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Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)

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Florence
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PolliceSu   (1)

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    Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
    Risposta #75: Domenica 9 Mag 2010, 14:47:23
    Riflettendo meglio sulla cosa, mentre aspetto che bolle l'acqua - mangiamo molto tardi - a me pare che il paragone non si possa fare: noi non siamo in guerra.
    Negli anni '30 Topolino affrontava la crisi economica, senza però insisterci tanto e facendo delle storie incentrate su questo: insomma, nella banda dei piombatori la crisi economica c'è, è ritratta con una tratto convincente e leggero al tempo stesso (vedi la gag del barbone al parco!), ma poi la storia parla di tutt'altro.
    Nei primi anni '40 è diverso perchè l'America è davvero in guerra.
    La guerra del golfo o la misisone in Afghanistan non sono guerre vere: ci vanno solo pochi soldati professionisti.  E nessuno deve consegnare il ferro o comprare la carne coi bollini.
    Nella WWII la guerra coinvolgeva tutte le famiglie, quasi ogni famiglia aveva almeno una persona al fronte. Affrontarla anche nei fumetti era inevitabile.
    È vero però il Topolino attuale è al di fuori della realtà: al massimo parla di squadre di calcio o fa propaganda ecologica a livello di spot tv, ma, lo ripeto... siamo in Italia.

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    Bacci
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      Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
      Risposta #76: Domenica 9 Mag 2010, 14:54:15
      Hai perfettamente ragione, ma ripeto, era solo un esempio per dire appunto che una volta topolino parlava di quello, e oggi invece di calciatori, come dici tu. Il mio su topolino che da la caccia a Bin Laden era un ragionamento per assurdo.
      « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 14:54:40 da bacci88 »

        Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
        Risposta #77: Domenica 9 Mag 2010, 15:02:51
        comunque, ha ragione bacci88: adesso le storie affrontano argomenti completamente diversi, perché ho capito che loro negli anni '30 erano in guerra e c'era la crisi, però anche noi, dal 2008 siamo in crisi, e non hanno fatto NESSUNA storia che contenesse un minimo riferimento a questo nostro stato di crisi... :S perché?? Sarà che non vogliono affrontare questi argomenti??

          Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
          Risposta #78: Domenica 9 Mag 2010, 15:35:41
          Non sono in disaccordo con bacci ed è vero che non c'è nessun riferimento alla crisi economica più grave degli ultimi 80 anni...
          Potrebbe dipendere da molti fattori, in teoria: ad es., io sono per metà francese e vivo in  Svizzera, e mi pare che la crisi sia molto sottovalutata in italia. Qui in Svizzera hanno accenti molto più drammatici. Forse la scelta politica in italia è di darle poco peso,
          Potrebbe essere un motivo per non parlarne, ma credo le le ragioni siano altre...
          Mi chiedo: in altri tempi i fumetti Disney italiani mostravano maggiore impegno?
          Non sono una nerd e non conosco a memoria tutte le storie del passato, però, nel mio piccolo, ho letto storie degli anni 70 sull'austerity (e.. er... ho dovuto farmi spiegare da altri cosa fosse...) e sulla presunta crisi petrolifera, che poi in realtà era un bufala perchè non c'era per niente... Ma quelle storie erano più di satira sociale che di impegno civile. Mi pare - spero di non offendere nessuno - che gli italiani siano più portati alla satira che all'impegno, quando fanno qualcosa di "impegnato" o è noiosissimo o è a livello di spot tv.
          Quindi mi sembra sbagliato confrontare Gott con il Topolino attuale perchè gli americani sono molto diversi.
          È vero che però oggi, almeno dai pochi topolini recenti che ho letto, satira non ce n'è. Però, a parte che manca Martina che mi pare fosse il più satirico, mi sembra non ci sia satira neppure altrove: ci sono comici di sinistra che attaccano la destra e viceversa, ma quella non è satira. Per farla un giornale come Topolino dovrebbe schierarsi.
          Poi nel mondo attuale c'è l'impegno: generico, fintamente ecologico, vagamente moralistico e populistico, e questo lo condividono tutti...
          Mi pare un atteggiamento generale che prende anche TL.
          Come una tavola autoconclusiva di Topolino che spiegava a Pippo come potesse risparmiare ettolitri di acqua se chiudeva il rubinetto mentre si lavava i denti: che pena! anche perchè la tavola non aveva nulla nè di originale nè di divertente: uno spot tv, uno di quelli che spingono la gente a lasciare il rubinetto aperto per mezz'ora... ::)
          « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 15:37:06 da Florence »

