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Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)

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    Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
    Risposta #15: Lunedì 3 Mag 2010, 13:30:02
    Un altro volume per me assolutamente da [smiley=voto5.gif]!!!!
    Storie una più bella dell'altra, tutte di livello altissimo.
    E molte di queste sono un'assoluta sorpresa, per me.
    Peccato mi sia arrivato solo oggi (mannaggia al primo maggio (scherzo!)).

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    pap_313
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      Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
      Risposta #16: Lunedì 3 Mag 2010, 13:53:12
      a me non è ancora arrivato neanche un numero con l'abbonamento, mannagg..!!! :'(

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      alec
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        Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
        Risposta #17: Lunedì 3 Mag 2010, 15:08:48
        L'escamotage di robinson Crusoe penso sia stato utilizzato per giustificare il nuovo look di Mickey.  Certo, come trovata non e' delle migliori... :(
        « Ultima modifica: Lunedì 3 Mag 2010, 15:09:35 da alec »

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        TRAM
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          Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
          Risposta #18: Lunedì 3 Mag 2010, 15:23:58
          Negli elenchi delle edizioni italiane delle storie è menzionata una Ristampa Topolino Giornale Edizioni If (numeri dal 642 in poi). Mai sentita prima. Non è menzionata nell'Inducks, e nel sito delle edizioni IF non vi è traccia. Qualcuno ne sa qualcosa di più?
          « Ultima modifica: Lunedì 3 Mag 2010, 15:24:32 da tram »

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          GaeT
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            Re: Gli anni d'oro di Topolino 7
            Risposta #19: Lunedì 3 Mag 2010, 15:52:34
            Non mi spiego una cosa: il notevole ridimensionamento delle strisce a partire da circa metà storia dell'Isola della Morte e nel resto del volume è dovuto alla Guerra?

            Presumo sia per esigenze editoriali, magari dovute a cambio di formato dei quiotidiani. È un peccato perché si perde un bel po' di spazio, direi un 20%, tanto che si potrebbe cambiare formato  :(

            A partire da questo numero ho notato un cambiamento della copertina, la supeficie adesso è leggermente "martellata" (mi pare qualcuno lo avesse notato già prima, possibile?)
            Essere originale è un pregio; volerlo essere è un difetto


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            AleSandro
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              Re: Gli anni d'oro di Topolino 7
              Risposta #20: Lunedì 3 Mag 2010, 16:00:09

              Presumo sia per esigenze editoriali, magari dovute a cambio di formato dei quiotidiani. È un peccato perché si perde un bel po' di spazio, direi un 20%, tanto che si potrebbe cambiare formato  :(


              Questo "cambiamento" però non viene menzionato in alcun apparato critico e, soprattutto, la cosa che trovo più strana è che si ha il cambiamento di formato per ben due volte nel corso della stessa storia (Topolino nell'isola della morte), passando dal formato "grande" al formato "piccolo" e viceversa senza alcuna apparente motivazione.
              « Ultima modifica: Lunedì 3 Mag 2010, 16:00:45 da Alessandro »

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              Paolo
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                Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                Risposta #21: Lunedì 3 Mag 2010, 17:04:38
                Come al solito, posto anche qui (oltre che sulla pagina dell'edicola oggi particolarmente ricca....) la mia recensione dell'ultimo numero de "Gli anni d'oro di Topolino".

                Che meraviglia!
                Ora si inizia a fare sul serio con le sceneggiature "drammatiche" di Bill Walsh! Oltre a "Topolino nella II Guerra Mondiale", dove il tema propagandistico è ancora centrale nella storia, ci sono tre storie che meritano il fregiarsi del titolo di "capolavoro", se non per i disegni (Gottfredson in questi anni, secondo me, è in una fase di passaggio, che produrrà la perfezione stilistica dalla seconda metà degli anni quaranta) di certo per le sceneggiature.

