Si ciancia tanto di lettori occasionali, di lettori nerd, di acquirenti fedeli, come se fossimo nella redazione di quelle teste vuote del Corriere! Lasciamo fare a loro le loro considerazioni di marketing che, i lettori-punto-e-basta sanno essere solenni stupidaggini! Facciamo delle considerazioni da lettori, e lettori esigenti quali siamo!
Il lettore/acquirente occasionale è per definizione occasionale: e non c'è strategia commerciale che tenga, compra l'albo una volta ogni morte di vescovo. E' per questo fantomatico lettore che si operano gli scempi, nel vano tentativo di rendere il fumetto più accattivante e fidelizzare così il pollo?
E' per lui che si ripete l'inutile pastrocchio della cronologia ad pene canis? Già avevano fatto andare in corto circuito la temporalità delle storie di Barks ne La grande dinastia dei paperi. Errare è umano, ma perseverare...
Colorazione: quando vorrà entrargli in testa, ai coloristi, che la sostanziale bidimensionalità del fumetto novecentesco, concepito per di più in BIANCO E NERO, fa a pugni con la colorazione avveniristica che dalla serie bianca di Zio Paperone in poi mette in croce Barks e ora Gottfredson?
Ma, senza voler uscire fuori dai binari, rientriamo nel calvario de Gli anni d'oro di Topolino. Astutamente, nonostante da anni Boschi ci abbia galvanizzato su un'opera omnia di Gottfredson, in nessuna parte si dice chiaro e tondo che questa è un'opera omnia di Gottfredson. Forse perché non lo sarà. Forse perché hanno voluto avere il piacere di deliziarci con le BELLISSIME (è ironia) strisce che i sostituti di Gottfredson disegnavano quando lui si prendeva delle vacanze. O forse perché non inseriranno le storie che il Maestro disegnò con Ezechiele Lupo etc. Questi anni d'oro di Topolino, resta un mistero perché siano d'oro: perché disegnava Gott? No, altrimenti non ci avrebbero ficcato anche qualche altro disegnatore. Perché sono i primi fumetti in assoluto di Mickey? E allora che senso ha aver messo strisce fino agli anni '60 e oltre? Boh.
Articoli introduttivi o "editoriali": quelli della Grande dinastia, a parte qualche eccezione, erano degnissimi. Qui non fanno altro che chiarire (?!), ogni due numeri, come funziona questa collana, e su Gottfredson, sul suo fumetto, penosi luoghi comuni.
Vogliamo parlare dei refusi, dei veri e propri errori di grammatica e delle traduzioni o saltano le coronarie a tutti?
Lungi dall'aver cattivato il pubblico-occasionale, questa collana, che, ci eravamo illusi fosse il sogno per i collezionisti, ne sta diventando l'incubo. Ogni volta che apro una pagina nuova prego che l'orrore che ho visto sia l'ultimo.