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Ottavo volume della collana di 240 pagine, di cui 12 di articoli di approfondimento.

Alette interne con Paperinik ripreso dalla copertina di Zero Assoluto e Mekkano, retro invece proveniente da Antico futuro.

SOMMARIO
In viaggio con PK: presentazione delle tre avventure presenti nel numero, che introducono, oltre alle trame, anche lo scoppiettante esordio nella serie di Enna- Freccero.

Antico futuro
Starring the Great Burton La Valle- Techno gorilloidi mutanti del pianeta Zontar

Zero Assoluto
Starring the Great Burton La Valle- Questa calma non mi piace

Mekkano
Starring the Great Burton La Valle- La minaccia dei sub-paperoidi auto-reverse

FUMETTO
Si va in scena: interessante descrizione delle varie fasi di storyboard, matite, chine, colore, pubblicazione della prima tavola con l'apparizione di Xadhoom nel numero 0/3, a proseguire l'approfondimento sul personaggio intrapreso lo scorso numero.

AUTORI
Muscoli e cervello: intervista ad uno dei top delle serie pikappiche: Lorenzo Pastrovicchio racconta il suo arrivo ed il suo approccio al progetto, su spinta di Cavaglione che ne apprezzò fin da subito il taglio nuovo e moderno, fino all'esordio con Trauma, insieme a Tito Faraci. Parla delle sue impressioni sul progetto e sulle differenze tra le classiche storie di Topolino e quelle di PK, descrivendo anche le sue iniziali emozioni nel disegnare la sua prima avventura, e ciò che gli hanno lasciato le serie per la sua produzione sul settimanale.

Schede allegate:
-Color Palette- Camera 9/ Angus Fangus
-Art Character- Coolflames
-Art Character- Xadhoom
-Action Poses- Angus Fangus/ Main View- Lyla Lay
-Action Poses- Lyla Lay

Note prelettura dell’ottavo volume.

Antico Futuro: sperimentalismo allo stato puro, nel senso che Paperinik viene catapultato in un mondo da Signore degli Anelli, che parrebbe in totale contrasto con la saga ipertecnologica alla quale siamo più che abituati. Ma tutto, alla fine, tornerà nei ranghi. Cordara ci regala, finalmente, una storia gradevole. Non oso dire un capolavoro, ma almeno si lascia leggere senza intoppi o buchi particolari. Soprattutto, ri-finalmente, Cordara si ricorda che Paperinik è un eroe a tutto tondo, non uno squinternato di passaggio, ben armato e capace di risolvere le situazioni. Comunque approvato. Esordisce alle matite Marco Forcelloni, con assist alle chine di Gianni Gatti. Disegni piacevoli,
anche se non trascendentali ci stanno. Esordisce anche la serie Starring the great Burton La Valle, di Salvagnini e Mottura. Serie senza particolare lode quanto alla trama, vede tornare lo stravagante, egocentrico e presuntuoso attore che avevamo visto comparire in Ritratto dell’eroe da giovane, alle prese con situazioni assurde del cinema del XXIII secolo. Non trascendentale, anzi. Ma lo sperimentalismo dei disegni e dei colori motturiani è da menzionare e da apprezzare, perché è qui che il disegnatore rivela, studiando queste tecniche, il potenziale che oggi tutti gli ammiriamo. Nell’originale erano state pubblicate tre pagine di foto di action heroisti, approvati e non. Segnalo le seguenti:
Bella ragazza con accappatoio nella cabina telefonica: - Non ho ne sci, né canotto...
Pkteam: - Fidanzati?
Foto di Max Monteduro in muta da sub con pesce a fianco da Sharm el Sheik (non approvata): - Questo [...] è un tonno.
Pkteam: - Sii preciso, Max: sono due!

Zero Assoluto: torna la coppia “traumatica” con aiuto alle chine di Gian Marco Villa. Buoni quindi i disegni di un Pastrovicchio standard su una buona trama, non indimenticabile, di Faraci, che riprende in fondo il tema trattato in Trauma, e approfondisce la psicologia del nostro papero extradimensionale preferito. Ma c’è spazio anche per scoprire qualcosina in più di quanto era emerso nelle Sorgenti della Luna... E lo spessore di Lyla si fa sempre più ampio. Tutto nella media di un periodico la cui media era stratosferica. Quindi godetevela lo stesso e alla grande! Seconda mini di La Valle: vedi sopra, nulla da aggiungere. Nell’originale si inizia a parlare dell’allora sito ufficiale di PKNA, agli albori della diffusione di Internet in Italia e nel mondo!

