E così, amici, con questo volume si chiude un'avventura editoriale come davvero poche in Italia: un viaggio lungo un anno attraverso la sterminata (eppure mai abbastanza grande per me) produzione fumettistica di Carl Barks, IL maestro del fumetto mondiale. Questo ultimo volume dal sapore un po' agrodolce e dall'effetto un tantino straniante non colpisce certo per la copertina (bruttina, sì...) ma all'interno è tutta un'altra storia. Terminato il filone delle storie delle Giovani Marmotte che a parte quelle pubblicate nel primo volume sono state storie magnifiche, si entra nel etereeo e variegato campo dei soggetti barksiani da lui stilati anche in età molto avanzata lasciati poi alla rivisitazione di altri illustri autori in una serie di storie che sebbene profumino di stile barksiano, non hanno il suo inconfondibile sapore quanto più un'impronta straniera forte epperò piacevole. Vivido esempio è Una cavalcata nella storia, la cui vicenda rimanda alle più belle cacce al tesoro di Barks pur avendo, in particolare nel finale, un po' tirato via, un'altra impronta. E così tutte le altre, che in ogni caso ho tutte gradito moltissimo in un volume che non mi ha deluso pur nella sua particolarità. Forse la migliore del volume IMHO è ZP - Di decino in decino, che ben si sposa con lo stile moderno e dinamico di Carlos Mota che non conoscevo e mi piacevolmente impressionato. Forse questo mio giudizio di preferenza deriva dal tratteggio di Paperone, il migliore, il quale dimostra, una volta per tutte, che la Numero Uno non è un portafortuna e come quindi Scrooge possa far fortuna in mille modi anche senza la leggendaria monetina. Interessante anche vedere come Barks stesso avesse chiesto a Don Rosa di realizzare una storia su questa foggia.
In definitiva, nonostante l'atipicità del volume, si può considerare comunque piuttosto buono e particolarmente interessante. Sono curioso adesso di vedere come sarà strutturata la Cronologia Generale.