Le Sorgenti della Luna, Trauma, Urk: sono questi i tre albi pikappici raccolti nel quinto numero dell'ottima ristampa del Corriere, in perfetto ordine cronologico. Io mi metto nella schiera di chi non ama particolarmente la prima storia, per quanto prosegua in modo interessante la sottotrama dell'esercito e presenti anche un paio di buoni dialoghi con Xadhoom. Non mi ha mai conquistato particolarmente, forse sarà per via dello scenario africano, o forse i disegni di Guerrini, boh. Anche Urk non la annovero tra le mia avventure preferite di PKNA, e lì forse a colpa è da attribuire al fatto che non sono mai riuscito ad affezionarmi al personaggio di Urk. Oltre che, sicuramente, a causa dei disegni -_-
Ma Trauma... be', Trauma. Che altro dire che già non è stato detto? L'esordio di Tito Faraci sulle storie lunghe di PK non poteva che essere migliore, penso di ritenerla a tutt'oggi una delle tre migliori storie in assoluto di tutto PK e probabilmente una delle tre migliori storie di Tito che ho letto. C'è tutto: eroismo, ironia intelligente, scene mozzafiato, disegni perfetti e meravigliosi, una tematica profondo sviscerata in modo degno... tanto di cappello, davvero.
In coda a ciascuna delle tre avventure lunghe, analogamente agli albi originali, sono presenti anche le prime 3 Angus Tales firmate da Faraci, che rimangono incredibilmente fresche e assolutamente divertenti ancora adesso. Quello stile di sceneggiatura che ricalca certa narrativa noir, con il parlare in prima persona da parte del protagonista, e il disegno di Silvia Ziche adattissimo anche per via dei colori, rendono quelle storie dei gioielli e delle pietre angolari di un certo modo di scrivere.
Non è un caso, infatti, se i contenuti speciali del volume siano tutti dedicati a questa storia: invero sono solo due, oltre all'editoriale iniziale che parla di tutti e tre i numeri contenuti.
Abbiamo tre interessanti pagine inedite in cui viene riportata gran parte della descrizione di Trauma scritta ai tempi di Faraci per la redazione e il disegnatore, che sicuramente ci offrono con chiarezza l'immagine che aveva in mente lo sceneggiatore; ma soprattutto in coda è presente un'articolata intervista a Faraci stesso, che ha modo di descrivere il suo avvicinamento a PK, l'atmosfera che si respirava in Disney in quegli anni, il periodo magico che stava vivendo professionalmente in quella metà degli anni '90, le potenzialità innovative per il fumetto Disney offerte da questo progetto, la genesi di Trauma, l'amore per il noir e l'hard-boiled riversato nelle Angus Tales, la complicità tra autori e lettori e cosa gli ha dato PK dal punto di vista lavorativo. Inoltre, c'è anche un bellissimo e condivisibile pensiero sullo scrivere per un certo target (scrivere per ragazzi non è una cosa che limita, ma significa semplicemente avere un pubblico in più).