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Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)

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Gladstone
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PolliceSu   (1)
    Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
    Sabato 26 Giu 2010, 21:04:01
    Indice:

    Introduzione al volume: Crisi d'identità - Boschi
    Topolino e il terraplano
    Topolino e l'orfanello riformato
    Topolino e lo zio in ozio
    Topolino e Pippo cervello del secolo

    Introduzioni alle storie di Becattini

    Portfolio: Le copertine di Franco Bruna

    :)
    Homo viator

    Omnia tempus habent, et momentum suum cuique negotio sub caelo

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    alec
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    PolliceSu
      Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
      Risposta #1: Domenica 27 Giu 2010, 15:27:16
      Preparatevi al consueto numero stratosferico e, con una certa nostalgia, diamo il momentaneo addio alle storie d'ampio respiro (manca all'appello solamente "T. e il ritorno di D.Crockett", che avremo presto, ma chi possiede GC 228 sa già di cosa parlo).

      T. e il terraplano- L'alter ego di Eega Beeva, Ding Wing, irrompe nella vita di Mickey e trasporta il Nostro al centro del nostro pianeta, con una talpa meccanica chiamata Terraplano che viaggia con un carburante non certo...economico. I richiami al romanzo di Jules Verne sono moltissimi, compreso il ritorno di Topolino alla superficie. Ennesima avventura fantascientifica di Bill Walsh, piacevolissima (i Twitz bidimensionali sono una genialata). Unico errore: il Topo, dopo uno scontro fisico del quale non vi dico di più, ha gli abiti a brandelli, e riceve un cambio...regale! Al momento di congedarsi e di tornare a Topolinia, però, lo troviamo nuovamente in maglietta blu e pantaloni rossi!

      "T. e l'orfanello riformato"- Analisi agrodolce del fenomeno della delinquenza giovanile (sono gli anni di "Gioventù bruciata"), oggi purtroppo ancora tremendamente attuale. Un finto poppante, in realtà pre-adolescente e perdipiù fumatore, viene recapitato a casa di Topolino. Tip, in quest'occasione assai maturo, gioca un ruolo molto importante in questa vicenda, nella quale possiamo ammirare una versione attualizzata (ed inquietante) del Paese dei Balocchi di collodiana memoria.  Il lieto fine, per fortuna, è assicurato.

      "T. e lo zio in ozio"- Altra storia di denuncia sociale, tuttora validissima.  Rimasto solo in città, Mickey va al cinema e, al ritorno, trova in casa sua l'ultracentenario e svitato zio Balatrone, che si accompagna ad un indiano, una capra ed un'aquila, tutti e tre molto avanti con l'età: il quartetto rappresenta l'America dei pionieri, un mondo che non interessa ormai più a nessuno.  Sentendosi un peso per Mickey, Balatrone e compagnia si rifugiano nella squallida "casa degli esclusi" che (sono parole del Topo) "è piuttosto triste e fa male al cuore". Topo Michele si mette all'opera e risolve brillantemente il problema degli anziani abbandonati a Mousetown.  Epilogo a sorpresa...

      "T. e Pippo cervello del secolo"- Pippo, vittima di uno sdoppiamento di personalità, scompare, apparentemente vittima di un rapimento.  Topolino si mette sulle sue tracce, interrogando una sequela di strampalati parenti di Goofy.  Invenzioni futuristiche a volontà e rocambolesco ritorno alla vita normale. Non aggiungo di più per non privare i lettori della necessaria suspence. Avventura che anticipa di un decennio abbondante l'ottima serie televisiva "The Avengers". La miglior storia in assoluto dell'ex"Cane Pazzo".

      Porfolio- Dedicato al bravo Franco Bruna, e specialmente alle sue copertine per la serie "Le Grandi Storie di Walt Disney".  Meravigliosi i due disegni a china che si rifanno direttamente al primissimo Topo di Ub Iwerks, con relativa atmosfera campagnola.
      « Ultima modifica: Lunedì 28 Giu 2010, 06:07:47 da alec »

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        Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
        Risposta #2: Domenica 27 Giu 2010, 19:54:49
        Attenzione Spoiler non leggete!

        In un periodo in cui la corruzione è un tema politico molto importante il finale di "Topolino e Pippo cervello del secolo"  vede un Basettoni particolarmente indulgente con il cattivo della storia solo perchè ha donato tanti soldi alla polizia e agli orfani. Io spero che il mondo di ieri (e di oggi) fosse più evoluto di questo finale così indulgente nei confronti di questo miliardario.
        "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

          Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
          Risposta #3: Domenica 27 Giu 2010, 20:01:02
          L'orfanello riformato l'ho letta per la prima volta su un GC qualche anno fa e l'ho trovata molto bella: è molto interessante la narrazione dell'inserimento dell'orfanello nella casa di Topolino e Tip e come si costruisce il rapporto tra loro. Bello anche il finale nel parco dei divertimenti.

            Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
            Risposta #4: Domenica 27 Giu 2010, 21:06:37
            Poichè il mio edicolante era in ferie :-X  ho perso il numero 14 (che sto provvedendo a recuperare); questo numero 15 mi consigliate di aspettare a leggerlo o non c'è stretta continuità con la fine del precedente?
            « Ultima modifica: Domenica 27 Giu 2010, 21:53:36 da Unchienandalou »
            "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

            Piero Calamandrei - "Elogio de

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            alec
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              Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
              Risposta #5: Lunedì 28 Giu 2010, 06:06:07


              No, le storie non hanno particolari legami
               con quelle del numero precedente. Ti consiglio comunque l'acquisto del volume. Il livello qualitativo è (come al solito) molto alto. ;)

                Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                Risposta #6: Lunedì 28 Giu 2010, 10:16:26
                Si trovano in questo volume i « richiami al serial televisivo Zorro e alla ripresa di Dumbo nelle sale » menzionati nell'articolo introduttivo del volume 12 (quando si parla della presenza di Giac e Gas di Cenerentola)?

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                  Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                  Risposta #7: Martedì 29 Giu 2010, 17:55:11
                  Nel volume precedente (storia "Topolino contro Topolino") il commissario Basettoni aveva il naso rosa, mentre qui torna ad averlo nero come al solito. Chissà a cosa era dovuto il cambiamento: svista o scelta di Gottfredsson?

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                  alec
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                    Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                    Risposta #8: Mercoledì 30 Giu 2010, 14:50:20
                    Nel volume precedente (storia "Topolino contro Topolino") il commissario Basettoni aveva il naso rosa, mentre qui torna ad averlo nero come al solito. Chissà a cosa era dovuto il cambiamento: svista o scelta di Gottfredsson?
                    Mah...di certo, tale soluzione ha ispirato Pier Lorenzo De Vita.

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                      Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                      Risposta #9: Giovedì 1 Lug 2010, 03:58:53
                      sull'INDUCKS questo volume è stato nominato (di nuovo) "Topolino contro Topolino"...
                      Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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                      Paolo
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                        Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                        Risposta #10: Giovedì 1 Lug 2010, 09:42:58
                        sull'INDUCKS questo volume è stato nominato (di nuovo) "Topolino contro Topolino"...

                        devo smettere di indicizzare la notte... :-[

                          Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                          Risposta #11: Giovedì 1 Lug 2010, 10:31:40
                          Si trovano in questo volume i « richiami al serial televisivo Zorro e alla ripresa di Dumbo nelle sale » menzionati nell'articolo introduttivo del volume 12 (quando si parla della presenza di Giac e Gas di Cenerentola)?

                          SPOILER (per leggere il testo evidenziarlo con il mouse)
                          Credo che i richiami a Dumbo siano le due strisce autoconclusive (1955) in cui l'elefantino fa visita a Topolino. Queste due strisce autoconclusive dovrebbero venire pubblicate sul n. 16. Sui richiami a Zorro non ti so rispondere.

                          *

                          Paolo
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                            Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                            Risposta #12: Giovedì 1 Lug 2010, 14:43:24
                            Dalla pagina dell'edicola, la recensione de "Gli anni d'oro di Topolino 15"



                            Il volume si apre con "Topolino e il terraplano" l'ultima avventura "di viaggio" di Mickey che viene coinvolto, suo malgrado, in una strana guerra tra gli abitanti del sottosuolo terrestre: il popolo di Concavia contro gli inquietanti Twitz, esseri bidimensionali che possono rendersi invisibili camminando di lato. Divertente l'idea di Wing Ding che per convincere Mickey ad intervenire sommerge lui e gli abitanti di Topolinia di asfissianti gentilezze di ogni tipo.

                            Personalmente trovo molto più interessante le seguenti, a cominciare da "Topolino e l'orfanello riformato": la storia si apre con una divertente satira di Gottfredson e Walsh sui moderni stili di arredamento, spesso abbiamo assistito a simili critiche delle idee "moderne" nelle strisce di Mickey, spesso anche basate su pregiudizi. Il parco giochi dove Big Ben tiene prigionieri i bambini è una rivisitazione gottfredsoniana del Paese dei Balocchi di Pinocchio che riesce a tener testa all'originale mantenendo quasi del tutto inalterate le orrorifiche atmosfere del film disneyano. A mio avviso il risultato è stato ottenuto ancora una volta grazie alla caratterizzazione dei personaggi presenti nel parco: agiscono tutti freddamente e con la consapevolezza delle loro azioni rifuggendo l'istintiva brutalità del primo Gambadilegno.

