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La Grande Dinastia dei Paperi - 1952

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    Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
    Risposta #15: Lunedì 18 Feb 2008, 22:23:15
    La Grande Dinastia dei Paperi 4



    1952

    Di bene in meglio. Se finora si sono alternati ottimi numeri con una bassa differenza qualitativa tra di loro, la quarta uscita, la prima dedicata al 1952 è indubbiamente la migliore, rivelandosi imprescindibile grazie alle celeberrime Disfida dei Dollari, Il Cimiero Vichingo e Il Ventino Fatale. Il tutto amalgamato con gustosissime ten pages. Apparato critico soddisfacente, poi, con un articolo di Boschi, uno di Giorello ed uno sfizioso approfondimento sulle copertine adattate in francobolli che si spera preluda ad una ben più ampia panoramica sulle cover barksiane.
    Tra l’altro, il 1952 è un anno particolare in quanto ricchissimo di storie di tema festivo, in cui il Maestro sfoga la sua caustica e dissacrante ironia.
    Zio Paperone e la Disfida dei Dollari (Only a Poor Old Man): apre il numero la storia che sublima il personaggio di Scrooge McDuck. Non a caso questa avventura introduce importantissimi concetti che saranno poi ripresi a ampliati da Rosa nella Saga: a partire dalla fondamentale onestà che anima Paperone, onestà non avulsa tuttavia da qualche sano trucchetto insegnato dall’esperienza a finire dalla celebre sequenza in cui il papero sguazza nel denaro, ci scava gallerie e se lo getta in testa in una pioggia aurea. Il tutto delinea alla perfezione il carattere di Paperone e pur facendolo implicitamente non sminuisce la potenza del personaggio stesso: come lo stesso Don Rosa ha dichiarato, nell’ultima, fantastica tavola Barks riesce ad esprimere più di quanto l’autore del Kentucky abbia fatto in 212 tavole di Life & Times. Non ci sono parole per descrivere questo indiscusso caposaldo della tradizione disneyana, che probabilmente è una delle più belle storie a fumetti mai concepite, questo Capolavoro che insegna che non si è un povero vecchio finché si riescono a realizzare i propri sogni e ad assecondare le proprie passioni, senza mai fossilizzarsi ma cercando sempre di ampliare i propri limiti, spronandosi alla perpetua ricerca di sé stessi che è poi la vera differenza tra vivere e vegetare.
    Notevoli le scelte grafiche, come la leggendaria quadrupla con la cascata di dollari.
    Paperino e il Pranzo dei Poveri (Donald Duck): ten pages geniale. Dinamicissima commedia fatta di ricatti, ritorsioni e colpi bassi che alla fine saranno puntualmente puniti dal contrappasso barksiano. La fortuna potrà anche favorire chi meno se la merita e chi, anzi, ne fa addirittura un uso meschino ma questo non giustifica un comportamento altrettanto abbietto in risposta. E così Paperino e nipotame si ritrovano in bolletta, mentre Gastone subisce una colossale indigestione rimediata al costoso Squanderbit Hotel (che deriva dal verbo squander, scialacquare e che è la parodia del lussuoso Biltmoe Hotel di Miami).
    Paperino e il Tacchino in Lotteria (Donald Duck): e se Donald per una volta non si trovasse al verde in prossimità di un’importante festività come il Giorno del Ringraziamento e riuscisse perfino a trovarsi con l’esorbitante somma di 50 dollari miracolosamente scampata alla riscossione delle tasse? Riuscirebbe a ringraziare la buona sorte che gli ha fatto questo inaspettato dono ed usarlo con saggezza. Ma ovviamente no, ed ecco che in un’altra, magistrale ten pages il Papero si getta in una competizione folle e che si conclude all’insegna del Mal comune, mezzo gaudio.
    Paperino e l’Eremita (Donald Duck): ennesima breve ragguardevole dell’albo, presenta un inedito Paperino cantautore ma non per questo dotato di apprezzabili doti canore. E già qui si fiuta, di sfuggita, una satira sulle persone che ottengono un successo immeritato, satira che poi andrà a confluire nel paradosso con una trama elementare ma ben giocata, che presenta l’enigmatica figura di S.Hermit (che richiama -e non solo di nome- S.Klaus).
    Paperino e il Maragià del Verdestan (Donald Duck): tra le brevi più riuscite di Barks, questa storia fatta di assurdi quanto esilaranti colpi di scena anticipa le sfide di The Second-Richest Duck e The Money Champ oltre a costituire una grande prova di carattere (e di portafogli) per un Paperone assai lontano dalla concezione italiana che lo vedrebbe. Di grande impatto certe vignette, che imprimeranno nella mente dei lettori e nella tradizione disneyana la figura di Cornelius Coot anche grazie a meraviglie grafiche come la quadrupla della sesta tavola che ci mostrano una Paperopoli dalla periferia ancora assai (e deliziosamente, aggiungerei) rurale. La colorazione, però, smorza un po’ il grande effetto visivo.
    Paperino e le Vacanze in Pace (Donald Duck): climax dalla spiazzante efficacia e comicità, che viene intrecciato in un crescendo di disastrose complicazioni che porteranno Paperino a un tuffo a dir poco rovinoso.
    Paperino e il Cimiero Vichingo (Donald Duck in “The Golden Helmet”): è genio. Non c’è una tavola che non sia memorabile, partendo dalla prima che ci ripresenta un Paperino custode di un museo dopo la riuscita Lost in the Andes! e che ci offre un’esilarante panoramica di manufatti che spaziano da un bovino ancestrale a una scultura sulla gioia quanto mai depressa passando per il Sacco Lavanderia di Lady Godiva, passata alla storia per la sua nudità. Ma non c’è solo questo: abbiamo anche un umanissimo Paperino, afflitto dalla ben poco stimolante vita di routine che gli preclude la vita avventurosa e dura di un uomo di mare. E da lì a poco, paradossalmente, si troverà a viverla per sventare la minaccia di un’America governata da un bieco farabutto e dal suo altrettanto sinistro avvocato. E qui moltissimi temi entrano in gioco, dal contrasto tra la routine e l’avventura, il sogno Americano e l’infamia di Sharky e Blue, il possesso virtuale di tutti gli Stati Uniti e la miseria di un uomo privato di un sorso d’acqua. E ogni tema s’interseca con l’altro, lasciandone in evidenza alcuni e sottintendendone altri in un complesso gioco di scatole cinesi con cui Barks si diverte a stupire e a deliziare il lettore, che non viene mai straniato grazie anche alla precisa, puntuale e realistica pretesa storica. Da manuale le varie scene di insano obnubilamento che portano a turno vari personaggi a coltivare quell’insano pensiero insinuato dal perfido Sharky fino a farlo diventare sinistra luce negli occhi e a smanioso desiderio di conquista del Potere, che porterà Paperino a voler abbandonare i propri amati nipoti nei mari glaciali del Labrador (!) salvo poi rinsavire una volta constato il vero senso di “ricchezza” già esplorato in Magic Hourglass.
    Da notare come il superbo finale, che chiude la parentesi iniziale che vede Paperino annoiato dipendente, ricordi assai la futura Somewhere in Nowhere.
    No man commanded Jean Louise.
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      Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
      Risposta #16: Lunedì 18 Feb 2008, 22:23:28
      Paperino, Paperone e il Ventino Fatale (A Christmas for Shacktown): è la storia di Natale per antonomasia, che riassume in sé tutta la satira che il Maestro ha sempre inserito nelle sue opere (come Canto di Natale) e idealmente conclude il discorso Paperone-Natale, iniziato ne Il Natale su Monte Orso e che trova in A Letter to Santa la sua ottima tappa intermedia. Ne Il Ventino Fatale abbiamo infatti un Paperone notevolmente inacidito, la cui cupidigia entra in contrasto con il resto del cast che si fa in quattro per regalare un bel Natale ai bambini poveri della baraccopoli di Shacktown. La crescente empietà di Scrroge non può non passare impunita grazie alla legge quasi divina del contrappasso che regola le storie barksiana: e se la colpa è enorme non può che esserlo anche la punizione, che mette al repentaglio l’intero patrimonio paperoniano, che sarà tuttavia salvato dal simbolo di quel Natale che Paperone aveva ripudiato con tanta verve. Una gustosissima iperbole finale conclude questo indiscusso Capolavoro che non ha certo bisogno delle spiegazioni alquanto irritanti fornite anni dopo da Don Rosa ne La Prima Invenzione di Archimede.

