Paolo ha scritto il 11.06.2007 alle 10:08:11:
"Ecco i "desiderata" del sottoscritto per quella che dovrebbe essere l'edizione definitiva del Gottfredson in Italia...[cut]...Contenuto: Ovviamente non un "tutto Gottfredson" ma un "Tutto Mickey Mouse" dalla strip introduttiva (YM 000, per chi non la conoscesse) alla striscia del 4 ottobre 1955...[cut]...non dovranno esserci censure di nessun tipo...[cut]...Formato: Orizzontale, senza rimontaggi su tavole "alla topolino", ma con le strip lasciate nel loro formato originario...[cut]...Distribuzione: Edicola, assolutamente: bisogna far conoscere Gottfredson al grande pubblico...[cut]...Se poi dovesse essere distribuito assieme a qualche quotidiano/periodico ben venga...[cut]...Supporto: Il Papersera si impegna ufficialmente, sin d'ora, a dare il massimo risalto possibile alla pubblicazione, spingendola e sponsorizzandola sulle sue pagine! Apparati Critici: INDISPENSABILI...[cut]"
Così scrivevo quasi 3 anni fa sul forum del Papersera, speranzoso nella possibilità di vedere una "Floyd Gottfredson Library" nel nostro paese. Ma se devo dire la verità ero davvero poco convinto che questo potesse accadere... fino ad oggi.
Anche io, nel mio piccolo, sempre tre anni fa scrivevo così, commentando un topic di Boschi a proposito di una pubblicazione spagnola:
"Perchè non riesumare l'idea del formato orizzontale qui in Italia per ripubblicare Gottfredson, così come aveva gia tentato di fare (ottimamente a parer mio, ma a quanto pare senza successo) il buon Carlo Chendi con i soli tre (sigh!) numeri di Topo strips?".
E mi rispose Carlo Chendi in persona:
"
Caro Marco Travaglini, sono Carlo Chendi, grazie per il buon ricordo che hai dei tre numeri di TopoStrips.
Tre numeri che furono fatti con Gaudenzio Capelli che allora era direttore di tutte le testate e direttore editoriale della Disney.
Capelli mi aveva lasciato libero di impostare la collana come volevo, sia per quanto riguarda la scelta del materiale da pubblicare che per i testi. Facevo tutto io (tranne le copertine che erano di G.B.Carpi): scrivevo gli articoli, impaginavo, correggevo le bozze (non sono molto bravo in quello, qualche errore mi scappava sempre), firmavo le cianografiche, eccetera.
Nelle mie intenzioni non doveva essere una collana per “collezionisti” o fans di Gottfredson, ma per far scoprire a giovani lettori una produzione, di veri capolavori, sconosciuta alle nuove generazioni.
Quando Gaudenzio Capelli andò in pensione, direttore delle testate “Topoliniane” fu nominato Paolo Cavaglione, che non sapeva chi era Gottfredson (ma non sapeva neanche chi fosse Giorgio Cavazzano!). A lui TopoStrips non poteva interessare di meno.
Direttore editoriale di tutte le testate Disney era Gianni Crespi (ora lavora per la De Agostini). Da lui dipendeva, in definitiva, se continuare o meno con TopoStrips. Gliene parlai a voce, non mi rispose né sì e né no. Gli scrissi una lettera per ufficializzare la cosa, ma non rispose mai.
Voci che ho sentito (allora!) all’interno alla Disney: non piaceva quel formato perchè non si poteva mettere pubblicità (di solito le pagine pubblicitarie sono verticali e poi la pubblicazione era tutta in bianco e nero mentre la pubblicità è a colori), la carta era scadente, eccetera.
Comunque non fu sospeso perchè vendeva poco, anzi, trattandosi di pubblicazione cheap, a un solo colore, con carta economica e senza costi di produzione (erano ristampe) era LARGAMENTE in attivo (pareggiava i conti a 6.500 copie di vendita, il primo numero vendette circa 40.000 copie).
Mia intenzione era ripubblicare tutta la produzione di Gottfredson, Al Taliaferro (Silly Symphonies) e Manuel Gonzales (tavole domenicali), ante e dopo guerra. Ma non in ordine cronologico (la primissime storie non sono bellissime), ma semplicemente iniziando con le storie più belle per catturare i lettori che non conoscevano questa produzione, e poi, in seguito, una volta stabilizzata la tiratura e conquistati i lettori, proseguire con il resto delle storie. Solo alla fine avrei pubblicato la cronologia delle storie distribuite nei vari fascicoli.
Ho tentato di fare “numeri stilisticamente omogenei”. Nel primo numero le storie e le domenicali sono tutte con il Topolino con le pupille. Nel secondo e terzo numero, tutte le storie e le domenicali con Topolino senza pupille.
Nel quarto numero, già pronto ma che non sono riuscito a fare, la storia di apertura era quella con Joe Piper (Topolino e la Banda dei Piombatori), una delle mie preferite.
Peccato che sia finita così.
Claretta Muci, direttore del Topolino dal 2000 al 2007, raccomandava ai suoi redattori di bocciare tutte le storie, che proponevano gli sceneggiatori italiani, che in qualche modo ricordavano Gottfredson!"
Scritto da: Carlo Chendi | 08/23/2007 a 19:19
http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2007/08/il-pato-donald-.html