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Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)

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Special Mongo
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PolliceSu   (2)
    Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
    Sabato 23 Ott 2010, 21:29:46
    Mi riprometto di commentare albo e storie in seguito, per ora presento l'indice, ottimo:

    Domatore e Saltimbanco (1931-1932)






    Come ti costruisco un "altro Topo" (articolo introduttivo): come Gottfredson dovette rimboccarsi le maniche (non c'era nessuno che lo aiutasse alle strisce) per creare il mondo di Topolino dal nulla, creando di volta in volta partner di prova per Topolino, che sullo schermo invece agiva da solo. Pubblicata anche questa tavola pubblicitaria americana: http://coa.inducks.org/story.php?c=Qit%2FTG+++19d


    Topolino nell'alta società: con Topolino e Sgozza (strano che una guardia del carcere dica a Topolino di aver scommesso su di lui per l'incontro di boxe con Spaccafuoco qualche giorno prima, dato che, come sappiamo, la decisione di far partecipare Topolino all'incontro è faccenda dell'ultimo minuto)
    Topolino domatore e saltimbanco: le imprese di Topolino uomo di fatica al circo (Sgozza scompare dalle strisce a metà storia, in sordina e senza nessuna spiegazione)
    Topolino incontra Pluto: breve serie di strisce che mostrano come il randagio Pluto sia adottato da Topolino e come ben presto questo gli si affezioni
    Topolino e gli Zingari: storia ad alta tensione, strano che negli articoli viene taciuto il sottoclima razzista nei confronti degli zingari, presente sia nella società del periodo che in questa storia
    Topolino pompiere: le gesta di Topolino aiutante del factotum Pop Weezil
    La pensione di Clarabella: serie di gag ambientate nella pensione che la vacca ha aperto da poco
    Topolino e i due ladri: l'altra storia ad ampio respiro del volume
    Topolino - tavole autoconclusive: 29 pagine di seguito con le prime tavole domenicali di Topolino, prodotte a partire dal 1932

    Portfolio sul personaggio Sgozza e su Al Taliaferro (di quest'ultimo vengono pubblicate 3 sue vignette pubblicitarie con Paperino quasi impossibili da trovare).

