Max certamente propone una visione interessante e rispettabile della ragione per cui acquistare una testata di cui si possiedono già le storie (da cultore del mondo del fumetto direi) ma non si può tacere che i motivi pratici per non farlo possono comunque, ahimè, prevalere: il primo, che qualche volta frena in particolare me, è la limitatezza degli spazi in cui collocare gli albi, per cui quando si verifica questa circostanza, tendenzialmente evito acquisti.
Passando al n. 33 di Uack!Paperopoli, l'ho trovato un albo interessante: due belle, solide storie lunghe del 1950, di registro umoristico ma con seri spunti di riflessione per il lettore (le storture del commercio porta a porta, cui oggi corrispondono le vendite telefoniche, ed il rapporto americani/pellerossa nella prima storia; la critica del mito dell'unicorno nella seconda), ed una storia sequel di Don Rosa che, fra i sequel dello stesso autore pubblicati finora dalla testata, mi sembra quello meglio riuscito; interessanti anche il primo Barks con Paperino e il topo, nonchè il recupero delle atmosfere barksiane con ZP indomito pionere, che mi sembra alludere con originalità a ZP e la stella del polo.
Certo, Lupetto per quanto gradevole e simpatico non c'entra con questa testata, ma non c'entravano neanche Tigrella nel numero scorso o Chiquita un anno fa.