche alla gestione ed alle scelte editoriali della Panini Disney che vertono soprattutto sul fatto di dare ai lettori sempre di più storie pluristampate, merce trita e ritrita, storie vittima della scure della censura assoluta, ecc., ecc..
Poi pero', puntualmente, appena si cerca di creare un nuovo prodotto, un nuovo concetto di struttura editoriale ecco che arrivano le critiche che "affossano" l'idea quasi sul nascere.
Da quando e' partita questa nuova testata (Tesori International)in molti hanno chiesto un po' di coraggio in più' alla Panini, un po' di sfrontatezza che portasse a lasciare i soliti percorsi già' battuti all'infinito dalla Mondadori prima, dalla Disney per tantissimi anni ed ora dalla Panini.
Si e' detto più' volte che si doveva dar risalto ad autori che ai più' fossero sconosciuti e di non "lucrare" sui sicuri Barks, Don Rosa, Gottfreddson...
Ecco quindi per adesso il piano editoriale:
- Numero 1) Saga Don Rosa prima parte (bellissima, piaciuta ai più ma criticata perché già pubblicata molte volte in molteplici edizioni) (Vendite alle stelle con successiva e frettolosa ristampa);
- Numero 2) Saga Don Rosa seconda parte (idem con la precedente);
- Numero 3) I gialli di Topolino di Gottfreddson (anche questa uscita con il giusto successo)
- Numero 4) Paperino made in Usa (ecco arrivare le prime crepe con molti acquirenti che hanno mostrato del malcontento poiché questo Paperino era "lontano" dai canoni di quello italiano a noi più consono e vicino);
- Numero 5) Il Paperoga di Hubbard e Kinney
Ecco questo e' stato il primo numero che ha preso un'altra strada rispetto ai numeri precedenti. Ha lasciato gli autori più idolatrati a livello internazionale per concentrarsi su autori altrettanto importanti, ma meno noti al pubblico di massa.
In molti avevano avanzato l'ipotesi che la scelta fosse leggermente azzardata e che in molti avessero potuto storcere il naso.
Ed infatti stanno arrivando le prime "piccole stilettate".
Definire il Paperoga illustrato in queste storie come troppo infantile rispetto al nostro e' un giudizio personale (e quindi meritevole di considerazione) alquanto opinabile.
Il Paperoga di queste storie anzi ha molto più mordente rispetto a quello attuale. Ha un proprio carattere, dei lati particolari della personalità sconosciuti a quello attuale italiano.
Il Paperoga che conosciamo tutti e' perlopiù un simil-clown che accompagna come spalla Paperino nelle sue storie. Combina continuamente guai risultando spesso goffo e maldestro.
Infatti, a mio parere, le storie che di piu' negli ultimi anni hanno dato un ruolo molto bello al personaggio sono state Dottor Ratkyll e Le storie della baia.
In Ratkyll Paperoga e' semplicemente un dipendente di Pippo ma, nonostante risulti sempre stralunato, riesce a dare al suo capo spunti di riflessioni giusti.
Ancor di più, nelle storie della baia, Paperoga e' calato in un ruolo che gli calza a pennello e non lo rende un semplice "stupidotto" ma un personaggio di tutto rispetto (per questo grande merito a Savini!).
Detto ciò resta il fatto che questo quinto volume illustra la produzione di Hubbard e Kinney con i suoi pregi e i suoi difetti (se ce ne sono).
Quindi ogni vero amante dei fumetti Disney lo deve prendere come un volume che ci espone la storia e la crescita di determinati personaggi, che sono quello che sono oggi, proprio grazie al passato che hanno avuto.
Secondo me ogni uscita non deve essere attesa come "il sommo capolavoro" ma deve essere inquadrata in un quadro più generale all'interno della linea editoriale.
I giudizi forse potrebbero essere più calzanti e giusti nel momento in cui finirà la serie (si spera al più tardi possible) poiché in quel momento si avrà una prospettiva migliore dell'intera opera e di come la redazione abbia voluto costruire il percorso.
Dare giudizi trancianti e non acquistare a priori il volume (facendo calare le vendite e di conseguenza facendo virare l'editore su scelte più sicure) ci porterà soltanto ad avere l'ennesima serie che ristamperà le storie già proposte milioni di volte.
Piccola nota finale:
Leggendo alle volte il forum storico si può notare che anche all'epoca in cui pubblicarono i Tesori Disney in molti criticarono la veste grafica, i contenuti ed il modo in cui furono affrontati.
A distanza di anni invece tantissimi rimpiangono la chiusura della serie (forse in modo frettoloso), celebrano la bellezza dei volumi cartonati ed anzi auspicano una riapertura della serie (giusto Max?
) ed ancora di più sono disposti ad acquistare la serie completa su Ebay a prezzi mostruosi!.
Con questo voglio dire che forse in questo momento, con la testata chiusa ( Tesori Disney) e quindi definitiva, ognuno può avere un giudizio più completo sul piano editoriale.
Insomma impegniamoci a sostenere questa serie (sempre pero' criticando giustamente gli errori e le disattenzioni) perché magari tra qualche anno potremo avere nella nostra libreria una piccola serie capolavoro che ci renderà felici ed orgogliosi di averla seguita e sostenuta.