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Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)

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PolliceSu
    Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
    Risposta #30: Domenica 18 Lug 2010, 08:11:42

    E poi dove sarebbero i motivi di cotanta recriminazione, visto che i lettori americani si "sorbirono" le autoconclusive per 35 anni (dal 1955 al 1990), mentre noi dovremo leggerle per solamente 2 mesi?

    C'e' una grossa differenza tra il leggersi ogni giorno una breve storiella simpatica e divertante e il sorbirsene centinaia in una volta sola. L'effetto di noia e sazieta' nasce proprio dal fatto che non sono sparse su 35 anni!

    Intellettualmente, trovo un'ottima cosa questa ristampa di tutte le strisce: un'operazione encomiabile sotto l'aspetto filologico. Pero' mi chiedo se ho davvero voglia di leggermi dei volumi di sole autoconclusive: sotto l'aspetto della "digeribilita' " penso che avrei preferito di gran lunga se le avessero pubblicate diciamo una ventina per settimana sulle pagine di "Topolino".

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      Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
      Risposta #31: Domenica 18 Lug 2010, 11:01:49
      Pero' mi chiedo se ho davvero voglia di leggermi dei volumi di sole autoconclusive: sotto l'aspetto della "digeribilita' " penso che avrei preferito di gran lunga se le avessero pubblicate diciamo una ventina per settimana sulle pagine di "Topolino".

      Nelle sue FAQ, Luca Boschi aveva suggerito di fare così:
      Citazione
      Quanto alle modalità di fruizione, conviene leggere un po’ di strisce alla volta, poi riporre il volume e riprenderlo a mente sgombra, anzi: sfruttarlo, magari, per compiere un rilassante reset dopo avere impegnato il cervello su altri fronti.

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        Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
        Risposta #32: Domenica 18 Lug 2010, 18:35:24
        Topolino e il piccolo David Crockett

        Chiusura mediamente degna dell'epopea di Mickey Mouse. La storia si mantiene di buon livello solo nella prima parte, con l'efficacie contrasto Piccolo Davy - civiltà urbana, con qualche gag interessante. Perde poi interesse quando l'ambientazione nella foresta, con alcune sequenze alquanto noiose. La vicenda si riprende nel finale con il ritorno alla città e la presenza del Grillo Saggio, forse un po' snaturato.

          Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
          Risposta #33: Domenica 18 Lug 2010, 18:51:57

          Nelle sue FAQ, Luca Boschi aveva suggerito di fare così:


          Wow, io avevo già stabilito di orientarmi così. Le parole di Boschi si presentano come conferma. Del resto è una conclusione del tutto logica...un'indigestione non permetterebbe di apprezzarle in pieno, e al di la del loro "valore" fumettistico, sono anche un ottimo diversivo durante la giornata.

          Ritornando al volume in questione, la prima storia è carina e paicevole, anche quella con piccolo Davy (pur essendo lontana anni luca da alcuni capolavori che l'hanno preceduta) è accettabile; il personaggio inoltre mi è risultato meno antipatico di come lo avevo immaginato.
          "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

          Piero Calamandrei - "Elogio de

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          PolliceSu
            Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
            Risposta #34: Lunedì 19 Lug 2010, 14:13:36
            Strisce (05/10/55 - 02/10/55)

            Ecco la prima mandata di strisce con Topolino alle prese con la vita di tutti i giorni: fidanzata, amici, divertimento, vacanze....
            Pur praticamente sempre presente, spesso non è Topolino il protagonista dell'atto comico: fondamentali le sue interazioni con Minni, Pippo (assicura sempre una marcia in più alla striscia), Tip, Pluto o l'interlocutore occasionale.

            Interessante come si facciano strada due novità tipiche del mondo contemporaneo: le autostrade con gli assurdi ingorghi (13/12/55) e i primi computer-calcolatori (10/08/56).
            Il 07/03/56 viene nominata una sorella di Clarabella, con riferimento ad un vestito molto scollato.

            Molte le situazioni ricorrenti: numerose gag si basano sui cappelli di Minni, o sul ladro d'appartamenti, o sull'avvenenza delle graziose ragazze che turbano Topolino, Pippo e Orazio.

            Apprezzamento per le sporadiche apparizioni del Piccolo Davy, che spezzano il ritmo e offrono qualche novità.
            Mi sono piaciute meno quelle di Gancio, che dava il suo meglio nelle tavole domenicali, tra l'altro non molto ben disegnato da Gottfredson.


