INTERVISTA di Fabio Licari
Bella fatica, eh, Topolino?
Non hai una fidanzata? Una moglie?
Una moglie.
E allora mi puoi capire.
Si, la capisco.
Mi dai del “lei”? Vuoi forse farmi sentire vecchio?
Si… cioè, no! Io…
Tu e io siamo colleghi! Ho fatto il giornalista, in passato, e mi sono occupato anche di sport, proprio come fai tu. Scrivi per La Gazzetta dello Sport, vero?
Sì, ma… non capita tutti i giorni di parlare con Topolino.
E allora? Non sono niente di speciale. In carne, ossa e orecchie, come tutti.
Magari… orecchie escluse.
Vuoi dire che sono… grandi? Si, forse sono un po’ sproporzionate, ma mi donano. E i miei fan le adorano. Sembrano il planisfero mondiale. Sono inconfondibili.
A proposito, mi sono sempre chiesto dove compri i cappelli…
Fortunatamente, non ho bisogno di acquistarli; me li disegnano su misura, soprattutto gli artisti italiani.
Abbiamo sempre avuto fantasia, noi italiani.
Anche nel nome. In tutto il mondo io sono Mickey Mouse, o comunque, Mickey “qualcosa”. Da voi no: in Italia sono Topolino e basta.
Non ti piace?
Mi ci sono affezionato. E comunque ho rischiato ben di peggio. Il buon vecchio papà Walt Disney aveva azzeccato tutto, ma proprio tutto, tranne il nome. Voleva chiamarmi Mortimer, ma ci pensi? Morty Mouse! Fortuna che sua moglie gli fece cambiare idea.
In effetti, sarebbe stato troppo serioso. Avresti avuto problemi di popolarità.
Sì, a vantaggio di quel furbetto di Paperino! Già, se lo coccolano tutti con la scusa che è sfortunato, che gli vanno tutte storte, che perde sempre…
Tu, invece, vinci sempre, sei infallibile, non puoi negarlo. E questo, secondo qualcuno, non ti rende molto simpatico.
Ma non lo faccio apposta… Cioè, voglio dire, ci metto un po’ di intuito, di attenzione… Il resto lo fanno la buona sorte e quel pasticcione di Gambadilegno o i vari cattivi di turno. Ti posso confessare una cosa?
Certo, sono qui per questo.
Quasi non trovo più piacere. I miei rivali sono così prevedibili e confusionari che tante volte sono tentato di suggerir loro io la strada giusta. Ma non era così quando affrontavo Macchia Nera: lui sì che era un avversario all’altezza. Almeno nei primi tempi…
Quanto mi piacevano le avventure in bianco e nero con Macchia Nera. Da bambino mi faceva anche paura. Nostalgico anche tu?
Dei pantaloncini corti rossi, no. Di qualche atmosfera d’epoca, sì. Mi sentivo un po’ Marlowe, un po’ Sherlock Holmes. Oggi sono meno investigatore, ma il commissario Basettoni e Manetta se la cavano alla grande anche senza il mio aiuto.
Pippo invece ha bisogno di te.
Errore! Sono io che ho bisogno di lui. Credimi, è un amico vero che c’è sempre. Si farebbe in quattro per me.
Yuk… cioè, hai ragione. È anche divertente, per quanto imbranato.
Diciamo che vive in un mondo tutto suo e io gli faccio da fratello maggiore. Tutta Topolinia lo adora.
Hai mai pensato di sposare Minni?
Topolino mi guarda male e non risponde.
Ho capito, ho capito, ma le domande devo pur farle, è il mio mestiere!
Fidanzati basta e avanza, credimi. Hai visto quanti pacchi ho portato poco fa? Immagina se fossimo marito e moglie. Io non sono Zio Paperone.
Se non sbaglio, fu sempre la signora Disney a suggerire al marito di darti una compagna…
Già! E non so se esserle grato oppure no.
Ma, Topolino…
No, scherzo. Non sarebbe stato lo stesso senza Minni. Certo, ha qualche difetto…
E tu non ne hai?
Forse… forse sono troppo precisino a volte. Mi piacerebbe essere più disordinato, meno matematico, ma proprio non ci riesco.
Che cosa ti ha fatto arrabbiare di più?
Che ci sia stato qualcuno che abbia pensato potessi fare paura al pubblico.
Tu?! Mi sembra impossibile…
Non lo sapevi? Il produttore al quale Walt Disney propose il mio primo film lo rifiutò perché pensava che la gente sarebbe stata terrorizzata da un topo gigante sullo schermo. Ma ci pensi?
Sì! Penso che si sarà mangiato le mani dalla rabbia, considerando che sono ottantun anni che raccogli successi in tutto il mondo…
Be’, non per vantarmi, ma già nel 1931 il mio nome è stato inserito nell’Enciclopedia Britannica. Un riconoscimento non da poco, per un personaggio del cartoon e del fumetto.
Soprattutto considerando che ci sono ancora persone – sempre meno, per fortuna – che pensano siate diseducativi.
Diseducativi saranno loro! E anche molto poco informati. Ma lo sai quanti bambini hanno imparato a leggere sulle pagine di Topolino?
Ehm… io sono uno di quelli!
Ora capisco perché mi sei stato simpatico fin da subito!
Grazie. Però, voglio essere sincero, anche se magari mi gioco l’intervista: da bambino preferivo anch’io Paperino.
Ecco, lo sapevo. Un altro che si fa incantare dal papero. Sfortunato, sfortunato, e intanto arrivano più lettere ed e-mail a lui che a me.
Non puoi essere sorpreso. Sono i perdenti quelli che piacciono di più, quelli con i quali è più facile identificarsi. Da sempre.
Ma è sbagliato. Se fosse davvero così, dovrebbero tifare tutti per Pietro Gambadilegno, allora: a lui davero non gliene va mai bene una.
Cambiamo discorso, dai. Parliamo di cinema? In fondo cominciò tutto da li.
Mi manca il cinema.
Pensavo la stessa cosa: un bel film con Topolino, una grande avventura esotica, magari. La prima a Hollywood e…
È la notte degli Oscar…
Se reciterai bene…
Io?! Ma no! È George che dovrò dare il meglio di sé.
George chi?
Clooney, chi altri? Non credi che un po’ ci somigliamo, con quello sguardo vissuto, il portamento elegante, le tempie brizzolate…
E le orecchie paraboliche?
C’è poco da prendere in giro. E, comunque, al trucco fanno miracoli.
Io, però, intendevo un film d’animazione. Tu come protagonista, e poi Pippo, Minni e tutti gli altri.
A parte il fatto che Jim Carrey sarebbe perfetto per la parte di Pippo, e Halle Berry una Minni ineguagliabile, sì, sarebbe bello anche un cartoon come quelli di una volta, che ti trascinano in un mondo da sogno, con una musica da sogno. Quelli che piacciono a grandi e bambini. Quasi quasi vado in Disney e glielo propongo.
E se non accettano?
Voglio proprio vedere! Sono sempre Topolino, no? Come diceva papà Walt, tutto è cominciato con me.
Saresti disposto anche a interpretare un cartone post-moderno?
Certo, perché no? Pensi forse che sarei troppo vecchio? Credi che non riuscirei a essere commovente come Nemo o super come gli Incredibili? Se c’è l’anima, c’è tutto. E nei film Disney l’anima non manca mai.
Il tuo film preferito?
Dell’ultima generazione? Mi pare ovvio: Ratatouille, naturalmente, la storia di un topo di