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            Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
            Risposta #79: Domenica 9 Mag 2010, 16:41:41
            Mi pare - spero di non offendere nessuno - che gli italiani siano più portati alla satira che all'impegno, quando fanno qualcosa di "impegnato" o è noiosissimo o è a livello di spot tv.
            ... ci sono comici di sinistra che attaccano la destra e viceversa, ma quella non è satira.
            Io, per esempio mi sento offeso. Un intervento pieno di luoghi comuni. Penso che la signora non sa distinguere tra italiani e governanti. Le assicuro che di impegno dalle nostre parti se ne trova molto e ne sanno qualcosa anche gli svizzeri. Certo tutto questo non appare in televisione, un mezzo che oggi è diventato la misura di tutto. E poi vorrei sapere che cos'è la satira se non mettere a nudo il Re.

            MA CERTI ARGOMENTI NON DIVREBBERO ESSERE AFFRONTATI IN QUESTO FORUM, SE NON SBAGLIO. C'E' UN REGOLAMENTO CHE DOVREBBE ESSERE LETTO QUALCHE VOLTA.
            « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 16:44:12 da haddock2000 »
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              Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
              Risposta #80: Domenica 9 Mag 2010, 18:36:08
              Cercando di tornare sul binario più tradizionale (parlando di situazione italiana e modo di affrontare la crisi da un'altra parte, e penso che nell'Off Topic ci sia spazio a bizzeffe), Gottfredson e soci potevano affrontare chiaramente le asperità della guerra o della situazione economica perchè:
                                    
              • le storie erano pubblicate sui quotidiani, giorno per giorno, sotto gli occhi di un pubblico numerosissimo
                                   
              • inoltre, Topolino era considerato una sorta di eroe nazionale, un'icona culturale cui è difficile fare paragoni
              Per questi motivi, e per uno stato di guerra che fortunatamente non si è ripetuto, le strisce hanno riportato la vita reale sulla carta.
              In Italia non è stato fatto perchè il medium è diverso, e perchè è spezzato in due tra personaggi americani disegnati da autori italiani per un pubblico italiano ma non solo (storie italiane sono vendute a grappoli in Germania, Francia e via dicendo).
              Dopo la guerra, sia Gottfredson che Barks lanceranno riferimenti alla vita vera, ma lievi e impliciti: vedi i Brutopiani o Mook. La II Guerra Mondiale è stata eccezionale, e ha previsto misure straordinarie.
              Piuttosto, potremmo crederci se una striscia come Doonesbury possa aiutare un clima sociale, oppure avvelinirlo più del dovuto.

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              Andrea87
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                Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                Risposta #81: Domenica 9 Mag 2010, 18:36:54
                Non sono in disaccordo con bacci ed è vero che non c'è nessun riferimento alla crisi economica più grave degli ultimi 80 anni...

                beh, qualche mese fa abbiamo visto topolino che cerca lavoro ed emigra verso la città... Giustamente mica ti possono mettere Topolino che okkupa la fabbrica a Termini imerese :P
                Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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                dany91
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                  Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                  Risposta #82: Domenica 9 Mag 2010, 18:51:19
                  Cercando di tornare sul binario più tradizionale (parlando di situazione italiana e modo di affrontare la crisi da un'altra parte, e penso che nell'Off Topic ci sia spazio a bizzeffe), Gottfredson e soci potevano affrontare chiaramente le asperità della guerra o della situazione economica perchè:
                                        
                  • le storie erano pubblicate sui quotidiani, giorno per giorno, sotto gli occhi di un pubblico numerosissimo
                                       