    Volume ottimo per come è impostato e ovviamente per le storie, ma traduzioni sotto il livello di guardia, nettamente inferiori a quelle del precedente volume. Discorsi stravolti, frasi accorciate (anche quando non ce n'è bisogno, visto che compaiono giganteschi balloon quasi vuoti) e addirittura, per distrazione, scambi di battute (cioè 1 battuta che per sbaglio è stata scritta nel balloon del personaggio sbagliato) e balloon lasciati vuoti per la fretta.
    Peccato (poi posterò i relativi scan).
    Come vedete, molta roba, troppa penserete. Hanno ovviato al problema raggruppando le storie brevi: voglio dire che hanno dedicato quindi, a un gruppo di 3 storie, 1 solo articolo alla volta (1 articolo per 3 storie), escluse le storie lunghe che hanno degli articoli "personali".
    « Ultima modifica: Domenica 24 Ott 2010, 16:02:25 da Sam_Spade »
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    alec
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      Gli anni d'oro di Topolino n°32 (1931-32)
      Risposta #1: Sabato 23 Ott 2010, 21:43:43
      Mi chiedo ancora una volta perchè le storie dei primi anni 30 siano state posposte per motivi commerciali. Queste strips, che contengono in gran parte materiale realizzato da Gottfredson in qualità di autore completo (a parte le chine, spesso di Al Taliaferro) sono strepitose, e le ricordo come mie favorite quando ero un piccolo lettore de "Il Topolino d'oro".  Le tavole post-1935 saranno graficamente più nitide e precise, ma le vicende scritte dal maestro dell'Utah mi entusiasmano maggiormente, pur amando moltissimo le avventure realizzate da De Maris e Osborne, ormai rinomati classici a fumetti.  Il volume si apre con un'introduzione che mette a fuoco la prima spalla di Mickey, il simpatico galeotto "redento" Butch, da noi chiamato Sgozza o Sgozzatore. Recentemente recuperato dagli artisti Egmont, è il caratteristico fuorilegge da quattro soldi di primo Novecento, rozzo ed ignorante, ma ingenuo e, sostanzialmente, di buon cuore. Vestito di stracci con un grosso berretto all'irlandese calcato sulla fronte, potrebbe essere stato un compagno di giochi de "Il Monello" di Chaplin, ormai cresciuto e traviato dalle cattive compagnie.  Le prime strisce, raggruppate sotto il titolo di "T.nell'alta società" appaiono assai accattivanti, e ci illustrano l'ingresso di Sgozza nei quartieri alti di Topolinia, guidato dal suo pigmalione Mickey. Esilaranti le gags che lo vedono acquistare un pigiama come "abito da sera", con tanto di cilindro (5/5/31), "contrassegnare" la padrona di casa durante una festa danzante (13/5/31), proporsi in qualità di gigolò (14/5/31). Floyd avverte i lettori che verrà inviata una foto di Topolino a chi ne farà richiesta: le redazioni dei giornali sono in breve invase dalla corrispondenza dei fans. Senza alcuna soluzione di continuità, inizia la storia "T. domatore e saltimbanco": il Topo trova impiego in un circo, e svela l'identità di un sabotatore che cercava di rovinare gli spettacoli al fine di vendicarsi per un licenziamento.  Al termine della vicenda, l'eroe compera un grosso cono gelato e si presenta a Minni, ma la dolce sorpresa è stata nel frattempo divorata da un cucciolone che aveva da poco esordito nel cinema, ideato da Norman "Fergie" Ferguson.  Si tratta, lo avrete già capito, di Pluto, a cui sono dedicate le successive giornaliere, in questa sede raggruppate sotto il titolo di "T. e Pluto".
      Con "T. e gli zingari" Gottfredson ci presenta l'allegra compagnia (Orazio, Clarabella, Minni, Mickey e Pluto) impegnata nei preparativi per un campeggio estivo (molto buffa la gag del 23/7/31, in occasione della quale Clarabella sfoggia un già allora arcaico costume da bagno risalente al 1908!). La brigata raggiunge, in un succedersi di imprevisti comicissimi, una regione lacustre occupata da un campo di loschi zingari, che rapiscono Minni con l'intento di estorcere al ricco zio la (allora) sontuosa somma di 5000 dollari. Topolino parte al salvataggio della fidanzata, e qui l'atmosfera diviene veramente da brivido. Le scene notturne nella foresta, l'attacco dei lupi e, soprattutto, la scena di Minni legata alla macina del mulino furono le letture più angoscianti della mia infanzia, ed in questa occasione Gott dimostra tutta la sua bravura di "regista".  A seguire, due storie brevi di sapore casalingo, con protagonisti Orazio e Clarabella.  Il 1932 inaugura "T. e i due ladri", che riprende in parte il soggetto di "Mickey's mellerdrammer", uno short già in cantiere nei Disney studios, ma destinato ad uscire nelle sale solamente l'anno successivo. Topolino è qui impegnato a raccogliere 1500 dollari per allestire una recita di beneficenza,"La capanna dello zio Tom", il cui incasso verrà destinato ad una casa per gattini orfani: fra i vari espedienti, ricordiamo la vendita delle foto di Orazio, che interpreterà il bieco Simon Legree (20/1/32); i ritratti finiranno per fungere da testa per una serie di spaventapasseri!  La recita (naturalmente assai caotica, visto che gli attori sono i nostri amici di Mousetown!) ha successo, ma il denaro viene rubato da Pietro e Lupo, mentre Orazio finisce in carcere in qualità di sospettato.  Mickey si mette allora sulle tracce dei due lestofanti, sino a raggiungere un Klondike già visto sugli schermi nel corto "The Klondike Kid".  La situazione si complica per il povero Cavezza e per lo stesso Topolino, che dopo una serie di peripezie riuscirà ad assicurare i  banditi alla giustizia, scagionando l'amico. La parte conclusiva del volume è dedicata alle Sunday Pages del periodo, due delle quali (10/1/32 e 27/3/32) sono affidate all'infelice matita di Earl Duvall: delle due, la peggiore è sicuramnte la prima, nel quale il cartoonist fa tutto da solo, con risultati caricaturali.  Trattasi comunque di una serie di gustosi "quadretti" che molti di voi già conosceranno, essendo stati ristampati più volte. Chiudono il volumetto la breve biografia del grande Al Taliaferro (1905-1969) firmata da Alberto Becattini, e la "carta d'identità" di Butch, redatta dal bravo Luca Boschi.
      CINQUE STELLE anche per il n°32, assolutamente indispensabile! ;)
      PS: concordo con Special Mongo: le traduzioni de "Il Topolino d'oro" erano decisamente superiori: per esempio, nella striscia del 2/5/31 Butch fischietta (ci sono pure le note musicali!), ma al posto dell'allegra canzoncina "Mi sei simpatico/amico acquatico", nel baloon compare una sua riflessione sul colore dei pesci rossi che ha appena acquistato. Questo tipo di pubblicazioni richiederebbe maggior cura ::).
      « Ultima modifica: Sabato 23 Ott 2010, 23:41:57 da alec »

        Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
        Risposta #2: Domenica 24 Ott 2010, 11:29:13
        Abbiamo aspettato tanto questi primi volumi, praticamente i più sospirati, e adesso viene fuori che la traduzione è abbastanza penosa?
        Sarebbe questo il rigore filologico? >:( Forse per questo non li hanno pubblicati per primi...
        Charlie

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        Paolo
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          Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
          Risposta #3: Lunedì 25 Ott 2010, 23:57:37
          Dalla pagina dell'edicola:

          La storia "Topolino nell'alta società" parte con Topolino, salito alla grande ribalta del successo grazie alla vittoria ottenuta contro Spaccafuoco, che ora vive un suo grande momento di popolarità nella comunità di Topolinia, che nel frattempo è cresciuta ed ospita tra i suoi più qualificati esponenti i coniugi Cagnola De Segugis (traduzione assolutamente sconclusionata ed immotivata, visto che l'originale riportava un brillante "Porkfeller"!), rappresentanti dell'alta borghesia e buoni amici della migliore società europea. È proprio in quest'ambiente dorato e già un po' fuori dai tempi che piombano gli allegri Mickey e Butch, come se fossero degli ambasciatori della nuova democraticità statunitense che demolisce i vecchi miti europei. Durante lo svolgimento della storia venne lanciata sulle strisce la promessa, dallo stesso Mickey, il 18 maggio 1931, di inviare una sua foto con dedica a chiunque ne avesse fatto richiesta.

          La storiella seguente "Topolino domatore e saltimbanco" è composta di gags incentrate sulla vita nel circo, va notato il fatto che già da questa storia Topolino sembrerebbe gradire avventure sentimentali con soggetti diversi dalla "solita" Minni, in questo caso si tratta di Madamigella Maltese, la cavallerizza del circo, ma specialmente in seguito (dalla metà degli anni '40) simili tentazioni si faranno sempre più frequenti.

          Con "Topolino e gli zingari" si inaugura finalmente il primo ciclo di grandi avventure di Mickey, da questo punto in poi, salvo brevissime eccezioni, si susseguiranno storie avventurose ad ampio respiro, dove il carattere di Mickey inizierà a definirsi per realizzarsi compiutamente durante la sua golden age nella seconda metà degli anni trenta. Curioso da notare come sui vestiti di un'indiana nella striscia del 6 agosto del 1931 vi sia disegnata una svastica. Certo sarebbe interessante sapere se anche nell'edizione originale di un'altra striscia, stavolta del 28 agosto, vi sia nuovamente il simbolo nazista nella colonnina separatrice tra la quarta e quinta vignetta così come nella versione italiana.