            Le cinque migliori strisce: 29/10/55, 25/11/55, 17/12/55, 17/01/56, 23/02/56

            La migliore striscia: 29/10/55

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            Andrea87
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              Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
              Risposta #35: Mercoledì 11 Ago 2010, 15:13:06
              letto questo volume e fatemi dire una cosa: che pesanti che sono le autoconclusive!

              dovrebbero fare ridere ed invece zero completo! alle volte finivo la striscia e aspettavo ancora la battuta per scatenare l'ilarità!
              Ci credo che le persone non compravano più i giornali, se a intervalli ciclici dovevano leggere SEMPRE le stesse battute (il ladro, e la biondona, e la macchina, ed il venditore porta a porta... BASTA!)

              ma poi scusate, non era un bell'incentivo a comprare il giornale il giorno dopo il sapere come continua la storia? Davvero credevano che le storie avventurose a fumetti non rendevano più bene come una volta? proprio negli anni in cui un certo Barks invece stava rivoluzionando le avventure coi paperi mandandoli in giro per il mondo?

              mah... mi sa che dei prossimi volumi leggerò solamente gli articoli e stop, faccio più fatica a leggermi 50 pag. di strisce che un libro di filosofia quasi quasi...
              anzi, non capisco come faccia qualcuno qua dentro (Alec) a dire che sono imperdibili... bah!
              Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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                Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
                Risposta #36: Mercoledì 11 Ago 2010, 15:59:50
                letto questo volume e fatemi dire una cosa: che pesanti che sono le autoconclusive!

                dovrebbero fare ridere ed invece zero completo! alle volte finivo la striscia e aspettavo ancora la battuta per scatenare l'ilarità!
                Ci credo che le persone non compravano più i giornali, se a intervalli ciclici dovevano leggere SEMPRE le stesse battute (il ladro, e la biondona, e la macchina, ed il venditore porta a porta... BASTA!)

                ma poi scusate, non era un bell'incentivo a comprare il giornale il giorno dopo il sapere come continua la storia? Davvero credevano che le storie avventurose a fumetti non rendevano più bene come una volta? proprio negli anni in cui un certo Barks invece stava rivoluzionando le avventure coi paperi mandandoli in giro per il mondo?

                mah... mi sa che dei prossimi volumi leggerò solamente gli articoli e stop, faccio più fatica a leggermi 50 pag. di strisce che un libro di filosofia quasi quasi...
                anzi, non capisco come faccia qualcuno qua dentro (Alec) a dire che sono imperdibili... bah!

                Beh, devi mettere in conto che la gente allora le leggeva una al giorno, quindi l'effetto che hanno avuto su di te era minimo, nel lettore.
                Poi ognuno ha il suo punto di vista. Come ha detto Brigitta MacBridge (la moderatrice di questo forum) a coloro i quali non amano particolarmente il Fumetto Disney queste strisce piacciono di più, perché le gag sono incentrate su agganci diretti alla quotidianità. E' come seguire uno show fatto si sketches.

                E' uno show che durerà solo 17 numeri, siamo già arrivati al 1963, stiamo procedendo abbastanza velocemente.
                Molte delle strisce di Walsh mi hanno fatto ridere (in particolare quelle di questo numero); il vero calo, permettimi di dirtelo, si avrà a parer mio con Roy Williams e Del Connell.
                Allora a 'sto punto smettiamo di ridere per gli sketches alla televisione (non sarebbe un gran male non guardare più la televisione, ma sketches intelligenti di sinistra ci sono ancora) perché se sappiamo ridere anche per le idiozie di Fiorello, allora dovremmo apprezzare anche queste.
                Parlo per tutti, non so neanche se a te piaccia Fiorello o no (a me no ;)    ).

                Imperdibili lo sono, credilo.
                D'altronde non dureranno all'infinito!


                Inoltre stando a quanto capisco, hai cominciato adesso a leggere le autoconclusive. E dici che le situazioni sono reiterate! Aspetta a vedere i prossimi volumi! ;D ;D



                « Ultima modifica: Mercoledì 11 Ago 2010, 16:08:00 da Sam_Spade »
                Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                  Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
                  Risposta #37: Mercoledì 11 Ago 2010, 16:29:01
                  si, ma gli sketches devono fare ridere, questi mi lasciano impassibile!

                  mi sembra di assistere ad una puntata di Zelig dove fanno sempre le stesse battute cicliche che non fanno ridere...
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                  alec
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                    Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
                    Risposta #38: Mercoledì 11 Ago 2010, 19:40:06
                    Roy Williams è arrivato col n° 21, e non mi sembra poi male...
                    « Ultima modifica: Mercoledì 11 Ago 2010, 19:40:33 da alec »

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                      Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n. 16 (1955-1956)
                      Risposta #39: Martedì 21 Set 2010, 19:10:48
                      La gag del 28 luglio 1956 (pagina 137) è basata sul modo di dire americano "Everything but the kitchen sink"... Forse poteva starci anche una noticina.

                       

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