A tutti coloro che leggendo la storia di Carl Barks "Paperino al mare" ("Rival Boatmen", Walt Disney's Comics and Stories n. 45, 6/1944), nel volume 35 della Grande Dinastia dei Paperi questa settimana in edicola, non hanno - giustamente - capito nulla della gag iniziale del prezzo a cui i nipotini affittano la loro barca, che dovrebbe essere inferiore ai 10$ di Paperino e invece viene fissato a 15$, segnalo che trattasi ancora una volta di un arbitrio di Lidia Cannatella, curatrice di Zio Paperone, nel numero 18 del quale la storia ristampata nella Dinastia apparve per la prima volta in tale versione.
Infatti, nell'originale Paperino affitta la barca a 50 cents l'ora, e i nipotini, nella prima vignetta, scrivono sul loro cartello 25 cents, per strappargli i clienti. Quando Paperino se ne accorge, con la pezza che gli si vede in mano nella quarta vignetta, cancella la parte inferiore del "2", trasformando così la cifra del cartello dei nipotini in 75 cents l'ora. Ma mal gliene incoglie, in quanto poi il commendator Bagaroni (J. P. Diamondtubs) preferisce la barca che costa di più, perchè dice che il prezzo di Paperino è troppo basso per i suoi gusti.
E dunque, per colpa di una traduzione inconcludente, ed anche di un evidente errore nel lettering (che secondo logica doveva prevedere che nella prima vignetta i nipotini fissassero il loro prezzo a 5$, e Paperino vi aggiungesse poi - scrivendo con la pezza?! - un uno davanti, mutandolo in 15$), i lettori italiani sono stati privati per l'ennesima volta della gag originale, così come l'aveva concepita il grande Barks.