          "Topolino e i due ladri" può essere considerato come il primo episodio con un impianto narrativo realmente articolato, dove tutti i canoni dell'avventura tradizionale vengono rispettati. Anche quest'episodio si basa sulla trama di due cartoni: <i>The Klondike Kid</i> (1932) e <i>Mickey's Meller Drammer</i> (1933). Va citata anche un'originale idea di alcuni storici del fumetto (in particolare Alfredo Castelli) secondo i quali il Mickey Mouse che esordì nel 1928 era un ragazzo di colore trapiantato nel sud degli States, perciò la sua interpretazione dello Zio Tom nel dramma messo in scena nella prima parte della storia potrebbe essere intesa come un suo ritorno alle origini, alle "radici". Dal punto di vista grafico notiamo come già dalla sua seconda apparizione Gambadilegno inizi a dare dei grattacapi a Gottfredson con il problema della sua gamba di legno: di solito è la sinistra, ma a volte viene disegnata a destra , fino alla storia Topolino e il boscaiolo, dove verrà abbandonata (quasi) definitivamente.

          Cinque stelle al volume, 2 alla traduzione.

            - Paolo

            Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
            Risposta #4: Martedì 26 Ott 2010, 07:21:34
            Io non possiedo gli originali e nemmeno il Topolino d'oro, quindi non ho parametri di paragone per stabilire la qualità della traduzione. Quali sono i punti incriminati?

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            Kim Don-Ling
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              Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
              Risposta #5: Martedì 26 Ott 2010, 10:33:27
              Possiedo veramente poco materiale pubblicato nel numero in questione, ma quel poco mi consente di aggiungermi al coro degli scontenti per la traduzione. Come diceva qualcuno nel numero scorso, una traduzione troppo scarna, che fa perdere molto dei dialoghi rispetto a traduzioni precedenti.
              Aggiungo inoltre che lo zio Volabasso del n. 31 ridiventa lo zio Mortimer nel n. 32. Ora è un peccato che in una collana del genere avvengano questi errori nel passare da un volume all'altro.

              Le storie di questo volume sono come sempre meravigliose. Deliziose le storie brevi, commedia allo stato puro. Straordinaria Topolino e i due ladri, secondo capitolo della eterna lotta fra Topolino e Pietro. Un gradino sotto Topolino e gli zingari, dove il registro passa da comico a drammatico un po' troppo bruscamente forse.
              "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

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              klamal
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                Re: Gli anni d'oro di Topolino n°32 (1931-32)
                Risposta #6: Martedì 26 Ott 2010, 11:13:07
                PS: concordo con Special Mongo: le traduzioni de "Il Topolino d'oro" erano decisamente superiori: per esempio, nella striscia del 2/5/31 Butch fischietta (ci sono pure le note musicali!), ma al posto dell'allegra canzoncina "Mi sei simpatico/amico acquatico", nel baloon compare una sua riflessione sul colore dei pesci rossi che ha appena acquistato. Questo tipo di pubblicazioni richiederebbe maggior cura ::).

                In realtà la traduzione è più filologica in questa (splendida) edizione.riferendosi ai pesci rossi "when your scales have turned to silver, I will love you just the same"
                letteralmente si può tradurre "vi vorrò bene anche quando le vostre squame saranno diventate argentee". La gag dipende dal fatto che pesci rossi si dice goldfish in inglese (quindi li amerà lo stesso anche quando perderanno valore...)
                 ;)



                « Ultima modifica: Martedì 26 Ott 2010, 11:13:40 da klamal »

                  Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                  Risposta #7: Martedì 26 Ott 2010, 12:05:49
                  Io non possiedo gli originali e nemmeno il Topolino d'oro, quindi non ho parametri di paragone per stabilire la qualità della traduzione. Quali sono i punti incriminati?
                  A PARTE LE TRADUZIONI (COSA NON DA POCO), CI SON TANTE ALTRE COSE CHE NON VANNO:
                  1) carta indecente
                  2) idem la colla e la rilegatura
                  3) il formato dei volumi (meglio 4 o 5 striscie per pagina)
                  4) la dimensione delle strip (troppo piccole; almeno si poteva spostare il num. pagina sotto ed eliminare i titoli, di modo che si fotesse aumentare la scala di stampa a tutta pagina)
                  5) ed infine: Ma come è possibile stampare in formato così piccolo le immagini di corredo ai redazionali ? proprio queste immagini che dovevano essere rivolte ai collezionisti ? (esempio vol 32 immagini a corredo de I 2 Ladri con strip a confronto) >:(

