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E quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Indice:
- Pippo: da sempliciotto a diversabile - Cuccolini (mai titolo fu più fastidioso e fuori contesto);
- Strisce autoconclusive dal 20/6/59 al 1/11/60
- L'altra striscia: Mickey Mouse and his friends (Becattini) velocissimo excursus (con diverse strisce ristampate) di "Mickey Mouse and his friends", sperando che vengano ristampate tutte a breve;
- Una bizzarria italo-americana: The promised spouse - Becattini
- The promised spouse - Martina-Rubino/Gonzales-Gottfredson. Breve storia a gag (molto) liberamente adattata da "I promessi sposi". Prima e unica edizione (fortunatamente!): Albi d'oro 131/1948

Ottimo il comparto critico finale, pessimo l'articolo iniziale. La palude silenziosa (cit.) continua.

Indice:
- Pippo: da sempliciotto a diversabile - Cuccolini (mai titolo fu più fastidioso e fuori contesto);

Davvero, ma che titolo è?

Sembra un'uscita molto interessante!

- Pippo: da sempliciotto a diversabile - Cuccolini (mai titolo fu più fastidioso e fuori contesto)

Quoto. Ah, gli intellettuali... :

- L'altra striscia: Mickey Mouse and his friends (Becattini) velocissimo excursus (con diverse strisce ristampate) di "Mickey Mouse and his friends", sperando che vengano ristampate tutte a breve

Lo spero anch'io. Non sono tantissime e non hanno il problema della  traduzione. Per ora quante pagine gli hanno dedicato?

- Breve storia a gag (molto) liberamente adattata da "I promessi sposi". Prima e unica edizione (fortunatamente!): Albi d'oro 131/1948

Lol. Ma è proprio la storiella per cui va pazzo Walt Zuti?!

- L'altra striscia: Mickey Mouse and his friends (Becattini) velocissimo excursus (con diverse strisce ristampate) di "Mickey Mouse and his friends", sperando che vengano ristampate tutte a breve;

Scusate, ma che cosa sono queste strisce?
In ogni caso, un numero interessante per le particolarità degli articoli, un po' fuori dalle classiche autoconclusive (specie dopo lo spostamento delle storie tratte dai film).

"I Promessi Sposi": una boiata madornale. Possibile che M. Rubino  sapesse solo ricalcare (e pure male)? Un'osservazione: la gag di Topolino e dell'abito stretto, sia pure con finale differente, era già stata riproposta nel n°18. Strisce in genere molto divertenti.
PS: ma "diversabile" significa "diversamente abile", cioè handicappato? Cuccolini deve essere impazzito.

Scusate, ma che cosa sono queste strisce?

E' una serie di strisce con Topolino che va dal 1958 al 1962, non si differenzia particolarmente dalle strisce di Gottfredson di quel periodo se non dal fatto di essere senza dialoghi e di avere dalle gag forse meno elaborate ed intelligenti.

Non sono tantissime

Insomma, sono 1100. E poi sono iniziate nell'annata scorsa. Comunque piacerebbe vederle anche a me, ma qui penso che ce le scordiamo. Apprezzo però l'idea di citarle.

Mah, Cuccolini è un serio professionista e ha sempre fatto dei signori articoli, a cominciare da quelli pubblicati sulla Dinastia dei Paperi.
Riguardo il titolo, beh, Pippo cos'è, se non un sempliciotto? Anche in 40 anni di strisce e tavole, Topolino lo chiama e lo considera così.
"Diversamente abile" in sé non significa certo handicappato, ma si è affermato come connotazione politically correct di "handicappato".
Se Cuccolini utilizza questo termine, si vede che è in tema con quello che vuole esprimere nel suo articolo.
Riguardo Rubino, l'ho sempre visto assai abile nelle sue copertine "pittoriche", in un certo senso più personali di quelle del padre, che si mimetizzava un po' troppo con Gottfredson. In particolare, di Michele Rubino sono interessanti molte copertine originali per gli Albi d'Oro dopoguerra, certo migliori di quelle di Vergani.
E poi, ragazzi, non facciamo gli intellettuali: The promised Spouses non è una "storia", erano delle vignette realizzate a scopo "comico-didattico" per mostrare alcune traduzioni dall'inglese all'italiano.
Anzi, mi sono sorpreso che l'abbiano ristampata nella collana e in definitiva quello di ristamparla è stata una buona cosa: l'Albo d'Oro in cui è apparsa è l'unico della serie Almanacco - dati alla mano - che non è stato ristampato né da Camillo Conti né dalla IF, ed è un albo che non capita spesso ad un prezzo abbordabile, anzi c'è addirittura chi lo vende a 1000 euro.
Riguardo le strisce di Mickey and Friends, anche a me piacerebbe che vengano ristampate integralmente. In fondo, per 1100 strisce sono sufficienti 3-4 volumi.

