Ah, ma che magnifico volume! Questo periodo di Barks è foriero di capolavori e piccole perle che invitano alla lettura anche solo dai titoli per poi sorprendere durante la lettura. Ma passiamo alle opere di maggior rilievo:
Paperino e il mistero degli Incas: non leggevo questa storia da tanto tempo e non la ricordavo bene, però dopo averla riletta con attenzione non posso che trovarmi d'accordo con tutto voi dicendo che si tratta di uno dei massimi capolavori barksiani. L'incipit un po' casuale di questa storia (che caratterizza d'altronde molti capolavoroni del maestro) fa ben presto scivolare in una storia densa di selvaggia avventura, intricato mistero e persino un misto di paura, stemperato però alla grandissima dalla comicità del popolo di Testaquadra che con la sua cultura simil-texana riesce a strappare più d'un sorriso al lettore. Altra scena importante è l'astuto trucco ideato dai nipotini che così riescono ad aggirare le ferree quanto buffe leggi del "popolamento di Testaquadra". Dei disegni non posso che rimanere a bocca aperta come dinanzi ad un quadro impressionistico, per la cura del dettaglio o la resa epocale dei paesaggi, una su tutte la vignetta che presenta Testaquadra nella sua interezza. Dopo solo una lettura, dunque, non posso che qualificare questa come uno dei più grandi capolavori di Barks, immortale e splendente.
Paperino e il feticcio:l'altra 32 tavole presentata dal volume ci pone dinanzi al famigerato personaggio del Gongoro, cardine fondamentale dell'11° capitolo del Don e che soprattutto in quella occasione si presentava come un avversario davvero terribile. Inizialmente assume questo ruolo anche nell'inizio della storia barksiana, sebbene poi esso vada dispersendosi nel prosiguo della storia, magnificamente orchestrata fra le strade di Paperopoli e poi nei più profondi recessi dell'Africa nera, con il perfido stregone Matumbo, che sebbene privato dei suoi particolari più raccapriccianti, non riesce a dare una parvenza di comportamento amichevole, soprattutto quando cerca di punire Paperino trasformandolo in una pulce. Ma come Barks è sempre stata in gambissima a fare, ecco che l'atmosfera di tensione che si era venuta a formare e che gravitava pesante sui protagonisti e sul lettore viene dissipata dal comico trucco dei materassi di gomma e dell'utilizzo che riesce a farne Gongoro. Anche questo, seppur non al livello del precedente, è un altro capolavoro che si fa facilmente ricordare.
Questa settimana il volume ci ha riservato meno ten- pagers del solito per far spazio alle due lunghe avventure sopracitate, ma come al solito nessuna di esse delude, facendosi leggere dall'inizio alla fine, con un sorriso soddisfatto, tipico di chi è contento di cosa ha letto.
In definitiva un volume eccezionale, da avere ad ogni costo, anche per la copertina, che trovo essere davvero molto bella.