Prendersela con gli autori, che pur di vedere realizzata una opera che nei loro sogni era perfetta sono scesi a dei compromessi non mi sembra una buona cosa...io non mi aspettavo nulla di più di quello che è stato e qualunque persona che abbia vissuto anche poco nell'editoria te lo potrà confermare.
Rispetto le tue considerazioni sul fatto che un'opera così non avrebbe dovuto, forse, per essere ben fatta, uscire come allegato al Corriere. Però, scusa; se, non solo non è ben fatta ma è anche malissimo fatta con chi bisogna prendersela? Con Gottfredson? Con la Disney? La Disney deve aver dato un qualche consenso al trattamento dei suoi fumetti, dietro cospicuo compenso immagino. Ha fornito impianti e "maestranze". Che altro doveva fare? Che al Corriere avessero quel "rispetto" che a lei stessa manca?
Io me la prendo con i curatori, e tanto più che hanno sognato per anni questa pubblicazione; tanto più che per anni hanno fatto sognare noi; tanto più che, infine, e mi si perdonerà se scendo nel personale, ma è sul personale che il tuo commento ha puntato, io ho lavorato nel mondo dell'editoria.
E' l'autore che deve scendere a compromessi con l'editore. Calvino, per intenderci, è sceso a patti con Einaudi. Ma non è che ogni volta che viene ripubblicato "Il visconte dimezzato" la casa editrice rimaneggia congiuntivi, taglia brani e ne aggiunge altri. Al massimo si controlla che non ci siano refusi. Ma il testo resta quello! Allo stesso modo qui: le strisce di Mickey, Gottfredson deve aver lavorato sodo per vederle pubblicate. Disegno a parte, immaginate tutta la fitta rete redazionale prima della pubblicazione: l'editor, il censore, l'editore, Walt Disney etc. Un lavoro duro, sudato, da rispettare e, soprattutto, già svolto! Svolto, svolto in quei dannati anni d'oro! L'editore italiano doveva pensare solo a far tradurre! Non dico nemmeno di lasciare in bianco e nero, ma almeno di non colorare come fossero Le Witch! Cosa hanno fatto i correttori di bozze? Gli editor? I revisori della traduzione? Oppure, sospetto tremendo sospetto, hanno fatto tutto Boschi e Becattini? Loro due-da-soli?
In tal caso, wow.
In tal caso essi non sono scesi a patti con l'editore; semplicemente sono usciti pazzi per fare il lavoro di una intera redazione, e tutti i disastri che vediamo sono più che ovvi. Dalla cronologia sfasata ai refusi agli articoli vuoti alle illustrazioni formato francobollo. Ma questa ipotesi, sia chiaro, proprio perché ho lavorato in una casa editrice, sarebbe ancora peggiore. Significherebbe che non c'è una linea editoriale, pur dissennata, come invece voglio immaginare.