                            In "Topolino e lo zio in ozio" Mickey rende omaggio al mito americano degli anni ormai passati. Lo zio di Mickey appare improvvisamente nella sua casa ed il suo aspetto subito potrebbe far squillare un campanello d'allarme: si tratta di una deformazione di Topolino, o forse di una sua proiezione nel futuro: è Topolino stesso ma invecchiato. Non si tratta della figura dell'alieno apparsa sinora, ma piuttosto di una figura che Antonio Faeti definisce "un cumulo di angoscianti rimproveri contro una società ed un'epoca che hanno distrutto ogni sogno".
                            Ma l'ultima epoca in cui il sogno americano è stato mitizzato non è forse quella roosveltiana degli anni Trenta? E non è forse proprio in quel periodo che Mickey ha vissuto le sue imprese "eroiche"? Considerando queste idee non sembra poi così strana l'identificazione Topolino-Gudger: Mickey se fosse restato quello che era nella golden-age oggi sarebbe un disadattato, costretto a rifugiarsi in un ospizio dove vivere di ricordi alla luce del crepuscolo del suo mito. La pesantezza di questa chiave di lettura della storia viene addirittura a rafforzarsi nell'analisi di due spunti satirici presentati dal duo Gottfredson-Walsh: già nel 1954 l'influenza dei mass-media era tale da indurre il sindaco di Topolinia a fornire il suo (modesto) contributo alla costruzione della casa-ospizio dello zio Gudger in quanto l'evento era ripreso dalle telecamere e le elezioni erano vicine; inoltre viene evidenziato come il "buonismo" delle istituzioni scoutistiche faccia si che tutta la parte "migliore" della società contribuisca alla costruzione della Casa di riposo Gudger, così da poter rinchiudervi i superstiti di un'epoca oramai lontana e capace solamente di far sorgere pesanti rimorsi e complessi di colpa nella popolazione americana (valga per tutti la figura dell'indiano Suona-Più-Forte).

                            Chiude il volume la storia "Topolino e Pippo cervello del secolo", che porta il commiato di Pippo dalle strisce giornaliere a continuazione: dopo una misteriosa visita a Mickey, Pippo sparisce per lungo tempo, finché non verrà riconosciuto da Topolino in Mister X, un geniale scienziato che di Pippo sembra avere solamente l'aspetto: si tratta in effetti di un vero genio, e di un genio votato al bene dell'umanità al punto di creare, grazie ai prodigi dell'ingegneria genetica, la mucca nana Berenice: un animale in grado di migliorare il comportamento di chiunque beva il suo latte. Ancor più che in Pippo a Hollywood qui è lampante la similitudine con il film di Laurel & Hardy "Noi siamo le colonne" del 1940 dove Stanlio, grazie ad un colpo in testa, diventa un illustre professore universitario campione di scacchi. Ala fine delle due avventure entrambi "rinsaviscono" perdendo le loro facoltà che sarebbero state una minaccia forse troppo grande per l'umanità...

                            Come si fa a non dare per l'ennesima volta 5 stelle ad un volume di questa collana?

                              - Paolo

                              Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                              Risposta #13: Venerdì 2 Lug 2010, 01:18:46
                              Qualcuno mi sa dire quanti numeri dovrebbe durare questa collezione visto che non riesco a trovare il piano dell'opera? Grazie

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                                Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                                Risposta #14: Venerdì 2 Lug 2010, 03:09:02
                                Qualcuno mi sa dire quanti numeri dovrebbe durare questa collezione visto che non riesco a trovare il piano dell'opera? Grazie

                                38 ;)
                                         
                                In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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                                  Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                                  Risposta #15: Martedì 6 Lug 2010, 11:07:34
                                  Con Topolino e il terraplano gli autori si prendono una pausa. Direi che può essere considerata come la peggiore storia lunga di Gottfredson: situazioni viste e riviste, personaggi poco interessanti e numerose vignette con situazioni ripetute, come a voler allungare il brodo.

                                  Fortunatamente ci si risolleva con le tre storie successive: dall'interessante bimbo gangster di Topolino e l'orfanello riformato (la pedagogia di Topolino nei confronti di Tip è chiara: a chi diche che potrebbe essere influenzato dal cattivo esempio dell'orfano, risponde che magari sarà proprio Tip che influenzerà positivamente il bimbo ribelle!), al pittoresco quartetto di residui dell'America che fu dell'ottima Topolino e lo zio in ozio fino ad arrivare alla ben più famosa Topolino e Pippo cervello del secolo dove Pippo rivela manifestatamente il suo lato nascosto di personalità.

