La Grande Dinastia dei Paperi 111955-56Zio Paperone e i Terremotari (
Uncle Scrooge in “Land Beneath the Ground!”): trivellando il suolo su cui poggia il Deposito, per sondare eventuali punti deboli (dopotutto già ne
Il Ventino Fatale il denaro di Scrooge era sprofondato in un profondissimo abisso), i Paperi entrano in contatto con uno dei popoli più particolari dell’ampia gamma di bizzarre etnie presentateci negli anni dall’Uomo dei Paperi. I Terremotari infatti né attingono alla leggenda (come i Menehunes, gli Atlantidi) né trasmettono un messaggio morale (i Pikoletos).
Terrini e Fermini sono semplicemente funzionali alla trama e non portano con sé alcun altro valore intrinseco: questo ovviamente non sminuisce queste brillanti creazioni dell’esuberante genio di Barks, che coglie l’occasione per presentarci una società utopica basata su valori totalmente surreali cui viene contrapposta con brillante satira quella consumistica dei programmi radiofonici a premi (memorabili le vignette in cui il popolo sotterraneo giudicano il denaro come immondizia di cui Paperone cerca di liberarsi).
Questa sottile contrapposizione rimane comunque sottesa nella trama che la dissimula splendidamente con un incessante concatenarsi di scene d’azione fresche e divertenti che culminano in un terremoto catastrofico quanto esilarante (fantastica la gag demenziale nel negozio d’alimentari!), splendidamente illustrato da un Barks ispirato che riesce a stupire con le sue cupe ed imponenti panoramiche di Terry Fermy.
Paperino e la Congiura dei Sozzi (
Donald Duck): breve che riprende le scaramucce tra Paperino e nipotini tanto frequenti nel Barks degli anni Quaranta (non a caso è in alcune ristampe unita ad altre due storie simili, entrambe intitolate
Paperino e il Terribile “3P”), fatta di gag ed arguzie. Da notare come una scena sembri vagamente ispirata al cortometraggio
Donald’s Snow Fight (da cui Barks aveva tratto
Paperino e l’Uomo di Ferro).
Paperino e le Giubbe Rosse (
Donald Duck): con la medesima struttura di base di
Paperino Allevatore di Polli (Donald di passaggio per una cittadina, cerca di passare inosservato e racconta in un
flashback all’accompagnatore del caso le cause che lo hanno reso impopolare per quei luoghi) ma con quattro tavole di meno per un totale di sei tavole, storia che ci mostra l’ingenuo ed eccessivo zelo di Paperino che lo porta a situazioni assurde.
Paperino e i Proponimenti Segreti (
Donald Duck): in
continuity con
Paperino e i Buoni Propositi ne riprende la struttura dimostrandosi però più organica e compatta.
Paperino e il Taxighiaccio (
Donald Duck): a causa della classica provvidenza barksiana l’incompetenza di Paperino emerge solo dopo una meschina prova di slealtà da parte di quest’ultimo, mentre all’inizio della storia, quando erano solo le buone intenzioni ad animarlo, tutto filava per il verso giusto. Barks insegna a giocare pulito sottolineando come ad ogni azione corrisponda una reazione.
Paperino e il Segreto di Hondorica (
Donald Duck in “Secret of Hondorica”): non tra le più famose del Maestro ma ugualmente assai bella, un’avventura esotica piuttosto atipica visto che a Paperino e nipotini non si affianca lo Zione (che è solo il pretesto per la missione dei Paperi) bensì Gastone. La sua fortuna sfacciata (che in certi momenti sembra quasi controproducente) viene perfettamente bilanciata dalla sua abissale inettitudine e contrapposta al duro lavoro di Paperino e all’astuzia dei nipotini che alla fine con un colpo di genio salveranno i due adulti dando una bella lezione al fortunello. Superlativi i disegni che raffigurano con sorprendente realismo vegetazione, fiere varie e pure un bel tempietto in mezzo alla foresta. Belle le molte gag, su tutte la disneyanissima cattura di Gladstone.
Paperino Via col Vento (
Donald Duck): in questa
ten pages la fortuna di Gastone riesce a far scatenare addirittura un tornado. Ma il duro lavoro premia sempre e comunque: nonostante il
dandy vinca la competizione indetta da Paperone, anche Donald si gode il suo lieto fine.
Paperino e le Prove Olimpiche (
Donald Duck): un Paperino antieroe che si cimenta in cerca di gloria in varie discipline sportive (come fa anche un’autocaricatura di Barks stesso) farcite di gag semplici ma efficace, non ne combina una buona. E nonostante l’astio del pubblico i nipotini restano vicini al loro zio insegnandoli che
L’importante non è vincere, ma partecipare: e il Papero capisce che per sentirsi qualcuno non è importante il riconoscimento della massa quanto l’affetto di chi ci sta vicino e la consapevolezza di aver provato con tutte le proprie forze, senza mai mollare.
Zio Paperone e l’Orologio dell’Eclisse (
Uncle Scrooge in “Heirloom Watch”): simpatica storiella di otto tavole in cui Barks elargisce la massima
Ci sono giorni in cui non vale la pena di alzarsi dal letto!.
Zio Paperone e la Corona Perduta di Gengis Khan (
Uncle Scrooge “The Lost Crown of Gengis Khan”): simpatica avventura, ben congeniata e dal ritmo efficace in cui emerge tutto lo spirito beffardo di Barks tramite le bizzarre parvenze di Gu, l’Abominevole Uomo delle Nevi.
Carine infine due brevi di 4 tavole con protagonista
Archimede: Archimede Pitagorico e il Muro Illegale (
Gyro Gearloose) ed
Archimede Pitagorico Fabbricante di Pioggia (
Gyro Gearloose), notevole per l’apparizione di Tip e Tap per assecondare una alquanto insensata legge postale.