Sono contento, ovviamente. Anche sorpreso, dalla presenza del Lungo ritorno. Una storia a cui sono particolarmente legato, forse un po' passata in sordina.
Legato su un piano emotivo.
Avevo cominciato a scriverla all'inizio del settembre 2001. Doveva parlare di una tragicomica disavventura di Topolino, in aereo, sopra un città.
Poi è arrivato l'11 settembre.
Ho smesso di scrivere, non ce la facevo più. Dopo qualche giorno, ho chiamato la redazione scusandomi: non ce la facevo proprio. Come tutti noi, avevo capito come quell'evento avrebbe segnato la nostra epoca.
Però continuavo a pensarci, per giorni e giorni.
Mi ero affezionato a quel Topolino, da solo, lontano. Desideroso di tornare a casa. Mi dispiaceva lasciarlo lì.
E mi sembrava che dare un finale a quella storia sarebbe stato per me un gesto simbolico. Avrebbe espresso la volontà di andare avanti, di tornare a sorridere.
Allora ho ripreso l'inizio e ho proseguito, per un'altra strada.
Quell'aereo l'ho fatto atterrare.
Ecco, questa è la storia della storia. Il motivo per cui le sonol tanto legato e per cui ora mi fa piacere vederla lì.
Ciao
Tito Faraci
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