                  • inoltre, Topolino era considerato una sorta di eroe nazionale, un'icona culturale cui è difficile fare paragoni
                  Per questi motivi, e per uno stato di guerra che fortunatamente non si è ripetuto, le strisce hanno riportato la vita reale sulla carta.
                  In Italia non è stato fatto perchè il medium è diverso, e perchè è spezzato in due tra personaggi americani disegnati da autori italiani per un pubblico italiano ma non solo (storie italiane sono vendute a grappoli in Germania, Francia e via dicendo).
                  Dopo la guerra, sia Gottfredson che Barks lanceranno riferimenti alla vita vera, ma lievi e impliciti: vedi i Brutopiani o Mook. La II Guerra Mondiale è stata eccezionale, e ha previsto misure straordinarie.
                  Piuttosto, potremmo crederci se una striscia come Doonesbury possa aiutare un clima sociale, oppure avvelinirlo più del dovuto.

                  quoto... non possiamo paragonare la crisi attuale dove non viene descritta nel Topolino (che è diventato un giornaletto principalente per ragazzini), mentre come hai detto tu La Guerra Mondiale è stata un'altra cosa, descritta dal Gott in un quotidiano (e quetso basterebbe epr capirlo)

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                  valsedre
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                    Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                    Risposta #83: Domenica 9 Mag 2010, 20:17:00
                    Bisogna anche considerare che mentre la Seconda Guerra Mondiale era sostenuta da tutti e considerata una guerra contro il male,le successive guerre(Vietnam e Iraq) invece no,vedi hippy em pacifisti democratici,quindi sarebbe stato stupido fare propaganda.

                      Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                      Risposta #84: Domenica 9 Mag 2010, 20:19:27
                      Io, per esempio mi sento offeso. Un intervento pieno di luoghi comuni. Penso che la signora non sa distinguere tra italiani e governanti. Le assicuro che di impegno dalle nostre parti se ne trova molto e ne sanno qualcosa anche gli svizzeri. Certo tutto questo non appare in televisione, un mezzo che oggi è diventato la misura di tutto. E poi vorrei sapere che cos'è la satira se non mettere a nudo il Re.

                      MA CERTI ARGOMENTI NON DIVREBBERO ESSERE AFFRONTATI IN QUESTO FORUM, SE NON SBAGLIO. C'E' UN REGOLAMENTO CHE DOVREBBE ESSERE LETTO QUALCHE VOLTA.

                      Non ho idea di quali regole avrei violato come il signor Haddock2000 mi contesta, urlando (ma non c'era una regola sul non urlare? :-/).
                      Non era certo mio interesse discutere di come siano gli italiani, su cui ho detto poche frasi en passant, col rischio di essere fraintesa, come forse è avvenuto - a me interessava di come Topolino oggi e ieri affronta l'attualità e l'impegno sociale, argomento per altro che non avevo aperto io.
                      Potrei semmai avere l'impressione che per il signor Haddock sia vietato dire quello che non concorda con le sue idee ::)
                      Comunque se ho violato qualche regola me lo spiegheranno i mods.

                      OT
                      Non immaginavo di dire cose molto popolari, ma sull'impegno degli italiani sono stata fraintesa: non intendo dire che tra gli italiani non ci sia impegno, ma che nell'arte affrontando l'attualità siano più bravi a fare satira che a sollecitare l'impegno collettivo e la solidarietà, tipo "chiamata alle armi", come sapevano fare gli americani. Quando lo fanno, gli autori saranno senz'altro sinceri - non contesto ciò - ma risultano meno convincenti o più scontati. Imho.
                      Che poi io dica dei luoghi comuni, può darsi, non ho la pretesa di essere originale, d'altra parte molti luoghi sono comuni perchè sono veri anche se forse troppo sbrigativi...
                      /OT

