La Grande Dinastia dei Paperi 141957In apertura un sentito articolo dedicato a Barks da parte di Max Bunker, a tratti un po’ scontato ma pur sempre un prezioso valore aggiunto a questa già ottima iniziativa.
Paperino nella Terra degli Indiani Pigmei (
Uncle Scrooge – Land of the Pygym Indians): affascinante. L’aggettivo migliore per descrivere questo ampio e variegato affresco che ci insegna qualcosa sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente, ma in tempi non sospetti e senza espedienti stereotipati o retorici, come si nota già dalla prima tavola che illustra un Paperone asfissiato tanto dal nocivo smog quanto dalla frenesia urbana di quella metropoli in costante espansione che già aveva spinto Scrooge all’avventura in
The Seven Cities of Cibola.
Abbiamo così lo scontro tra i Paperi e i Pikoletos, ultimi rappresentanti di un candore e di un’onestà spirituale cui Paperone era andato in cerca allontanandosi dalla civiltà ma con cui è paradossalmente incompatibile, assuefatto com’è ai suoi vizi cittadini che lo intorpidiscono rendendolo assolutamente inutile e passivo in un momento di massima crisi, cui riusciranno a sopperire i nipotini, anello di congiunzione tra la purezza dei Pigmei e l’ingegno che ha fomentato il progresso urbano. Anche Paperino ha la sua parte: adorabile antieroe assai lontano dall’agire disinteressatamente (lo stesso che nei
Terremotari si batteva per difendere la sua casetta), protagonista di uno scontro epico quanto divertente.
Da notare, infine, un’impeccabile regia con momenti di altissima suspense (le vignette con il fantoccio-alce sono stupendamente inquietanti) valorizzata da uno scomparto grafico che amalgama realismo (gli idilliaci paesaggi), dinamismo (fantastico la vignettona con l’accampamento degli Indiani in subbuglio) ed espressività, che si riflette nel volto e nelle posture dei Paperi che si stanno affinando cominciando a gettare le basi per lo stile asciutto degli anni ’60. Meglio di una boccata d’aria fresca.
Paperino e il Mago della Pioggia (
Donald Duck): commedia i cui sviluppi un po’ improbabili vengono completamente riscattati dal divertente finale.
Paperino insegna l’Arte (
Donald Duck): esilarante e dinamica avventura che mescola con sapienza alcune situazioni tipiche del Donald animato con una fresca e divertente situazione barksiana sul lavoro e sulle esperienze di vita, che devono essere sperimentate sulla propria pelle senza intromissioni esterne, come impara a proprie spese un Paperino dotato di un’irresistibile gamma di espressioni.
Paperino e l’Onorevole Testone (
Donald Duck): Barks varia l’ormai collaudato schema di
Paperino Allevatore di Polli e di
Paperino e le Giubbe Rosse: le conseguenze disastrose delle molteplici gag si verificano in tempo reale, una volta conclusosi il
flashback. Spassosa.
Zio Paperone e le Miniere di Re Salomone (
Uncle Scrooge in The Mines of King Solomon): dinamica avventura archeologica alleggerita dalle continue gag che vertono sui richiami dei nipotini, alquanto simili a quelle viste in
Il Serpente di Mare e che risulteranno determinanti per l’inaspettato finale, genio umoristico allo stato puro.
Zio Paperone e le Tentazioni (
Uncle Scrooge): autoconclusiva simpatica, famosa per la travagliata vita editoriale e per l’inconsueto colore della palandrana di Paperone (verde), eliminato però in questa edizione.
Paperino e il Buon raccolto (
Donald Duck): davvero vertiginosi i livelli raggiunti dalla fortuna di Gastone in questa breve, aiutati pure da un Paperino troppo smanioso e, quindi, autodistruttivo. La disgustosa oziosità del dandy per una volta viene addirittura premiata: Barks risparmia la consueta punizione provvidenziale, visto che il cugino fortunello, anche se per motivi discutibili, ha avuto il buon cuore di favorire il frustrato Paperino.
Paperino e l’Albergo di Fonte Ribalda (Donald Duck): non a caso imparentata con il cortometraggio Bellboy Donald, questa breve vanta gag da
cartoon scatenate dalla concitazione del Paperino a fumetti.
Paperino e la Gara dell’Asino (
Donald Duck): gradevole breve improntata su uno schema collaudato variato inaspettatamente sul finale.
Zio Paperone e la Gara sul Fiume (
Uncle Scrooge): ambientata nel passato, ha per protagonista un giovane Paperone alle prese con i primi Bassotti, in una serie di situazioni che ricorda molto, complice l’analoga ambientazione fluviale,
La Regina del Cotone. I personaggi s’inventano svariati espedienti che si inseguono in un’
escalation di situazioni assurde la cui dinamicità è accentuata dal taglio delle vignette, opportunamente modificato.
Paperino e il Natale Vulcanico (
Donald Duck): un Barks natalizio che, come ne
Il Natale Sottomarino, non evidenzia il lato consumistico della festività, favorendo risvolti leggermente didascalici. Un Barks che, come nella storia precedente, deve sottostare a precise richieste editoriali risultano comunque apprezzabile, anche per certi deliri grafici come l’esplosione del vulcano.