Mekkano: capolavoro assoluto. L’esordio di Bruno Enna su queste pagine non poteva essere migliore, con citazioni continue, calibratissime ed estremamente gradevoli al Piccolo Principe di Saint Exupery. Poetico come solo Enna sa essere, tutto il racconto s’incentra su un certo Evroniano con le treccine, che già avevamo conosciuto ed apprezzato in un precedente numero capolavoro a sua volta! Da leccarsi i baffi la trama intricatissima, che ci riporta alla storia per antonomasia in un mix di azione, sentimento e divertimento tra alieni e improbabili geniali meccanismi ( ;)ih ih...) terrestri. Freccero sperimenta a sua volta, come un po’ tutti in questa serie, ed il suo stile è agli albori ben diverso da quello che vediamo oggi. Secondo alcuni forse il comparto grafico sarebbe un po’ il punto debole di questa storia, perfetta nella trama, ribadisco: secondo me no. I disegni la completano in fondo bene, non sono totalmente inadatti alla situazione. Certo, forse uno Sciarrone avrebbe reso meglio, ma... ne riparliamo la prossima settimana, ok? Da segnalare come lo scudo Extransformer venga chiamato per tutta la storia Extrasformer: perché? Ormai eravamo avanti con i numeri, e uno svarione del genere è proprio intollerabile! Ripeto: che ci stava a fare il Sommo Simone Stenti? Sulla mini di Burton La Valle vale ancora quanto già detto sopra.

Antico Futuro - A me invece è piaciuta veramente poco (la peggiore fin qui). Mi sembra che la bella idea del Razziatore invecchiato nascosto in un mondo alternativo dalla vendetta dell'Organizzazione sia completamente mandata in vacca dalla trama tecno-fantasy che sinceramente mi è sembrata mooolto fuori luogo e alquanto confusionaria. Cordara molto meglio nella serie delle Spore

Antico futuro a me ha lasciato alquanto perplesso per due ragioni principalemente...

Prima di tutto: che c'entra Pk? Se l'organizzazione aveva bisogno di vendicarsi del razziatore, sapeva alla perfezione dove si trovava e come colpirlo, per quale diavolo di motivo si doveva portare appresso un potenziale alleato del razziatore stesso, per altro in grado di mandare in vacca l'intero piano (cosa che in effetti prontamente fa?) E non ditemi che l'ha fatto per sbarazzarsi di Pk, perché ha avuto un biliardo di occasioni per farlo (bastava semplicemente mollarlo nel mezzo della mischia nella battaglia che si scatenava alla fine anziché portarselo appresso oppure eliminarlo direttamente), inoltre mi pare che la pseudo Lyla se la sarebbe potuta cavare perfettamente da sola e fare tutto quello che ha fatto semplicemente senza Pk tra i piedi... La sua presenza in questa missione mi sembra un controsenso...
Il secondo punto che mi ha lasciato sbigottito é il finale, ma questa volta non si tratta di una critica, semplicemente non ho capito: il razziatore dice di essere uno dei tanti possibili razziatori. Ma quindi proviene anche lui da una sorta di futuro parallelo?!? Ergo dalla prossima volta potremmo trovarci tranquillamente con un razziatore sbrabatello che non é mai stato in quella dimensione parallela e forse mai ci andrá?

@ Scrooge McDuck

Nel punto 1 hai evidenziato praticamente i difetti della storia: anche a me non è mai piaciuta molto, la stessa ambientazione/parodia non è stata sfruttata al meglio; trovo però veramente godibile la parte paperopolese.

Quanto al punto 2, le cose stanno esattamente come hai detto tu.

trovo però veramente godibile la parte paperopolese.

Concordo: la parte con Uno alle prese con i banditi all'interno della DT (che ristruttura gli interni per far andare ciascuno dove vuole lui) é divertentissima!
E grazie per la conferma sul punto 2!

Davvero ottimi gli speciali di questo numero, sia per quanto riguarda le tavole originali del debutto nello 0/3 di Xadhoom disegnate da Lavoradori (anche se preferisco la Xadhoom di Intini Ackermann), sia per l'intervista a Pastrovicchio, nella quale si racconta la passione che il disegnatore ha sempre avuto per questo fumetto, sia come disegnatore che come lettore.

Viene anche rivelato chi sono i due astronauti in "Zero Assoluto": sono l'autore ed il disegnatore della storia, cioè Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio.

L'unica nota dolente nei redazionali è che, per quanto riguarda la pubblicazione dello 0/3, si sorvoli sulla questione Intini/Ackermann, riferendosi a lui come "un altro autore" senza dare una versione ufficiale su cosa sia successo nella fase di pubblicazione del numero.

Oh, quasi dimenticavo. Nelle prime pagine viene detto che il PKianti, la bottiglia di vino pubblicata se non erro nella PKmail, esiste ancora!
Chissà se sarà ancora buona dopo tutto questo tempo?