                                  E' mirabile come ogni storia di questi grandi maestri del fumetto trasudi di spunti e di riflessioni. Storie che sanno unire il divertimento all'impegno, i temi leggeri ai temi più pesanti.

                                  *

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                                    Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                                    Risposta #16: Martedì 6 Lug 2010, 22:21:32
                                    Questo è un altro bel numero de Gli Anni d’Oro di Topolino. Si comincia con il Terraplano, bella storia avventurosa, in cui Topolino è sballottato dagli eventi, e finisce al centro della terra. Walsh recupera idee dal Buffone del Re e dal Deserto del Nulla, presentando un mondo a parte piuttosto paradossale, costretto a lottare per trovare la propria ragione di esistere. Wing Ding è carino, anche se vagamente seccante.
                                    Si continua con la storia più bella del numero (a mio parere). Nell’Orfanello Riformato, Topolino vive un’esperienza da “padre”, costretto a educare un ragazzo difficile, assoldato in una banda di baby criminali. Atmosfere inquietanti (ancora giocattoli come in Topolino contro Topolino), nemici psicopatici, un grande Tip, non piatto ma simpatico e vivace, il tutto avvolto in un’atmosfera di crudo realismo. Non si può non pensare al fenomeno reale della baby-criminalità, della delinquenza giovanile e delle situazioni di sociale degrado che serpeggiavano per l’America degli anni ’50 (e oltre, se pensiamo a film come Warriors). Bellissima storia, con finale lieto, e ottime atmosfere hard-boiled, frammiste ad un occhio sulla situazione giovanile.
                                    Nella storia successiva, lo Zio in Ozio, non vado a ripetere le brillanti analisi di Paolo e di Boschi e Beccattini. I simboli della Grande America del passato appartengono ormai alla lega degli Esclusi, sono reietti che non hanno più un posto dove andare. Topolino li aiuta, ma più per pena e pietà, che non per vero senso di appartenenza. Poi li insegue nei quartieri abbandonati, li aiuta a costruire l’ospizio, ma sappiamo che si tratta solo di un’anticamera per la solitudine, e dell’istante in cui si viene dimenticati.
                                    Nella storia successiva, l’ultima grande avventura di Gottfredson, il Cervello del Secolo, Topolino ha perso Pippo, ed è nel panico, disperato e terrorizzato. Quando lo ritrova come Dott. X, non riesce a credere al cambiamento, ma in qualche modo lo asseconda. Pippo poi rinsavisce, e tutto si risolve. Una bella storia, con un grande Pippo, con una superba, e divertente, scena con il grammofono, e altre brillanti invenzioni, fra cui la delicata Berenice, che ricorda la bella e buffa Lea. La storia chiude con una poetica  e struggente vignetta, in cui Pippo e Topolino si salutano dolcemente. In effetti, forse è il vero commiato alle storie lunghe rispetto a Davy Crockett, e alle storie con Pippo. Noi dovremo attendere il 1930, o il numero 30 della collana, per avere altre epiche vicende.
                                    Per gli articoli, interessante quello su Bruna, anche se è un po’ troppo affrettato, con le copertine tagliate e messe a casaccio, senza completismo, come al solito. Mi chiedo se non sia meglio che questi articoli vengano completati con delle appendici nei prossimi numeri in cui, grazie alle autoconclusive, c’è la possibilità di usare più spazio.

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                                      Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                                      Risposta #17: Domenica 11 Lug 2010, 18:43:40
                                      Il mondo di Concavia, o meglio la sua ispirazione citata da Boschi nell'articolo introduttivo, cioè Agartha, mi ha molto ricordato Topolino nella Terra senza Tempo. Mi sarei aspettato una sua citazione ;)
                                      Essere originale è un pregio; volerlo essere è un difetto


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                                        Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 15 (1954-1955)
                                        Risposta #18: Mercoledì 14 Lug 2010, 22:32:08
                                        Che bel volume!!!...e che tristezza al pensiero che questa collana finirà entro l'anno :(

                                        CIANFA88:
                                        <<E' mirabile come ogni storia di questi grandi maestri del fumetto trasudi di spunti e di riflessioni. Storie che sanno unire il divertimento all'impegno, i temi leggeri ai temi più pesanti. >>


                                        Verità sacrosanta. Senza mai risultare scontati.
                                        « Ultima modifica: Mercoledì 14 Lug 2010, 22:35:03 da Unchienandalou »
                                        "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

                                        Piero Calamandrei - "Elogio de

                                         

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