                "Topolino e la cassetta elettronica" è la prima vera sceneggiatura di Bill Walsh, libero dai vincoli impostigli dal dover sviluppare delle storie di propaganda: le atmosfere noir proposte già da Merrill de Maris, vengono qui riprese esasperandole nel grottesco (il pipistrello di compagnia del dottor Zazzera) ma soprattutto acutizzando la pericolosità delle avventure, introducendo una reale pericolosità degli avversari, una mortalità non solo potenziale come nei tentativi effettuati precedentemente da Gambadilegno. Un evento in particolare di questa storia merita di essere sottolineato: il dottor Zazzera non viene imprigionato per i suoi crimini, ma viene invece utilizzato dal servizio segreto per le sue indiscutibili doti di inventore, rendendo più sottile ed incerto il confine tra il bene e il male; è un "colpo" alla purezza e all'entusiasmo di Mickey.

                "Topolino e l'isola della morte" rappresenta un deciso cambiamento di rotta nel mondo di Topolino: l'avventura si svolge come un viaggio nel tempo, nel sedicesimo secolo, dove riappare Gambadilegno (nei panni di Capitan Barbone) di nuovo con la sua gamba in legno e dove per la prima volta assistiamo alla morte di uno dei protagonisti dell'avventura, ed anche se il tutto alla fine sembrerà essere un sogno, il lettore rimane quantomeno dubbioso a causa del medaglione che pende ancora dal collo di Topolino. Molto particolari le scene di descrizione del mare misterioso che sembrano essere ispirate all'opera del poeta inglese S. T. Coleridge "La ballata del vecchio marinaio", piene dello stesso timore per l'ignoto e per la natura che può anche rivelarsi ostile (come testimoniato dal gas venefico e dal mostro custode del tesoro). Infine merita di essere ricordata la figura della principessa bianca dell'isola, della quale Topolino, per l'ennesima volta dimenticatosi di Minni, s'innamora.

                "Topolino e le meraviglie del domani" è l'avventura dove vengono chiaramente definite le paure della società americana di fronte ad una guerra che sta ancora combattendosi: il futuro sembra essere pieno di meraviglie ed innovazioni tecnologiche, ma c'è la possibilità che un dittatore (qui rappresentato dal sempre valido Gambadilegno) possa impossessarsi di questo futuro, utilizzando il suo esercito di uomini-robot (che nella fattispecie rappresentano i nazisti). Nell'avventura il piano criminoso giungerebbe di certo a conclusione e Topolino verrebbe ucciso se non fosse per l'intervento di Mimì, la donna robot che paga il suo innaturale sentimento di amore verso Topolino sacrificandosi per lui facendogli scudo con il suo corpo. Nel corso dell'avventura incontriamo un altro dei sosia di Topolino (il primo è stato re Sorcio), che, specialmente nel momento in cui viene accettato (con entusiasmo) da Minni aggrava la già latente crisi d'identità di Mickey.

                Capolavori, insomma: nessuna scusa per lasciarlo in edicola!

                  - Paolo


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                  Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                  Risposta #22: Lunedì 3 Mag 2010, 18:05:09

                  Che meraviglia!
                  Ora si inizia a fare sul serio con le sceneggiature "drammatiche" di Bill Walsh! Oltre a "Topolino nella II Guerra Mondiale", dove il tema propagandistico è ancora centrale nella storia, ci sono tre storie che meritano il fregiarsi del titolo di "capolavoro", se non per i disegni (Gottfredson in questi anni, secondo me, è in una fase di passaggio, che produrrà la perfezione stilistica dalla seconda metà degli anni quaranta) di certo per le sceneggiature.

