Sembra che il "Corriere della Sera" decida di andare ad anni alterni con gli allegati a fumetti Disney: se "Topolino Story" è una collana osannata da molti, ecco che quella sulle parodie aveva alcuni difetti che non la rendevano certo eccellente. Poi 2 anni fa è arrivata la rivoluzione vera, con "La Grande Dinastia dei Paperi", che con la sua iniziativa di riproporre l’intero corpus narrativo di un solo autore ha sdoganato molti tabù della Disney Italia. A seguire, l’anno scorso, "I Mitici Disney" ha abbassato ancora il tiro, proponendo insipidi volumi di storie fuffa ogni volta dedicate a un personaggio diverso della scuderia Disney.
Quest’anno quindi toccava a un’opera importante. Ed è arrivata probabilmente la più importante in senso assoluto.
"Gli Anni d’Oro di Topolino" è infatti un’operazione importantissima dal punto di vista storico, filologico e fumettistico in generale, essendo la prima vera omnia di Floyd Gottfredson, l’Uomo dei Topi, l’autore che per 45 anni ha disegnato strisce per i quotidiani statunitensi in cui Mickey Mouse viveva avventure emozionanti, bellissime, assurde che hanno determinato le caratteristiche del vero Topolino a fumetti. Ed è la prima omnia di questo importante autore non solo nel nostro Paese, ma nel mondo intero! Questo è motivo di vanto, anche perché il tutto è stato fatto magnificamente! Formato orizzontale, che elimina il rimontaggio delle vignette che queste hanno subito nel corso degli anni in Italia per la pubblicazione su "Topolino", copertina rigida e con disegno sobrio ma calzante col contenuto di ogni volume di volta in volta (conferisce importanza all’opera), ricchissimo apparato critico con articoli dotti e interessanti firmati dal mitico Trio delle Meraviglie Cannatella-Boschi-Becattini, articoli che riescono a inquadrare perfettamente storie e tematiche trattate nell’ambito del contesto e dell’epoca, indispensabili per molti lettori per approcciarsi a un Topolino così diverso da quello che conoscono. Inoltre, traduzioni nuove di pacca realizzate per l’occasione dall’attento Becattini, e la colorazione che può far storcere il naso ai puristi è fatta IMHO in modo degno e più che accettabile. Almeno, a me non ha affatto dato fastidio, anzi!
Insomma, se qualche scricchiolio di assestamento fisiologico il primo volume del Tutto-Barks lo aveva, qui non c’è! Per i pregi che ho elencato sopra, che si riscontrano appieno già in questo n. 1, questa collana è curata ancor meglio della già ottima omnia di Barks! Wonderful!
E per quanto riguarda il nome… di certo è banale, ma molto più azzeccato di quello che fu "La Grande Dinastia dei Paperi", questo è sicuro! Più che altro è da constatare che dopo aver sfruttato il termine “Tesori” un po’ in tutti i modi dalla Disney Italia per far percepire un certo volume come prezioso, ora sia la parola (simile) “Oro” a suggerire in un sottobosco psicologico all’acquirente che ha di fronte un volume pregiato e che vale i soldi che reca in copertina. Dopo "Disney Anni d’Oro", quindi, abbiamo "Gli Anni d’Oro di Topolino".
I quali, dicevo, già dal primo numero aprono al massimo. Come il Tutto-Barks, anche qui c’è l’ordine cronologico che non parte però dall’inizio: si parte dal periodo qualitativamente più alto dell’operato di Gottfredson, dal 1937. Si parte con Il Mistero dell’Uomo Nuvola, storia in cui esordisce il Professor Enigm e in cui Mickey è al massimo della sua forma fisica e mentale. Il prode eroe, reduce da una grande avventura, non esita a gettarsi subito in un’altra e noleggia un aereo per sé e per Pippo, ed ecco che volando incappano in una macchina volante! Enigm, che la guida, ha infatti scoperto come usare a suo piacimento l’energia atomica, ma si è nascosto con le sue scoperte in una “isola nel cielo” per evitare che le sue scoperte cadano in mani sbagliate. E con un cattivissimo Pietro Gambadilegno in circolazione, quanto ha ragione! Grande avventura in questa storia epica, che si è rivelata anche tristemente profetica e che tutt'oggi ha una sua attualità forte!
A seguire, Il Gorilla Spettro. Topolino, Minni e Pippo vanno in Africa alla ricerca di un tesoro sepolto, avendo come guida lo scimmione Spettro, conosciuto in una precedente avventura. Peccato che sulle loro tracce (e su quelle del tesoro, essenzialmente) ci sono Pietro ed Eli Squick. E’ bellissimo vedere come all’inizio della storia Gamba vada a casa di Topolino col revolver in mano pronto a farlo fuori letteralmente per come l’ha tratta nella precedente storia: forte continuity e sana cattiveria tra nemici mortali che rendono queste avventure estremamente più credibili delle storie delle ultime decine d’anni, non a casa erano pensate per un pubblico adulto. La caccia al tesoro prosegue non senza intoppi, causati anche da dei cannibali!
Infine c’è Topolino Cercatore d’Oro, in cui Topolino e Pippo nel west della corsa all’oro diventano due leggende viventi per una serie di divertenti equivoci.
Ci sono poi le tavole autoconclusive dell’anno: è bello vedere che, quanto più Mickey è cazzutissimo nelle 3 storie a largo respiro del volume, dove eroicamente sconfigge Gamba e porta giustizia, tanto è giocherellone e pronto allo scherzo anche cattivello in queste tavole, che per loro natura si basano sulla gag. Ed è qui che Pippo viene fuori in tutta la sua splendida caratterizzazione da folle dotato di un “pensiero laterale” tutto suo, cosa che viene fuori anche nelle storie lunghe.
Inoltre, anche l’occhio vuole la sua parte, ed ecco che è accontentato! Io amo il tratto di Gottfredson, lo amavo dalle poche storie lette sui "Maestri Disney" o altrove e lo amo ancor di più in questo formato, quello corretto. Il Mickey Mouse in calzoncini corti e con il naso a oliva ha un fascino difficile da spiegare, ma che mi attira magneticamente e che Floyd riesce a restituirci con una bellezza ineguagliabile. Le vignette di queste storie sono uno spettacolo anche per gli occhi, non solo Topolino ma anche il dinoccolato Pippo, la bella e dolce Minni, il massiccio Gambadilegno, il longilineo e bieco Squick e tutti i comprimari sono qualcosa di assolutamente magnifico per gli occhi.
Per il resto, gli articoli sono tutti buonissimi: quattro facciate per introdurre la collana (e lo fa benissimo), ottime informazioni per ciascuna delle 3 storie e perfino per i due spezzoni di tavole autoconclusive. Molto interessanti anche gli articoli in fondo, con una breve biografia di Gottfredson e la scheda-personaggio dedicata a Enigm, che ha un taglio più serio rispetto a quelle analoghe che comparivano sulla "Grande Dinastia".
Insomma, un numero coi fiocchi, storie meravigliose dalle tematiche forti e intrise di avventura d’altro tempo, quell’avventura da romanzi per ragazzi alla Verne o alla Salgari.
Soddisfattissimo.