Papersera.net

Scusate, ma dove sono le "luccicanti aureole" segnalate nell'articoletto precedente la storia Paperino e la banconota da 10 dollari? Proprio non riesco a trovarle

- Potrebbe contenere qualche spoiler.

Una parola per descrivere "Paperino e il terrore di Golasecca": eccellente.
Un'avventurona per Paperino e nipotini a tratti quasi paurosa. Qui, Quo e Qua che svolgono compiti da adulti (pilotare barche, affittare aerei dando coordinate ai piloti, pensare soluzioni ingegnose) li ho sempre trovati gradevoli (presenti anche in moltissime storie italiane, tra l'altro). Un po' (molto) meno piacevoli sono gli ultra-supersaputoni donrosiani che ti spiegano i movimenti dei pianeti della via Lattea, però vabbè.

Paperino in questa storia mostra il suo carattere sempre in considerevole via di sviluppo, sfortunato e pasticcione quanto basta per donarci alcune gag divertentissime come le numerosi lezioni fluviali che aumentavano man mano che le vignette scorrevano, e intelligente e coraggioso anche di fronte a una possibile morte per affogamento. Donald infatti qui non manifesta la paura avuta alla visione del serpente di mare, ma si mostra scaltro affinché potesse aver la meglio sul villain che lo aveva imprigionato.
E in più oltre ai brividi sono presenti risate, avventura, mistero e una gradevolissima atmosfera marinaresca che si sposa magnificamente con il gruppo di paperi capitanato dal marinaretto per eccellenza: Paperino.

Barks insegna.

Mi sento in dovere di segnalare (poiché spesso sono annotati alcuni rifermenti ad animazione o ad altre storie, e magari qualcuno potrebbe trovare ciò interessante) una citazione in un episodio animato di DuckTales a proposito di questa storia. In DuckTales - Merit-Time Adventure (Avventure sui mari), infatti, un serpente marino dalle fattezze molto simili allo stesso che terrorizza Golasecca semina scompiglio nei pressi di una baia di un villaggio marittimo, facendo naufragare le navi di Paperone. Si scoprirà in seguito (gettando al collo del bestio un lazo proprio come fanno i nipotini nel fumetto) che altri non è che un sottomarino guidato da due tizi senza scrupoli che intendono avere il dominio dei mari e dei loro tesori. Per la cronaca, nell'episodio TV anche Zio Paperone viene "mangiato" dal mostro, e tenuto legato come successo allo stesso Paperino ben 41 anni prima.

Recensione inserita sulla pagina dell'edicola.

  - Paolo

Uno dei migliori numeri della serie, che in ogni caso ha avuto dei bassi altissimi (se mi permette l'ossimoro). A cominciare da Paperino e il terrore di Golasecca, con delle ambientazioni fantastiche ed una storia affascinante davvero. Di valore anche Paperino cowboy, esilarante ten pager che si conclude con una vignetta impagabile. Bella anche Paperino ela banconota da 10 dollari, una parabola sull'onestà applicata ai nostri giorni. Bellissima anche Paperino e la fiaba natalizia, che ci presenta per la prima volta un Paperino invischiato nella magia del Natale e nei suoi veri valori (fino a giungere al Ventino fatale). Non ho molto apprezzato invece quella del canto di Natale, che secondo me ha presentato delle scene di "violenza" un po' fuori luogo.
Vera chicca anche l'unica storia di Topolino firmata dal maestro dell'Oregon che si sviluppa semplice ma gradevole e apprezzabile in tutto:di certo non mi sarei dispiaciuto se Barks si fosse dato anche al mondo topolinesco, ma d'altro canto abbiamo avuto il nostro maestro anche lì. Chiude la rassegna un bellissimo portfolio con dei sublimi acquerelli di Gottfredson e con un articolo che parla del rapporto fra lui e Barks. Un numero imperdibile!

Una nota a "Paperino e il canto di Natale": la canzone che Paperino canta coi nipotini è "Silent Night", versione in lingua inglese di "Stille Nacht", che in italiano è "Astro del ciel". La trascrizione delle parole è molto inusuale, e sembra suggerire che Paperino non le pronunci correttamente. Forse si è deciso di tenere la versione inglese perché a storpiare "Astro del ciel" si rischiava di ricevere qualche protesta, oltre a quelle di chi non avrebbe gradito nemmeno che si citasse direttamente un inno religioso comunemente utilizzato in Italia.