                  "Topolino e la cassetta elettronica" è la prima vera sceneggiatura di Bill Walsh, libero dai vincoli impostigli dal dover sviluppare delle storie di propaganda: le atmosfere noir proposte già da Merrill de Maris, vengono qui riprese esasperandole nel grottesco (il pipistrello di compagnia del dottor Zazzera) ma soprattutto acutizzando la pericolosità delle avventure, introducendo una reale pericolosità degli avversari, una mortalità non solo potenziale come nei tentativi effettuati precedentemente da Gambadilegno. Un evento in particolare di questa storia merita di essere sottolineato: il dottor Zazzera non viene imprigionato per i suoi crimini, ma viene invece utilizzato dal servizio segreto per le sue indiscutibili doti di inventore, rendendo più sottile ed incerto il confine tra il bene e il male; è un "colpo" alla purezza e all'entusiasmo di Mickey.

                  "Topolino e l'isola della morte" rappresenta un deciso cambiamento di rotta nel mondo di Topolino: l'avventura si svolge come un viaggio nel tempo, nel sedicesimo secolo, dove riappare Gambadilegno (nei panni di Capitan Barbone) di nuovo con la sua gamba in legno e dove per la prima volta assistiamo alla morte di uno dei protagonisti dell'avventura, ed anche se il tutto alla fine sembrerà essere un sogno, il lettore rimane quantomeno dubbioso a causa del medaglione che pende ancora dal collo di Topolino. Molto particolari le scene di descrizione del mare misterioso che sembrano essere ispirate all'opera del poeta inglese S. T. Coleridge "La ballata del vecchio marinaio", piene dello stesso timore per l'ignoto e per la natura che può anche rivelarsi ostile (come testimoniato dal gas venefico e dal mostro custode del tesoro). Infine merita di essere ricordata la figura della principessa bianca dell'isola, della quale Topolino, per l'ennesima volta dimenticatosi di Minni, s'innamora.

                  "Topolino e le meraviglie del domani" è l'avventura dove vengono chiaramente definite le paure della società americana di fronte ad una guerra che sta ancora combattendosi: il futuro sembra essere pieno di meraviglie ed innovazioni tecnologiche, ma c'è la possibilità che un dittatore (qui rappresentato dal sempre valido Gambadilegno) possa impossessarsi di questo futuro, utilizzando il suo esercito di uomini-robot (che nella fattispecie rappresentano i nazisti). Nell'avventura il piano criminoso giungerebbe di certo a conclusione e Topolino verrebbe ucciso se non fosse per l'intervento di Mimì, la donna robot che paga il suo innaturale sentimento di amore verso Topolino sacrificandosi per lui facendogli scudo con il suo corpo. Nel corso dell'avventura incontriamo un altro dei sosia di Topolino (il primo è stato re Sorcio), che, specialmente nel momento in cui viene accettato (con entusiasmo) da Minni aggrava la già latente crisi d'identità di Mickey.

                  Capolavori, insomma: nessuna scusa per lasciarlo in edicola!

                    - Paolo

                  Non è propio vero:nella prima storia Topolino non subisce nessun colpo morale(infatti mica sè nè dispiace)dato che il dottore è sempre prigioniero,ma la sua intelligenza è usata a fin di bene,dunque Topolino non puo che esserne felice,nella seconda non compare Pietro dato ci il pirata è un suo antenato(Walsh e Gottfrdson lo spiegano chiarmaete che sono 2 personaggi diversi).

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                  Florence
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                    Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                    Risposta #23: Lunedì 3 Mag 2010, 18:43:50
                    Non è propio vero:nella prima storia Topolino non subisce nessun colpo morale(infatti mica sè nè dispiace)dato che il dottore è sempre prigioniero,ma la sua intelligenza è usata a fin di bene,dunque Topolino non puo che esserne felice,nella seconda non compare Pietro dato ci il pirata è un suo antenato(Walsh e Gottfrdson lo spiegano chiarmaete che sono 2 personaggi diversi).