                      Tornando a Topolino, non avevo mai riflettuto sul fatto che Gott era scritto sui giornali, letti anche dagli adulti, mentre gli albi erano orientati ai bambini.
                      Mi chiedo se davvero questo influenzava le storie e anche l'impegno civico. Perchè in effetti poi sono i bambini che leggono i fumetti sul giornale del papà, però certo forse li leggono anche i papà...
                      Ma Gottfredson e gli altri tenevano conto di questo, e quanto? intendo, ci sono dichiarazioni sue o di altri autori su questo punto? E' vero che Topolino una volta era molto seguito anche dagli adulti...
                      Però se è così c'è un fenomeno curioso: Topolino sarebbe stato in origine molto più anche per adulti, e poi porgressivamente sempre più per bambini finchè oggi pare essere proprio per bimbetti e questo infatti pensano anche i bambini più grandi... Ma come mai questo trend? :-/





                      *

                      Bacci
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                        Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                        Risposta #85: Domenica 9 Mag 2010, 20:29:17
                        Quando ho scritto quella riflessione personale alcuni post fa non intendevo fare altro che chiedere esattamente questo:


                        Tornando a Topolino, non avevo mai riflettuto sul fatto che Gott era scritto sui giornali, letti anche dagli adulti, mentre gli albi erano orientati ai bambini.
                        Mi chiedo se davvero questo influenzava le storie e anche l'impegno civico. Perchè in effetti poi sono i bambini che leggono i fumetti sul giornale del papà, però certo forse li leggono anche i papà...
                        Ma Gottfredson e gli altri tenevano conto di questo, e quanto? intendo, ci sono dichiarazioni sue o di altri autori su questo punto? E' vero che Topolino una volta era molto seguito anche dagli adulti...
                        Però se è così c'è un fenomeno curioso: Topolino sarebbe stato in origine molto più anche per adulti, e poi porgressivamente sempre più per bambini finchè oggi pare essere proprio per bimbetti e questo infatti pensano anche i bambini più grandi... Ma come mai questo trend? :-/

                        Di certo non mi lamentavo del fatto che oggi su topolino non si parli di guerra.
                        Comunque ultimamente sul forum non si può più discutere di nulla che subito si crea una polemica o una mezza polemica. Che palle!
                        « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 20:32:24 da bacci88 »

                          Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                          Risposta #86: Domenica 9 Mag 2010, 20:45:57
                          Comunque ultimamente sul forum non si può più discutere di nulla che subito si crea una polemica o una mezza polemica. Che palle!

                          Quoto! Forse stiamo diventando troppo ipersensibili o troppo intolleranti...

                          Su quello che dice valsedre, sono d'accordo in parte.
                          Per me c'è comunque il problema che nella II guerra mondiale Topolino era fatto in America, mentre nelle guerre del golfo etc. è in Italia (o NordEuropa, mi pare) e non è possibile fare un vero paragone. Ad es. la guerra contro AlQaeda è molto sentita in America a causa del 9/11 che ha fatto un effetto tipo Pearl Harbor, ma in italia è diverso, qui non ci sono state le Twin Towers.
                          Ci sono opposizioni anche in America, ma guarda che c'erano anche al tempo della II guerra mondiale, solo che non avevano spazio nell'arte: tutti puntavano sull'impegno e la lotta contro il nazismo. Una simile unità artistica in Italia credo ci sia solo sulla lotta contro la mafia... che perô dubito appaia su Topolino perchè appunto è diventato, chissà perchè, per bebé.
                          E torniamo quello che ho scritto prima e che quotava bacci88: qualche nerd sa nulla di cosa ne pensavano Gott, Walsh etc.?
                          E di cosa sia successo dopo?

                          *

                          New_AMZ
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                            Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                            Risposta #87: Domenica 9 Mag 2010, 20:59:11
                            E di cosa sia successo dopo?

