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Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)

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Florence
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    Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
    Risposta #60: Venerdì 7 Mag 2010, 20:07:24
    Scusa Tram-D, io non ho risparmiato critiche alle traduzioni, ma qui ha ragione Becattini:
    nell'originale Mickey dice: "A streetcar!" E streetcar negli USA significa proprio
    "tram", posso garantire. Tra l'altro c'è una commedia e un film famosi "a streetcar named desire" cioè "un tram che si chiama desiderio", appunto
    « Ultima modifica: Venerdì 7 Mag 2010, 20:08:31 da Florence »

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      Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
      Risposta #61: Sabato 8 Mag 2010, 10:17:11
      Beh, il testo originale non l'ho mai visto, ma ho quasi tutte le edizioni precedenti. Se l'originale dice così, nulla da dire. Le vecchie traduzioni mi sembravano più adatte al contesto, anche se non letterali. E questo "cambio" mi è sembrato molto simile ad una voluta confusione terminologica che fanno certi politici furbetti e che le associazioni dei consumatori stanno duramente combattendo (non può chiamarsi tram ciò che non ha rotaie)


      OT: Più che in Toscana, a Siena. Ma c'è un motivo storico ben preciso che non mi metto a raccontare perché sarebbe ultra-OT.

        Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
        Risposta #62: Sabato 8 Mag 2010, 13:08:14
        Beh, il testo originale non l'ho mai visto, ma ho quasi tutte le edizioni precedenti.

        Ho sempre creduto che per giudicare una traduzione occorresse prima di tutto leggere il testo originale... ::)

        Citazione
        E questo "cambio" mi è sembrato molto simile ad una voluta confusione terminologica che fanno certi politici furbetti e che le associazioni dei consumatori stanno duramente combattendo (non può chiamarsi tram ciò che non ha rotaie)

        Ehm... lo avevi già detto, sai?




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          Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
          Risposta #63: Sabato 8 Mag 2010, 13:21:24
          Con l'avvento di Bill Walsh ai testi, si possono notare un po' di differenze, sia stilistiche che di contenuto, rispetto alle storie precedenti:

          - la trama diventa un po' meno rigorosa: la prorompente fantasia di Walsh porta a privilegiare più la singola striscia che la storia in generale.

          - scompaiono completamente i riassuntini presenti all'interno delle strisce

          - sono introdotti temi più forti, e la morte di un personaggio è spesso visualizzata

          - Pluto (almeno in queste prime storie) acquisisce maggiore importanza

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            Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
            Risposta #64: Sabato 8 Mag 2010, 18:04:50
            Condivido tutte le osservazioni di cianfa. Bravo. :)
            Ho trovato questo numero particolarmente bello. Annche dal punto di vista grafico, trovo migliore il Topo inchiostrato da Moores di quello inchiostrato da Wright, che ci ha fatto compagnia fino al numero scorso. Spendo, ora, due parole sulle storie perchè ne vale la pena.
            Non stravedo per Topolino nella II Guerra Mondiale, ma la sola striscia del 4 Ottobre (p. 33) da sola vale il prezzo del biglietto. Cielo! Una delle migliori in assoluto! Più di voluminosi trattati politologici, spiega il rapporto fra propaganda e regime, informazione e politica, in sole due vignette, e, cribbio, è sempre attualissima!
            Meglio, nel suo complesso, Topolino e la cassetta elettronica, anche se debbo concordare con chi afferma che la versione alternativa dell'ultima vignetta sarebbe stata più spiazzante. Come abbiamo modo di vedere nello stesso volume, il rapporto fra scienza e Ragione è una costante della produzione walshiana.
            Topolino nell'isola della morte, imho, mette troppa carne sul fuoco, e risolve un po' troppo rapidamente spunti interessantissimi. Nel suo complesso, sembra proprio una voluta parentesi al di fuori del tempo e dello spazio per evadere dal triste momento in cui è stata prodotta. Il corvo che vi compare sarà ripreso dal bravo Daan Jiippes in Raven Mad (da cui ho postato un'immagine qui).
            Topolino e le meraviglie del domani è la migliore del numero. Strabiliante nella prima parte e di una drammaticità sconcertante nella seconda. E' possibile che la "storia" fra l'automa Mimì e Topolino abbia ispirato il mitico Blade Runner di R. Scott? Impressionanti le strisce del 3 e del 4 Novembre: cielo, un vero pugno nello stomaco! Grande Walsh!
            Storie brevi e stirisce autoconclusive, sono tutte, poi, più o meno, molto carine.
            Colori e rilegatura a parte, sono sempre più contento di questa iniziativa! :)
            « Ultima modifica: Sabato 8 Mag 2010, 18:08:46 da iuventuri »

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              Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
              Risposta #65: Sabato 8 Mag 2010, 18:23:53

              Ma che casino hanno fatto?
              Invece di ristampare il fascicolo in se e per se partendo dall'originale hanno preso gli impianti di vecchie ristampe?
              Sta arrivando l'ora di aprire un topic tutto dedicato alle anastatiche dei 38 numeri di Topolino insieme ad Anni d'Oro, oppure si va di recensioni singole?
              Sperando che siano buone anastatiche, ma se questi pasticci sono veri, allora prendiamola sul ridere. Sono più che spassosi.

                Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                Risposta #66: Sabato 8 Mag 2010, 18:59:13
                Si quella di aprire un topic sulle ristampe è una buona idea! al fine di evidenziarne la qualità generale e le più o meno clamorose differenze rispetto agli originali

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                Pacuvio
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                  Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                  Risposta #67: Sabato 8 Mag 2010, 19:08:18
                  Giusto per non aprirne un altro, ho editato il titolo di un topic che era in Le Altre pubblicazioni:

                  http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1269178806/0
                  « Ultima modifica: Sabato 8 Mag 2010, 19:09:38 da pacuvio »

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                    Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                    Risposta #68: Domenica 9 Mag 2010, 00:24:02
                    Ottime storie anche in questo numero, le meraviglie del domani su tutte.
                    Tutta questa rappresentazione continua dei temi della guerra in modo così esplicito mi trasmette a volte strane sensazioni in un fumetto disney, perlopiù perchè la maggior parte delle storie di Gottfredson che ho letto prima di questa collana risalgono ai periodi precedente o successivo a quello trattato in questi ultimi volumi, nei quali i temi bellici non emergevano in modo così evidente.

                    Mi manca l'uso di Pippo, in queste pagine, davvero utilizzato pochissimo (ma disegnato nelle sue brevi apparizioni in modo sublime!).

                    Come ho appena scritto, le mie storie preferite di Gottfredson (e Walsh!) non sono quelle che trattano della guerra in modo così marcato. Complice il fatto che fin da piccolo, ho avuto l'opportunità di leggere un sacco di storie di Barks, che essendo create per i comic-book, si riferivano ad un target diverso rispetto a quello delle strisce, che invece potevano sconfinare in temi più adulti e trattarli anche in modo diretto.

                    Barks come è stato detto e ridetto, ha saputo parlare di temi forti nelle sue storie in modo da farsi leggere da un pubblico di tutte le età, in un modo di narrare per me universale, nonostante le numerose costrizioni a cui era soggetto.

                    Per questo queste vignette in cui si vede topolino che tira pomodori a manifesti con la faccia di Hitler, o in cui segue il coprifuoco, o prende i bollini delle razioni di cibo durante il periodo di guerra mi interessano moltissimo per la loro potenza comunicativa e e per la loro capacità di trattare temi così attuali nell'epoca in cui vennero create, ma non raggiungeranno mai, per me, la capacità di rapirmi completamente al loro interno, appassionandomi fino all'estremo, come è successo in altre storie di Barks e Gottfredson meno incatenate alla realtà.

                    Insomma, i paperi di Barks vivono a paperopoli, i topi di Gottfredson di queste storie a tema bellico vivono proprio nell'america del 1944! (anche se, ripeto, anche Barks sa essere realistico e attuale).
                    Da una parte questo è un grande pregio, ma per il mio singolo gusto personale questo toglie loro molta "magia" :)

                    Sia chiaro che parlo solo di quelle storie di Gottfredson così radicate nei temi bellici. Perchè molte altre (e sono tante!) sue storie mi hanno emozionato tanto quanto quelle barksiane.

                    Per dire, Io adoro Mafalda di Quino che mi parla nelle sue strisce di fame nel mondo, di emarginazione, di disoccupazione, della guerra del Vietnam, sovrappopolazione e disarmo nucleare, ma lo fa in un modo sublime che non riesco proprio ad equiparare a queste "storie belliche" di Topolino, anche se forse il paragone con Barks era più calzante.

                    C'è qualcuno che la pensa come me o, diversamente da me, non la pensa affatto così? XD
                    « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 01:35:38 da bacci88 »

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                    Brigitta MacBridge
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                      Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                      Risposta #69: Domenica 9 Mag 2010, 10:14:42
                      Le impressioni che hai descritto sono chiare e correttamente espresse, e senz'altro condivisibili. C'è da dire comunque che Barks scrisse in un'altra epoca, e anche se non si è tirato indietro quando c'era da trattare temi "seri" non ha dovuto scrivere nel periodo di guerra. In quegli anni l'autore che portava avanti Paperino era Taliaferro, e anche nelle daily strip di Paperino la guerra si vede eccome. Una guraa combattuta "da casa", in cui si parla di coprifuoco, di razionamento dei materiali, di acquisto di buoni di guerra.

                      Sono strisce molto interessanti, ma ovviamente non hanno il respiro e la forza di trascinare di una avventura di trenta pagine come quelle che Barks avrebbe realizzato di lì ad alcuni anni. E' comunque molto probabile che se anche Barks avesse dovuto scrivere negli anni della guerra, avrebbe anch'egli ricevuto l'ordine di trattare quegli stessi temi. E probabilmente faresti le medesime considerazioni sulle su storie.