Quoto per la ripubblicazione integrale di "Mickey and Friends", ma Goofy proprio un sempliciotto non è. Cuccolini centra il tema, ma lo fa con parole sbagliate.  Alcune frasi dell'articolo sono illuminanti: "Pippo è ricco di virtù naturali che si trasformano in limiti quando si scontrano con le regole della nostra realtà: perchè egli appartiene ad un'altra dimensione esistenziale." Il titolo, però, non riesco a digerirlo.  Un tizio che dice di acquistare una TV a colori e poi lo si scopre mentre la vernicia con le tinte dell'arcobaleno è un poeta, non un malato di mente. Si leggano, a confronto, gli articoli di Ranieri Carano e Mario Gentilini sull'Oscar "I pensieri di Pippo". Sono stati scritti nel 1968, ma appaiono più che mai attuali.
PS: il confronto fra Antonio Rubino ed il figlio Michele è improponibile: mentre il genitore fece scuola, con la sua tecnica per l'epoca rivoluzionaria (ha influenzato non poco lo stile di Bottaro; anche se i suoi disegni non sono molto "disneyani", oggi ci sembrano deliziosamente art dèco), il figlio era un mediocre redazionale che, al pari dei suoi colleghi, ritagliava e "lucidava" perchè non sapeva tracciare una riga di suo con la matita.

Quoto per la ripubblicazione integrale di "Mickey and Friends", ma Goofy proprio un sempliciotto non è. Cuccolini centra il tema, ma lo fa con parole sbagliate.  Alcune frasi dell'articolo sono illuminanti: "Pippo è ricco di virtù naturali che si trasformano in limiti quando si scontrano con le regole della nostra realtà: perchè egli appartiene ad un'altra dimensione esistenziale." Il titolo, però, non riesco a digerirlo.  Un tizio che dice di acquistare una TV a colori e poi lo si scopre mentre la vernicia con le tinte dell'arcobaleno è un poeta, non un malato di mente. Si leggano, a confronto, gli articoli di Ranieri Carano e Mario Gentilini sull'Oscar "I pensieri di Pippo". Sono stati scritti nel 1968, ma appaiono più che mai attuali.
PS: il confronto fra Antonio Rubino ed il figlio Michele è improponibile: mentre il genitore fece scuola, con la sua tecnica per l'epoca rivoluzionaria (ha influenzato non poco lo stile di Bottaro; anche se i suoi disegni non sono molto "disneyani", oggi ci sembrano deliziosamente art dèco), il figlio era un mediocre redazionale che, al pari dei suoi colleghi, ritagliava e "lucidava" perchè non sapeva tracciare una riga di suo con la matita.

E' ovvio che Rubino padre fa parte della Storia, però mi riferivo alle copertine in particolare; Michele per molte copertine degli Albi d'Oro fece copertine stranissime ma non brutte, comunque molte erano originali e non lucidi (vedi quella al Processo di Eta Beta). Ovviamente, non lo si doveva lasciare strafare.

