Recensione Legendary Collection Extra 26 - I mercoledì di Pippo 4 Giugno 2018, ottobre 2020: sono addirittura 28 i mesi che hanno separato l’uscita di questo albo dal precedente dedicato a
I mercoledì di Pippo. Un intervallo probabilmente da record, considerando che non si tratta di una serie in corso d’opera di cui quindi era necessario attendere la prosecuzione, ma di una pubblicazione conclusasi ormai quasi venti anni fa.
Appare dunque evidente come tale ristampa, nonostante fosse auspicata da un buon numero di appassionati, non abbia ottenuto il riscontro di vendite sperato, rendendo obbligatorio un ripensamento del prodotto. E così, analogamente a quanto accaduto alla gemella
Definitive Collection, un’altra testata contenitore si allarga, trasformandosi nella
Legendary Collection Extra: volumi dalla foliazione raddoppiata che hanno già consentito di ultimare la ristampa di
X-Mickey e che permetteranno di comprimere i tempi necessari alla conclusione della serie. Come già affermato in passato, si tratta di
un’operazione lodevole da parte dell’editore, per quanto si fatichi ad immaginare che da una dilatazione così ampia possano arrivare buoni risultati, che comunque ci auguriamo.
Archiviate le considerazioni generali, passiamo ora al contenuto dell’albo. Il
restyling si limita appunto all’aumento del numero di pagine, consegnandoci
un balenottero di 208 tavole a fumetti. Si intravede quindi una programmazione che dovrebbe portare al completamento di questo ciclo attraverso due ulteriori volumi. Conosciamo già la data di uscita del prossimo: aprile 2021, come annunciato in terza di copertina.
Fra amici ci si conosce bene!
Nel frattempo, la lettura delle sette avventure qui riproposte ci consente di osservare questa saga in una fase in cui ormai tutti i suoi elementi caratteristici possono dirsi assolutamente consolidati, come segnala anche lo stesso ideatore
Rudy Salvagnini nel suo blog. Ogni mercoledì, Pippo affronta generi letterari sempre nuovi, vestendo i panni dell’eroe di turno e relegando Topolino al ruolo di spalla, sottoponendolo nella realtà al ruolo di ascoltatore mai troppo entusiasta.
Un canovaccio in apparenza sempre uguale, da cui però lo sceneggiatore padovano riesce ad estrarre ogni volta variazioni originali e divertenti. In particolare, i battibecchi fra i due personaggi si configurano come un vero spettacolo nello spettacolo, aumentando la curiosità di leggere gli sviluppi della serie.
Dal punto di vista grafico, il parco disegnatori si espande reclutando nuove forze: la parte del leone in questo volume la fa
Giuseppe Dalla Santa, tre volte chiamato all’opera, ma più interessante è il ritorno di
Lino Gorlero dopo il breve allontanamento ricordato la volta scorsa. Segnaliamo, infine, la riconferma come copertinista di
Emmanuele Baccinelli, autore di una bella illustrazione raffigurante Pippo nei panni di un soldato romano, curiosamente slegata dalle storie ristampate che pure tanti spunti avrebbero offerto.
A qualcuno vengono in mente i meccanismi narrativi di Don Matteo? Voto del recensore:
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