                  *

                  Special Mongo
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                    Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                    Risposta #8: Martedì 26 Ott 2010, 13:11:19
                    Inutile accapigliarvi su questa vignetta, perché avete ragione... tutti! Infatti è quella famosa vignetta di cui ne esistono 4 versioni differenti (forse 3 più la rielaborazione autonoma di Nel Regno di Topolino); se ne parla anche nell'articolo introduttivo, ricordate? Invece di traduzioni infedeli ce ne sono eccome.
                    Eccone 3:
                    Ecco la versione orginale della prima vignetta dell'ultima striscia di pag. 28:





                    Ed ecco la versione tradotta. Come vedete, il ragionamento originale di Topolino viene semplificato in una semplice minaccia (troppo comodo!). Nell'edizione su Disney Video Parade 2, tutte le parole di Topolino erano riportate integralmente, e non possono dire che qui non l'hanno fatto per motivi di spazio! Infatti il balloon è quasi vuoto. Un ragionamento che possono essersi fatto, è che Topolino ripeteva cose avvenute solo "poche strisce prima", ma come sappiamo le strisce uscivano singolarmente giorno dopo giorno, quindi per ricreare lo spirito della striscia, avrebbero dovuto tradurre l'intero ragionamento di Topolino. Perché cascano sulle cose più semplici?




                    Ecco un'altra semplificazione (immotivata) a pag. 30. Qui l'originale:



                    Su Anni d'Oro tutto si risolve in un banalissimo "Sono salvo!" (e non dite che è lo stesso!) Almeno su Disney Video Parade 2, la frase elaborata diceva: "L'ha salvata! Ottimo questo numero!" Non so cosa ne pensano gli altri, ma al mio paese tradurre il testo significa tradurre il testo:



                    Ecco invece un errore:
                    Sempre a pag. 30. Come vedete, il clown dice "S' long!", e non "Sniff! Sniff!" (anche guardandolo in faccia lo si capisce!). "Sniff! Sniff!" lo dice Mademoiselle Maltese, e il distratto letterista ha dimenticato di riempire il suo balloon, che rimane vuoto! Quindi c'è stato uno scambio di battute, ma almeno fossero andati fino in fondo! Qui invece c'è stato lo scambio di battute però si sono dimenticati di riportarne una!






                    Possibile che per leggermi le storie come si deve (o quasi) devo per forza ripescare le edizioni in cui tagliavano alcune strisce?

                    « Ultima modifica: Martedì 26 Ott 2010, 13:12:47 da Sam_Spade »
                    Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                      Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                      Risposta #9: Martedì 26 Ott 2010, 13:52:32
                      A proposito della riflessione di Castelli sulle origini di Topolino, permettetemi di dissentire: non è un afro-americano, ma un irlandese. Nell'Isola Verde Mickey è un diminutivo di Michael. Gli anglosassoni userebbero Mike.

                        Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                        Risposta #10: Martedì 26 Ott 2010, 14:09:59
                         Probabilmente in questo caso l'opinione di Castelli è fondata quanto l'esistenza di Al Levins. ;)
                        Peccato per queste semplicazioni (e tradimenti) del testo, però almeno Porkfeller (anche se dovrebbe essere Porkefeller) resta tale quando Sgozza va alla sua villa, mentre (secondo l'introduzione) Cagnola De Segucis traduce (direi correttamente) Pooch De Houndsear, che difatti ha aspetto canino e non suino come dovrebbe avere Porkfeller (che non compare di persona).
                        « Ultima modifica: Martedì 26 Ott 2010, 15:14:59 da gongoro »

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                          Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                          Risposta #11: Martedì 26 Ott 2010, 15:35:58
                          Ma se non avevano molto tempo per rifare bene da capo le traduzioni, perché non si sono limitati a correggere le vecchie? >:(
                                   