      Ottimo numero, quindi, impreziosito dalle autoconclusive. Il 1952 apre la Golden Age barksiana, di cui avevamo avuto sentore anche negli anni passati con i precedenti capolavori. Ma da qui in poi, la strada è spianata all’Olimpo.
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        Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
        Risposta #17: Lunedì 18 Feb 2008, 22:24:04
        io ho fatto copia incolla da quello che hai scritto,quindi tu hai sbagliato,potete controllare tutti,inoltre continuo a dire che quella è una storia mai pubblicata secondo la cronologia di barks

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          Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
          Risposta #18: Lunedì 18 Feb 2008, 22:28:32
          E continui a sbagliare.
          E ad insozzare un topic che avrebbe di meglio di cui parlare.
          No man commanded Jean Louise.
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            Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
            Risposta #19: Lunedì 18 Feb 2008, 22:31:01
            fammi capire,allora quella storia esiste?
             x tua informazione poi io ho fatto copia incolla da quello che ha scritto new ,quindi nn ho sbagliato io

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              Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
              Risposta #20: Lunedì 18 Feb 2008, 22:33:36
              Zio Paperone e la disfida dei dollari  ;) ;) :) :)
              Zio Paperone - Un prodotto straordinario  ;D
              Zio Paperone - Offerte speciali  ;D
              Paperino e il pranzo dei poveri  :)
              Paperino e il tacchino in lotteria  :)
              Paperino e l'eremita  :)
              Paperino e il maragià del Verdestan
              Paperino e le vacanze in pace  ;D ;D
              Paperino e il cimiero vichingo  ;) ;) ;) ;)
              Paperino lucida le finestre  ;D
              Paperino e il rimedio in corner  :)
              I Nipoti di Paperino  :)
              Zio Paperone - Un investimento oculato  ;D
              Paperino, Zio Paperone e il ventino fatale  ;D ;) ;) ;)
              Paperino e gli ornamenti dell'albero di Natale
              Paperino e il vischio di Natale  :)
              Paperino e la lista dei regali  ::)

                Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                Risposta #21: Lunedì 18 Feb 2008, 22:47:09
                Bene, sono contento dalla bontà di questo numero: me lo procurerò al più presto :)

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                Brigitta MacBridge
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                  Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                  Risposta #22: Martedì 19 Feb 2008, 09:40:25
                  Allora, ad occhio e croce, direi che devi pagare sui due dollari di respirometro...  ;D
                  Giusto! Sospirini... dollarini; respironi... DOLLARONI!  ;D

                  (vado a memoria, avendo optato per l'abbonamento ancora non ce l'ho sottomano  :( )
                  I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                  "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                    Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                    Risposta #23: Martedì 19 Feb 2008, 13:53:42

                    Allora, ad occhio e croce, direi che devi pagare sui due dollari di respirometro...  ;D
                    Ma rotfl! Io sarei in bolletta da anni, allora... ;D ;D ;D

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                      Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                      Risposta #24: Martedì 19 Feb 2008, 14:00:19
                      Ho notato però che in questo volume non tutte le storie hanno quella paginetta ntroduttiva con note e curiosità. Peccato. Esigenze di redazione? Mancanza di spazio?  :-/

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                        Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                        Risposta #25: Mercoledì 20 Feb 2008, 11:31:19
                        Ho notato però che in questo volume non tutte le storie hanno quella paginetta ntroduttiva con note e curiosità. Peccato. Esigenze di redazione? Mancanza di spazio?  :-/
                        L'ho notato anch'io. Non vorrei, ma temo proprio che sia per la mancanza di spazio.
                        "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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                          Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                          Risposta #26: Martedì 8 Apr 2008, 22:54:51
                          Zio Paperone e la disfida dei dollari Storia straordinaria... penso di poter aggiungere poco agli ottimi commenti precedenti; dico solo che a me piacciono molto questi Bassotti... avversari "croccanti", duri e degni del "più duro dei duri e il più furbo dei furbi", come si autodefinisce lo stesso Zio Paperone.
                          Paperino e il tacchino in lotteria trama abbasanza ripetitiva, con Paperino che cerca (inutilmente) di battere la fortuna di Gastone, ma gag davvero molto divertenti come P. con parrucca bionda :-)
                          Paperino e l'eremita Mah, non mi è piaciuta molto...
                          Paperino e il maragià del Verdestan Che sfida! Storia mai letta... non conoscevo quale fosse l'origine dell'enorme statua di Cornelius Coot che sovrasta il panorama di Paperopoli.
                          Paperino e il cimiero vichingo Grandissima avventura, così piena di pathos e colpi di scena... con la fortuna che (assente Gastone) qualche volta arride anche al prode Paperino! Secondo me l'Avv.Sharky e Azure Blue sono decisamente tra i nemici più antipatici incontrati dai paperi nelle loro vicende... soprattutto l'avvocato (chissà se ce ne sono iscritti al forum) che si fa scudo della Legge per perseguire scopi malvagi.
                          Paperino, Zio Paperone e il ventino fatale Eh Barks al suo meglio anche nei disegni per raccontare una delle più belle storie di Natale mai viste... che belli i volti sorridenti dei bambini poveri di Shacktown! Magari aggiungo anche un commento di tono un po' più critico... vale a dire che si potrebbe dire che anche Barks si ricordava di coloro che hanno più bisogno solo a Natale? Sono mai più stati riproposti i poverelli di Shacktown o un tema simile? Mi confesso ignorante e la pubblicazione di tutto Barks con la GDdP giunge oppotuna. Certo, Paperino & Co. non si possono certo trasformare in un veicolo di denuncia sociale... forse questa storia avrà intenerito qualche "Zio Paperone" in carne ed ossa che l'avrà letta coi figli e nipoti... chissà.


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                            Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                            Risposta #27: Mercoledì 9 Apr 2008, 11:42:10
                            Letto anch'io (o meglio riletto, visto che di Barks avevo già tutto).
                            Unica perplessità: la storia "Zio Paperone - Un'investimento oculato" davvero non era stata più pubblicata da ZP 1 del 1987? Ero convinto che la serie bianca di ZP avesse riproposto tutte le storie di Barks comparse nei primi 14 numeri della testata, più i tre Speciali Paperino... Non è così?
                            Marco Travaglini


                              Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                              Risposta #28: Mercoledì 9 Apr 2008, 13:26:23
                              E' vero, l'ultima ristampa è su ZIO PAPERONE n. 91.

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                                Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1952
                                Risposta #29: Mercoledì 9 Apr 2008, 16:23:26
                                E' vero, l'ultima ristampa è su ZIO PAPERONE n. 91.
                                Immaginavo... Grazie per l'info.
                                Marco Travaglini


                                 

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