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La Grande Dinastia dei Paperi - 1958

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PORTAMANTELLO
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PolliceSu

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PolliceSu
    Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1958
    Risposta #15: Sabato 6 Dic 2008, 23:41:25
    La Grande Dinastia dei Paperi 16



    1958

    Il ’58 si contraddistingue dalle altre annate per l’intensificarsi di una tendenza revisionista inauguratasi attorno al 1956. Va evidenziato come Barks tuttavia non si limiti a riscriversi, ma come si metta ogni volta in discussione reinventando le storie da lui precedentemente realizzate su cui si basa, con l’aggiunta di personaggi e tematiche (come è evidente nella Città dai Tetti d’Oro del volume precedente): l’Uomo dei Paperi realizza quindi delle vere e proprie “edizioni definitive” delle sue opere più vecchie.
    L’albo si apre con l’alquanto sottovalutata, nel vasto corpus di capolavori barksiani, Zio Paperone e il Re del Fiume d’Oro (Uncle Scrooge and The Golden River). Straordinariamente ricca di poesia, racchiude in sé un’incredibile sensibilità artistica e umana. La prima decina di tavole è completamente fuorviante, un preambolo sostanzialmente classico ma arricchito da piccole perle umoristiche (le sfuriate dello Zione, gli espedienti di Paperino) e necessario per delineare la figura di uno Scrooge egoista incallito, un uomo temprato dalle difficoltà di una vita di stenti e lavoro, come Barks stesso gli fa asserire ponendo le sue severe espressioni in netto contrasto con l’idilliaco e rilassante paesaggio.
    Ma anche un uomo del genere, che ha dimenticato il significato della parola “altruismo”, ha secondo Barks l’opportunità di redimersi: ovviamente non in modo banale e retorico, ma secondo modalità del tutto inedite. Infatti la causa scatenante dell’evoluzione interiore di Scrooge sono Paperino e nipotini, che nel tentativo di guadagnarsi cinque dollari per contribuire all’edificazione di un campo sportivo se ne inventano di tutti i colori, sfruttando una leggenda britannica e un bizzarro fenomeno, spiegato con plausibile razionalità e tuttavia reso incredibilmente poetico dall’Uomo dei Paperi che utilizza il tutto per innescare un toccante iter interiore in Paperone, che saprà riscoprire sé stesso e ricomincerà a credere nelle favole, ribaltando la situazione iniziale in cui le riteneva sciocchezze ed era il nipotame a difenderne l’importanza.
    Paperino e le Formiche Giganti (Donald Duck and the Titanic Ants!): una ventina di pagine, ma con lo spirito di un breve: la lunghezza è dovuto al layout a tre strisce. Storiella divertente, da notare l’implicita satira sui ricconi snob.
    Paperino e la Gara di Sci Nautico (Donald Duck in Water Ski Race): questa storia di tavole ne conta invece sei; simpatica e dal rito veloce.
    Paperino e la Collina Echeggiante (Donald Duck): riscrittura di Paperino e l’Eco Magica, con l’aggiunta di Gastone e di Scrooge. La divertente contesa tra i due litiganti Paperino  Gastone, fatta di simpatici espedienti, vede vincitore l’accorto Paperone.
    Paperino e il Saltatore Catapulta (Donald Duck) si rifà invece a Paperino e le Rane. Storiellina rurale che evidenzia l’abilità di Barks nell’unire dramma e commedia.
    Paperino e il Bacillo del Teatro (Donald Duck): erede di Paperino e la Cavalleria, vede il classico scontro tra Paperino e Gastone concludersi con la disfatta di entrambi. Esilaranti le varie espressioni dei Paperi durante la recitazione, volutamente enfatiche in modo esagerato.
    Zio Paperone e la Cassa (Troppo) Forte (Uncle Scrooge and Gyro): pensata per essere pubblicata con altre storie in uno speciale, questa storia è apprezzabile per l’assurdità della trama e le varie deformazioni di Paperone nello spazio, che sicuramente influenzano tal Luciano Bottaro.
    Paperino e il Pesce-Lucciola (Donald Duck): per una volta la legge divina delle storie barksiane viene accantonata in favore del semplice umorismo, per cui Paperino scampa alla punizione finale a discapito dei poveri nipotini.
    Paperino e il Docile Coyote (Donald Duck): ispirata a Paperino e il Puledro Indomabile, questa breve vede un infido cucciolo di coyote beffarsi ripetutamente dei Paperi, facendo leva sulla loro compassione. L’unica che sembrava avulsa dal sentimento ispirato dal falso animaletto, la saggia Nonna Papera, cede nel finale e non vedrà ricompensato il suo buon cuore.
    Paperino e il Pirata Spazzola (Uncle Scrooge and The Strange Shipwrecks): se la tematica del vascello fantasma sarà ripresa da Barks nel suo Flying Dutchman, questa storia invece scherza molto sul genere presentandoci un giallo non troppo complesso ma ben scritto, in cui spicca l’incompetente ma adorabile Paperino e i cattivi Bassotti. Graficamente notevole per il progressivo avvicinarsi agi stilemi dello stile “magro” degli anni ’60.
    No man commanded Jean Louise.
    Not on land and not on water.
    Jean did whatever he pleased,
    Until he kissed the gunners daughter.

     

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