                          In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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                          PolliceSu   (2)
                            Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                            Risposta #12: Martedì 26 Ott 2010, 16:20:16
                            A mio parere, la vignetta "più originale" in assoluto è quella in cui Sgozza compra il vaso per sputarci dentro (e la gag ha quindi un suo perché). Come potete vedere, nelle 2 vignette precedenti ha la bocca gonfia, segno che sta trattenendo la saliva: quindi che c'entrano i pesci?
                            Quindi, se fossi stato io avrei pubblicato come "originale" la striscia in cui sputa e considerate "alternative" quelle coi pesci, che forse sono una sorta di "modifica per buongusto" dell'epoca.
                            Strano che non si siano fatti questo ragionamento, nemmeno negli articoli interni.
                            « Ultima modifica: Martedì 26 Ott 2010, 17:13:49 da Sam_Spade »
                            Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                              Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                              Risposta #13: Martedì 26 Ott 2010, 17:45:52
                              Un ragionamento che possono essersi fatto, è che Topolino ripeteva cose avvenute solo "poche strisce prima", ma come sappiamo le strisce uscivano singolarmente giorno dopo giorno, quindi per ricreare lo spirito della striscia, avrebbero dovuto tradurre l'intero ragionamento di Topolino. Perché cascano sulle cose più semplici?

                              Un attimo, non si tratta di ricreare, ma di evitare ripetizioni. Lo spirito della striscia rimane intatto, visto che spesso abbiamo vignette identiche o molto simili che riprendono quella conclusiva del giorno precedente: ritoccare le traduzioni per non cadere nella ripetività e alleggerire la lettura non mi pare un criterio così scellerato, per quanto, ovviamente, opinabile.

                              Sugli altri errori di traduzione/lettering: girano parecchio anche a me. Però vorrei che, in generale, ci si sforzasse di capire la grandezza/importanza della situazione, con tutte le difficoltà del caso: lamentarsi della qualità della carta, della colla e delle rilegature (che a me pare sia ok, ma vabbè) difenendole "indecenti" mi pare assurdo, così come stare a lamentarsi del formato. Se fosse sfuggito, le strisce sono stampate in ORIZZONTALE e non rimontate: non lo darei tanto per scontato, visto che fino ad un paio di anni fa se dicevi anche solo "Cronologica di Gottfredson" ti ridevano in faccia.
                              Per il resto eventuali errori ovviamente dispiacciono, la traduzione traballante disturba. Capisco e in parte condivido il malcontento.
                              Però da qui a spalare cacca sull'intera iniziativa, ce ne passa.
                              « Ultima modifica: Martedì 26 Ott 2010, 17:46:47 da PORTAMANTELLO »
                              No man commanded Jean Louise.
                              Not on land and not on water.
                              Jean did whatever he pleased,
                              Until he kissed the gunners daughter.

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                                Re: Gli Anni d'Oro di Topolino n° 32 (1931-32)
                                Risposta #14: Martedì 26 Ott 2010, 18:25:21
                                Citazione
                                Un attimo, non si tratta di ricreare, ma di evitare ripetizioni. Lo spirito della striscia rimane intatto, visto che spesso abbiamo vignette identiche o molto simili che riprendono quella conclusiva del giorno precedente: ritoccare le traduzioni per non cadere nella ripetività e alleggerire la lettura non mi pare un criterio così scellerato, per quanto, ovviamente, opinabile.

                                Capisco che in quanto a criticare l'operazione in sé, ti riferivi di più ad altri, ma riguardo questo passaggio... il criterio di cancellare tutta una frase non lascia per niente lo spirito della striscia. Almeno questo, no. Ben vengano le ripetizioni se si tratta di un'operazione filologica. Io non mi preoccupo di carta o di formato delle strisce (effettivamente solo quelle a corredo degli articoli dovevano essere più grandi), ma questa delle semplificazioni è indifendibile. Tralaltro, sono stati i primi a cimentarsi in questa "impresa" di semplificazione, qualcosa vorrà pur dire. Tentativo di non "scandalizzare" i lettori non esperti della striscia? Sembra che stiamo andando a finire alla semplificazione massima alla Ambrosio. E poi in questo modo si perde ben più del semplice riferimento alla striscia precedente.
                                Il fatto è che a me dà fastidio leggere un dialogo in italiano quando so che in originale era più lungo e complesso, è leggere una cosa fasulla in sostanza.
                                Per il resto io sono d'accordo che i volumi sono perfetti. Sono i dialoghi sintetici e ridotti all'osso che mi danno fastidio.
                                « Ultima modifica: Martedì 26 Ott 2010, 18:32:05 da Sam_Spade »
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