Be', naturalmente Cuccolini parte dal principio, ed è per questo che nel titolo compare "sempliciotto". Parte dal principio nel senso che parte dalla prima caratterizzazione di Pippo nelle strisce giornaliere.
Tutto sommato, comunque, aumenta lo spazio e la "simpatia" che Gottfredson e collaboratori assegnano a Goofy, ma in sostanza carattere e stranezze rimangono.
E' ovvio che Pippo ha del poeta, ma qui ci stiamo soffermando sulla caratterizzazione che ha lui nel materiale sindacato, e accanto alla statura di poeta, c'è il Pippo che si rallegra per esser scelto dai cannibali per primo e c'è il Pippo che, dovendo pedinare un gangster, si reca in un teatro diverso poiché quello in cui si trovava il gangster, dava uno spettacolo che lui aveva già visto.
La classicità del Goofy delle strisce è: Pippo ne combina una delle sue e Topolino si porta la mano alla testa oppure sviene volando all'indietro. A questo proposito è da ricordare Le Meraviglie del Domani: nelle foto appese per imparare i gesti di Topolino, il clone malvagio di Mickey ha anche una foto con la scena che ho descritto sopra.
Non mi pare ci sia nulla di offensivo nel titolo, dato che Cuccolini parte dalla prima caratterizzazione montanara di Pippo. E poi, in Pippo cervello del secolo lo stesso Mickey dichiara di preferire Pippo com'era prima, "sempliciotto". E del resto si autodefinisce "sempliciotto di sempre" lo stesso Pippo, in Pippo a Hollywood. Nulla di strano.

Beh, ma anche Mickey nelle strisce sindacate, quanto a comportamento maldestro non scherza.  Forse distratto dalle precedenti vicende avventurose, talvolta si trova impreparato nei confronti della realtà quotidiana , e non di rado il compagno ideale con cui farsi una bella risata è proprio Pippo.  Come già detto per il numero scorso, questo Topolino "umanizzato", molto meno James Bond e assai "topo qualunque" mi piace un sacco. Per quanto riguarda Goofy, "sempliciotto" e un po' "svitato" sono aggettivi che, bonariamente, gli calzano a pennello.  Ma sotto quella scorza c'è una personalità (anche un po' magica: chi riesce a mettere gli abiti in un sacco per poi tirarli fuori perfettamente stirati?) che non tutti gli sceneggiatori hanno saputo valorizzare. Viva il  Disney di Walsh, anche quello autoconclusivo!

Strisce in genere molto divertenti.

Esatto, in particolare le migliori sono quelle del volume su "Davy Crockett".
Con l'imminente arrivo di Roy Williams alla sceneggiatura della striscia, però, avremo un visibile calo qualitativo.

Già, Walsh verrà assorbito totalmente dal cinema...in questo periodo, quanto influiva sui testi Gottfredson? Me lo sono chiesto più volte...

Lol. Ma è proprio la storiella per cui va pazzo Walt Zuti?!

Proprio quella!
Recentemente avevo già avuto occasione di leggerla...

Sono comunque molto felice di poterla possedere in un albo.

Aldilà del lieve pregiudizio iniziale causato dal titolo un po'strambo (come pippo!), l'articolo di Cuccolini si è dimostrato interessante e ben scritto, e affronta una bella analisi dell'evoluzione del personaggio.
Di questo numero degli Anni D'oro è molto bello il portfolio, che mostra una serie di strisce autoconclusive mute realizzate dallo sceneggiatore Milt Banta, e per mano di artisti diversi, pubblicate parallelaente alle autoconclusive di Gott, fino al 1962.

Delle poche strisce pubblicate, mi incuriosiscono molto quelle realizzate da Julius Svendsen, realizzate con uno stile definito nell'articolo asciutto e molto personale, e quella realizzata da Gonzales, vedendo il modo delizioso in cui ritrae Topolino, mi fa rimpiangere di non avere più materiale di questo grande disegnatore.

Curiosa a dir poco, The promised spouses, che chiude il volume.

"Pippo è ricco di virtù naturali che si trasformano in limiti quando si scontrano con le regole della nostra realtà: perchè egli appartiene ad un'altra dimensione esistenziale."

leggendo questo passo mi è venuto in mente "l'albatro" di baudelaire

"il principe delle nuvole, abituato alla tempesta, ride dell'arciere/
ma esiliato sulla terra le sue ali di gigante gli impediscono di camminare"

Pensando a pippo in questi termini devo dire che la descrizione mi pare azzeccata, comunque aspetto di leggere l'articolo