La Grande Dinastia dei Paperi 131956-57Zio Paperone e il Tesoro Sotto Zero (
Uncle Scrooge in “A Cold Bargain”): ancora una volta Barks torna a ridere beffardo,da dietro le quinte, delle vicende dei Paperi, qui impegnati a difendere in ogni modo il misterioso Bombastium, acquistato per una cifra da capogiro dallo Zione e che si rivelerà poi essere un’inesauribile fonte di gelati. L’Uomo dei Paperi sembra davvero provarci gusto a vedere le sue creature affannarsi per una sostanza così insolita e particolare, di cui non conoscono fino alla fine le reali proprietà, in una serie di gag che ricordano molto quelle di
Zio Paperone pesca lo Skirillione.
La vera novità di questa storia è però costituita dall’introduzione di Brutopia, caustica e geniale parodia dell’Unione Sovietica che dimostra per l’ennesima volta come Disney non conosca limiti. Attraverso questa parodia, nemmeno eccessivamente camuffata, Barks rivolge continue frecciate all’URSS, dipinta dal suo rappresentate (il console brutopiano, parodia del premier sovietico Kruscev) come un idilliaco angolo di paradiso abitato da un felice popolo che tuttavia non mangia gelati: Barks colpisce duramente e ripetutamente tramite l’ipocrisia di un uomo squallido che agisce subdolamente in nome della felicità del suo paese, anche se i suoi reali intenti non potrebbero essere più chiari. Per quanto i
villain barksiani siano sempre particolarmente spregevoli ed odiosi bisogna evidenziare come l’Artista abbia calcato la mano su questo personaggio, la cui empietà è in aperto contrasto con l’ingenuo e assiduo sentimento materno della tenera pinguina che caverà i Paperi fuori dai guai meritandosi la riconoscenza del buon Paperone.
L’unica nota dolente, la colorazione: fastidiosissimi gli effetti sul vestiario invernale dei Paperi.
Zio Paperone in “Lascia o Prendi” (
Uncle Scrooge): brevissima di cinque tavole e tre quarti, in cui si ironizza sui quiz televisivi, come era già stato fatto ne
Il Feticcio Voodoo e in
Paperino alla Televisione.
Paperino e la Statua Acquatica (
Donald Duck): geniale storiella in cui Paperino e i nipotini si sabotano a vicenda in una serie di gag esilaranti per favorire i poveri figlioletti di una vedova nel vincere un sostanzioso premio in una competizione di statue di neve. Il classico inseguimento finale viene disatteso: Donald e i tre paperini si sono sì giocati dei tiri sporchi, ma a fin di bene e sono così esenti dalla punizione finale. Vincono invece i poveri figlioletti, la cui statua è un monumento all’abilità di Barks che riesce a far trasparirne l’umiltà e la bellezza con una potenza impressionante, laddove i Paperi l’avevano bollata come “Principessa della Fuliggine” dimostrandosi di buon cuore ma comunque lontani dal comprenderne la purezza e la semplicità (messa in contrasto con i loro artificiosi tiri mancini). Davvero toccante e simpatica questa breve in cui ci viene anche fornito un sintetico ma efficace spaccato sociale americano.
Paperino e gli Astuti Contrabbandieri (
Donald Duck): simpatica breve d’intrattenimento, in cui Paperino in una sfilza di gag si fa gabbare da ogni sorta di malintenzionato.
Paperino e lo Spirito Cavalleresco (
Donald Duck): storia che riprende le tematiche di
Paperino e la Cavalleria, ovvero il contrasto tra gli ideali cavallereschi e le ipocrisie e il formalismo della piccola borghesia, che dovrà ricredersi sul conto dell’ “antiquato” Paperino che, dopo aver subito innumerevoli umiliazioni, saprà riscattarsi.
Da notare come la gag di Donald nell’autobus riprenda una striscia altaliaferriana.
Paperino e la Miniera di Gambadilegno (
Donald Duck “The Lost Peg Leg Mine”): gradevole avventurina che ricorda per certi versi
Il Ratto del Ratto.
Paperino e la Macchina di Fantasia (
Donald Duck): storia alquanto atipica in cui Barks può sbizzarrirsi graficamente e che sarà più e più volte clonata dagli italiani.
Paperino e gli Strani Pensionati (
Donald Duck):
ten pages tutta gag ereditate dalla tradizione altaliaferriana ed animata, che vede Donald e nipotame alle prese con irrequieti animali.
Paperino e la Macchia d’Inchiostro (Donald Duck): simpatica commediola innescata dal classico equivoco dell’indirizzo sbagliato.
Paperino e la Valle Proibita (
Donald Duck in “Forbidden Valley”): inaugurando un periodo di rivisitazioni di sue vecchie storie, Barks riprende
“Darkest Africa” del 1948, coniugando un’avventura ispirata a
Un Mondo Perduto di Doyle ad un pretesto deliziosamente rurale, innescato dal classico
villain suino di Barks il cui futile ed egoistico movente è pari solo alla bassezza dei suoi sabotaggi. Molto divertente questa storia ricca di gag, che raggiungo il culmine nel divertente finale; lo scomparto grafico invece tocca l’apice nella quadrupla della carica dei dinosauri, rivisitazione della carica di elefanti di
“Darkest Africa”: i sauri barksiani sono raffigurati molto semplicemente, eppure fanno il loro figurone calati negli ambienti realistici e curati tipici dell’Uomo dei Paperi.
A concludere l’albo, Portfolio dedicato a Pluto a cui tocca ovviamente anche la sezione dei Personaggi. Ma aspettare
Pluto Saves the Ship no? Che senso ha qui ed ora? Mah.