                    Mah... personalmente la vedo come Paolo.
                    La sorte di Zazzera forse non è un colpo a Mickey, ma - proprio come dice paolo - è un colpo alla purezza del personaggio: in tempi di guerra, il personaggio di Topolino deve adattarsi alla Realpolitik e non può dimostrarsi dispiaciuto, ma anche se Zazzera ora lavora a fin di bene, non dimentichiamo che non viene punito per i suoi crimini.
                    E' notevole poi secondo me che fatti del genere avvenivano sul serio: proprio un grande scienziato, Von Braun, creatore delle micidiali V2 e membro delle SS, fu cooptato dalla NASA, o futura tale, per dirigere il programma spaziale americano! Almeno io ho notato subito l'analogia, che forse sarà casuale, però...

                    Quanto al fatto che il pirata sia un antenato di Pietro e non lui stesso, mi pare irrilevante: è sempre una scusa per raffigurare Pietro e un pretesto per ridargli la gamba di legno.
                    Notevolissima anche la presenza della morte "reale" e non solo "minacciata" o sfiorata nella storia. Si sente che la guerra ha cambiato la percezione delle cose, anche nei fumetti rivolti ai bambini.



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                    valsedre
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                      Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                      Risposta #24: Lunedì 3 Mag 2010, 19:33:38

                      Mah... personalmente la vedo come Paolo.
                      La sorte di Zazzera forse non è un colpo a Mickey, ma - proprio come dice paolo - è un colpo alla purezza del personaggio: in tempi di guerra, il personaggio di Topolino deve adattarsi alla Realpolitik e non può dimostrarsi dispiaciuto, ma anche se Zazzera ora lavora a fin di bene, non dimentichiamo che non viene punito per i suoi crimini.
                      E' notevole poi secondo me che fatti del genere avvenivano sul serio: proprio un grande scienziato, Von Braun, creatore delle micidiali V2 e membro delle SS, fu cooptato dalla NASA, o futura tale, per dirigere il programma spaziale americano! Almeno io ho notato subito l'analogia, che forse sarà casuale, però...

                      Quanto al fatto che il pirata sia un antenato di Pietro e non lui stesso, mi pare irrilevante: è sempre una scusa per raffigurare Pietro e un pretesto per ridargli la gamba di legno.
                      Notevolissima anche la presenza della morte "reale" e non solo "minacciata" o sfiorata nella storia. Si sente che la guerra ha cambiato la percezione delle cose, anche nei fumetti rivolti ai bambini.


                      Si ma il dottore fara i suoi esperimenti sorvegliato(dunque sotto arresto come specificato dall'agente) e vuole indicare che le grandi menti possono essere usate a fin di bene,oltretutto non è propio un cattivo,piu che malvagio mi sembra molto demnziale,sicuramente era molto piu cattivo il dottore indiano che compare nella storia dello spettro fallito
                      Poi a me pare rilevante il fatto che Barbone sia un antenato di Pietro:anche Pippo sei colpi e Topolino Kid d'altronde sono due personaggi diversida Topolino e Pippo.

                      *

                      alec
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                        Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                        Risposta #25: Lunedì 3 Mag 2010, 20:18:39
                        Pur esprimendo tutta la mia ammirazione per Osborne e De Maris, con Walsh nasce il Mickey odierno, che  maggiormente ha influenzato gli autori italiani.  Attualmente, penso che sia Casty a rendere al meglio certe atmosfere tra il noir e la science fiction tipiche del Gottfredson maturo.

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                        valsedre
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                          Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                          Risposta #26: Lunedì 3 Mag 2010, 22:39:30
                          A voler essere pignoli poi molti cattivi spesso non vengono puniti:Eli Squick,Rockerduck,il sosiadi Topolino,Macchia Nera alcune volte.....