                      I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                      PolliceSu
                        Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                        Risposta #70: Domenica 9 Mag 2010, 13:19:24
                        Le impressioni che hai descritto sono chiare e correttamente espresse, e senz'altro condivisibili. C'è da dire comunque che Barks scrisse in un'altra epoca, e anche se non si è tirato indietro quando c'era da trattare temi "seri" non ha dovuto scrivere nel periodo di guerra.

                        Hai perfettamente ragione! Infatti è una considerazione anche molto banale che però mi arrivata alla mente solo quando avevo già chiuso il Computer!
                        In effetti Barks ha avuto il suo periodo di splendore massimo negli anni cinquanta, quando la seconda guerra modiale....era finita!

                        Ma questo non toglie il fatto che ho continuato a pensarci su e mi chiedo: si è parlato molte volte su questo forum di  come Topolino e il fumetto disney in generale è stato nel tempo uno specchio della società, quindi nel 1939 i personaggi avvertivano la crisi economica, 1944 c'era il coprifuoco e combatteva i nazisti, negli anni della guerra fredda barks faceva incontrare ai paperi i brutopiani,
                        quello che ho continuato a chiedermi per un po' di tempo è :ma perchè OGGI i paperi e i topi sono alle prese solo con telefonini ultimo modello con videocamera incorporata e le storie a tematica ambientale tramite alcune eccezioni (casty) non sono mai storie complesse ma solo slogan contro gli sprechi e gli inquinamenti?


                        Possibile che l'educazione che è stata impartita alle ultime generazioni sia così involuta, tanto che non è più possibile vedere pippo e topolino che partono volontari per l' IRAQ a combattere delle cellule di Al-Quaida, e che i bambini di oggi devono essere trattati come se queste cose non esistano, per "proteggerli"????

                        So che per molti di voi queste saranno considerazioni molto banali, e sulle quali avrete ragionato molte volte anche per conto vostro, ma il fatto è che IO faccio parte di queste generazioni di lettori "bambini" ai quali è stata impartita un educazione simile, e di certe cose mi rendo conto solo adesso!

                        E poi un ultima domanda: A qualcuno piacerebbe oggi leggere storie in cui Topolino cerca di stanare Bin Laden? (lo so che oggi topolino non può essere paragonato alle strisce avventurose pubblicate sui quotidiani di settanta anni fa, ma perchè è avvenuto questo cambiamento radicale? I personaggi sono sempre i medesimi!)

                        Scusate se vi ho stufato con le mie paturnie.
                        « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 13:23:17 da bacci88 »

                          Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                          Risposta #71: Domenica 9 Mag 2010, 13:29:20
                          Possibile che l'educazione che è stata impartita alle ultime generazioni sia così involuta, tanto che non è più possibile vedere pippo e topolino che partono volontari per l' IRAQ a combattere delle cellule di Al-Quaida, e che i bambini di oggi devono essere trattati come se queste cose non esistano, per "proteggerli"????

                          Magari dico una banalità, anzi di sicuro, ma forse è perchè in Italia tutto questo patriottismo non c'è mai stato.
                          Le storie di Gottfredson e Barks erano americane.
                          E gli americani erano, oggi molto meno, sono molto in crisi, ma erano molto patriottici. Anche i francesi lo sono, tanto.
                          Gli italiani no.

                            Re: Gli anni d'oro di Topolino 7
                            Risposta #72: Domenica 9 Mag 2010, 13:44:39
                            Il mio edicolante e' un fan disneyano pure lui, e sogna che un giorno realizzino un TuttoScarpa... ;)

                            Dicevo giusto ieri che dopo il Tutto Barks e il Tutto Gottfredson, il Tutto Scarpa è assolutamente necessario!
                             :D

                            *

                            Andrea87
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                              Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                              Risposta #73: Domenica 9 Mag 2010, 13:53:46
                              mah guarda... io non è che ami troppo il topolino che si professa come l'incarnazione degli ideali americani come quello apparso negli ultimi 2 CAT.

                              Per dire, il cartone "Lo spirito del '43" con quello slogan "Risparmia per le tasse o spendi per l'asse" è quanto di più odio in un'opera di pubblico ludibrio. posso capire (in base al periodo storico), ma non mi piace E NON LO VORREI VEDERE!

                              Visto che il mondo non è mai bianco o nero, mi darebbe fastidio vedere un Topolino che, alla John Wayne de noartri, arriva con la sigaretta in bocca, dice un OH YEAH! e elimina i cattivoni supercattivi...

                              Alla fine, se pensi che uno dei film + infarciti di retorica è Rocky IV e alla fine il buon Sly si lancia in un messaggio fraterno nei confronti del popolo russo... capirai quanto sarebbe sbagliato un "Mickey Mouse defeat the muhjaiddin"
                              Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

                              *

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                              PolliceSu
                                Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                                Risposta #74: Domenica 9 Mag 2010, 13:58:43


                                Visto che il mondo non è mai bianco o nero, mi darebbe fastidio vedere un Topolino che, alla John Wayne de noartri, arriva con la sigaretta in bocca, dice un OH YEAH! e elimina i cattivoni supercattivi...

                                Ma sicuro! Il mio era solo un esempio contemporaneo per dire che topolino non si occupa più di questi argomenti "scottanti" ;)

                                 

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