                            Cos'è successo dopo queste strisce? Il mercato globale.
                            E quindi Topolino va venduto in più paesi del mondo, di qualsiasi estrazione sociale e politica. E quindi le idee politiche devono farsi da parte e Topolino deve parlare ad un pubblico il più ampio possibile. Il che significa: parlare di animali, parlare di ecologia rivolti al futuro più futuro possibile, parlare di calcio e sport, parlare di avventure comiche, parlare di Babbo Natale e di famiglia buona, lasciando comunque profondamente slegate da qualsiasi contesto lontanamente riconoducibile ad una qualsiasi idea un po' più profonda.
                            Con Gottfredson e Barks i personaggi erano più liberi anche di satirizzare sulle minoranze (vedi il Gongoro e gli indiani pigmei di Barks e gli Arabi di Gottfredson) e di parlare alla pancia dei suoi usufruitori (come avvenne sia nelle strisce di Gottfredson che nelle copertine anni 40 che invitavano i lettori ad investire in titoli di stato o che spiegavano il perchè gli States erano in guerra)
                            « Ultima modifica: Domenica 9 Mag 2010, 21:00:10 da New_AMZ »
                            "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

                            *

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                              Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                              Risposta #88: Domenica 9 Mag 2010, 20:59:12

                              Quoto! Forse stiamo diventando troppo ipersensibili o troppo intolleranti...

                              Su quello che dice valsedre, sono d'accordo in parte.
                              Per me c'è comunque il problema che nella II guerra mondiale Topolino era fatto in America, mentre nelle guerre del golfo etc. è in Italia (o NordEuropa, mi pare) e non è possibile fare un vero paragone. Ad es. la guerra contro AlQaeda è molto sentita in America a causa del 9/11 che ha fatto un effetto tipo Pearl Harbor, ma in italia è diverso, qui non ci sono state le Twin Towers.
                              Ci sono opposizioni anche in America, ma guarda che c'erano anche al tempo della II guerra mondiale, solo che non avevano spazio nell'arte: tutti puntavano sull'impegno e la lotta contro il nazismo. Una simile unità artistica in Italia credo ci sia solo sulla lotta contro la mafia... che perô dubito appaia su Topolino perchè appunto è diventato, chissà perchè, per bebé.
                              E torniamo quello che ho scritto prima e che quotava bacci88: qualche nerd sa nulla di cosa ne pensavano Gott, Walsh etc.?
                              E di cosa sia successo dopo?
                              I riferimenti alla lotta alla mala ci sono eccome,non ti ricordi quella storia recente di Casty con Topolino e Pippo e un loro amico scienziato sconfiggono una banda della mala?Oppure i vari boss del crimine che appaiono nelle detective story di Manetta e Sassi?(mi pare che si parlasse di un'organizzazzione chiamata Puma),o della Blonk?poi non è vero che Topolino è solo per bebè:e la storia del mondo che verra?Poi non credo propio che qualcuno contestasse la guerra mondiale,bisognava scongigere il male,ovvero il Nazismo,nel Vietnam e in Iraq non c'era nessun male da sconfiggere,visto come sono state criticate in America.

                                Re: Gli anni d'oro di Topolino 7 (1943-1944)
                                Risposta #89: Domenica 9 Mag 2010, 21:16:57
                                Conosco pochissimo il topolino moderno, l'impressione che sia per bébé ce l'ho da quelli che ho letto. Perô è quanto mi hanno detto anche diversi ragazzini se gli si chiedo se leggono Topolino: "è roba per bambini".

                                Poi non credo propio che qualcuno contestasse la guerra mondiale,bisognava scongigere il male,ovvero il Nazismo,nel Vietnam e in Iraq non c'era nessun male da sconfiggere,visto come sono state criticate in America.

                                Questo non è vero. La maggioranza degli americani non voleva affatto  entrare nella WWII, in moltissimi cambiarono idea dopo l'attacco di Pearl Harbor, al punto che - proprio come sulle Twin Towers! - è stato sospettato che i sevizi segreti sapessero dell'imminente attacco, ma non l'abbiano impedito per convincere la gente della necessità di entrare in guerra.
                                Sulle guerre contro gli islamici è un po' più complicato: gli americani per la maggioranza sono mobilitati contro Al Qaeda e Usama è visto come un tempo Hitler. Ma il problema è che Usama non è il capo di un  Paese, come Hitler lo era della Germania.
                                Così hanno visto che in Afghanistan Usama non c'era o non è stato preso, che Saddam non era pericoloso e non era legato ad Al Qaeda e quindi molti trovano queste guerre inutili





                                 

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