                            Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                            Risposta #27: Lunedì 3 Mag 2010, 23:11:23
                            Un altro grandissimo volume, con grandi storie e significativi cambiamenti sia nel look che nella caratterizzazione dei personaggi.
                            Topolino nella II Guerra Mondiale è forse l'ultima storia con un Mickey eroe al 100% o quasi. Dopo di essa tendono a rarefarsi anche i riferimenti diretti alla guerra in corso, a parte le brevi Topolino e Pluto eroe e Topolino e gli orfani di guerra.
                            A subire per primo un cambiamento in Topolino e la cassetta elettronica è Tip, che appare cresciuto e senza la compagnia del gemello, oltre a indossare i pantaloni lunghi ancora prima dello zio!
                            Qui Topolino è inventore per caso e fa i conti con il classico scienziato pazzo (dal look ispirato ad alcuni personaggi di Segar, viene fatto notare nell'introduzione), che però alla fine viene messo a servizio del governo, sotto lo sguardo perplesso del nostro eroe.
                            Sia Topolino nell'isola della morte che Topolino e le meraviglie del domani sono avventure che trattano di un viaggio nel tempo sospeso tra sogno e realtà, dove non c'è più la razionalità della classiche storie della seconda metà degli anni '30. Nella prima storia anche la fedeltà di Topolino verso Minni sembra compromessa e "salvata" solo dal ritorno al presente, mentre nella seconda anche Minni e Gambadilegno, senza alcuna spiegazione, vivono nel mondo di domani. Solo il sacrificio della donna-robot Mimì può salvare un Mickey più insicuro che negli anni precedenti.
                            Che Topolino ha smesso per sempre (o quasi) i calzoncini rossi lo scopriremo solo nella storia successiva...

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                            PolliceSu
                              Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                              Risposta #28: Lunedì 3 Mag 2010, 23:31:43
                              Un altro grandissimo volume, con grandi storie e significativi cambiamenti sia nel look che nella caratterizzazione dei personaggi.
                              Topolino nella II Guerra Mondiale è forse l'ultima storia con un Mickey eroe al 100% o quasi. Dopo di essa tendono a rarefarsi anche i riferimenti diretti alla guerra in corso, a parte le brevi Topolino e Pluto eroe e Topolino e gli orfani di guerra.
                              A subire per primo un cambiamento in Topolino e la cassetta elettronica è Tip, che appare cresciuto e senza la compagnia del gemello, oltre a indossare i pantaloni lunghi ancora prima dello zio!
                              Qui Topolino è inventore per caso e fa i conti con il classico scienziato pazzo (dal look ispirato ad alcuni personaggi di Segar, viene fatto notare nell'introduzione), che però alla fine viene messo a servizio del governo, sotto lo sguardo perplesso del nostro eroe.
                              Perplesso non piu di tanto,dato che non sè nè cura piu di tanto(non domentichiamoci che resta prigioniero), ma se per questo neanche Squick e Cuordiprietra vengono mai puniti,pur non essendo degli angioletti.
                              « Ultima modifica: Lunedì 3 Mag 2010, 23:35:04 da valsedre »

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                              PolliceSu   (1)

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                              PolliceSu   (1)
                                Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                                Risposta #29: Lunedì 3 Mag 2010, 23:36:46
                                Caro Paolo,
                                ho votato tre alla recensione che hai fatto nell'edicola, e avrei votato ancor meno se non avessi dovuto fare la media, perchè ho scoperto - grazie all'aiuto del buon Special Mongo che spero di rileggere presto - che le tanto decantate ristampe anastatiche sono censurate.

                                Questo mi scrive: "A pagina 6 Pippo dice "ribaldo" invece dell'originale "maledetto" (ho davanti la versione di Topolino Story, non sono mie intuizioni), e a pagina 14 (2a vignetta) il demone dice al "cliente": "Sta' fermo, amico" invece dell'originale "Sta' fermo, dannato".

                                Per quanto mi riguarda ho controllato con le mini ristampe uscite recentemente per Lo Scarabeo e, purtroppo, devo dargli ragione: la ristampa è censurata.
                                Vorrei tanto fare i complimenti al furbone che ha deciso che i lettori non possano leggere, in una ristampa anastatica del 1949 (!) "maledetto o dannato" mentre nel volume con le strisce originali ritradotte nel 2010 si...


                                "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

                                 

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