Oh, quasi dimenticavo. Nelle prime pagine viene detto che il PKianti, la bottiglia di vino pubblicata se non erro nella PKmail, esiste ancora!
Chissà se sarà ancora buona dopo tutto questo tempo?

Le cose da pker non scadono mai. Quindi lo è ancora, di sicuro!

Ma ancora nessun commento su Mekkano? Forza, nuovi lettori! Ve li dobbiamo strappare con le tenaglie?

A memoria, Antico Futuro è godibilissima, ma niente di che, lo stesso dicasi per Zero Assoluto, dove però l'atmosfera che si viene a creare è carismatica e la storia è vista da un altro punto di vista che non sia quello del solito Pk.

Mekkano credo sia la migliore di questo numero e basta la presenza di Gorthan per renderla tale.

Dire che Mekkano sia la migliore del numero equivale quasi a offenderla!
Mekkano è tranquillamente una storia da Top 5, e non solo di PK...

Ma il "certificato di garanzia" non è certo Gorthan, direi che è Enna. [smiley=other_worship.gif]

Ma ancora nessun commento su Mekkano? Forza, nuovi lettori! Ve li dobbiamo strappare con le tenaglie?

Non sono un nuovo lettore, ma di Mekkano posso dire di non essere mai riuscito ad apprezzarla fino in fondo, a causa dei disegni di Freccero. Mi riesce difficile considerarla fra le migliori di PK proprio per questo.

Eh, l'unico punto debole di tutta la storia, purtroppo. /

Ma la trama...

Non sono un nuovo lettore, ma di Mekkano posso dire di non essere mai riuscito ad apprezzarla fino in fondo, a causa dei disegni di Freccero. Mi riesce difficile considerarla fra le migliori di PK proprio per questo.

Più che altro sono proprio le espressioni di Gorthan ad essere le peggiori, tanto che in alcune tavole arriva ad assomigliare troppo a Paperino (Come ad esempio a pagina 32 per chi ha l'albo originale o a pagina 180 per chi ha la ristampa).

Per quanto riguarda la storia, è ottima, ma a mio parere Enna ne ha fatte di migliori, come "Frammenti d'autunno" o "L'ultima caccia".

Commento di un nuovo pker.
Antico futuro: più che una storia canonica mi sembra un omaggio a Tolkien e ai suoi libri sulla terra di mezzo. La parte ambientata nella Ducklair Tower fila via bene e spassosamente, mentre quella fantasy sa troppo di "polpettone", troppi argomenti mischiati assieme e con alcune incongruenze, la maggiore delle quali è quella ingiallita da Scrooge Mc Duck. I disegni sono adeguati, anzi direi pienamente al di sopra della sufficienza. Mi è piaciuta.

Zero assoluto:   Sono indeciso sul giudizio. Certo, è una buona storia, ma niente più che una buona storia. La trama è pressoché noiosa per il reparto dell'azione ma Faraci riesce a renderla piacevole aggiungendo approfondimenti caratteriali di tutto rispetto. Mi sembra infatti una sorta di approfondimento più che un avanzamento della continuity. I disegni sono buoni ma non eccelsi né con quel "sapore di nuovo" di Trauma. Meriterebbe un 6, non di più né di meno.

Mekkano: Io. Amo. Enna.
Fino ad ora è la storia che mi è piaciuta di più, e non sono pochi 27 numeri!
Contiene tutto il necessario per essere considerata capolavoro: umorismo, riflessione, avventura, drammaticità. Questo finale umoristico a mio parere è il più azzeccato di tutti.
Impossibile da definire, l'unico modo per averne un'idea è leggerla.
I disegni, a contrario della maggior parte dei paperseriani, rendono il tutto perfetto. Questo Freccero mi piace molto di più di quello che è diventato dopo 15 anni di affinare la tecnica.

La nota dolente è rappresentata dalle brevi Starring the Great Burton La Valle, poco divertenti se paragonate alle Angus Tales o alle brevi di Trip, o anche solo ai magnifici Mercoledì di Pippo. Salvagnini sa fare molto meglio. E anche Mottura: spero di essere solo io, ma non capisco quasi niente alla prima occhiata, devo stare lì qualche secondo a guardare la vignetta per capire cosa c'è disegnato.

La nota dolente è rappresentata dalle brevi Starring the Great Burton La Valle, poco divertenti se paragonate alle Angus Tales o alle brevi di Trip, o anche solo ai magnifici Mercoledì di Pippo. Salvagnini sa fare molto meglio. E anche Mottura: spero di essere solo io, ma non capisco quasi niente alla prima occhiata, devo stare lì qualche secondo a guardare la vignetta per capire cosa c'è disegnato.

No, non sei solo tu: anche io all'epoca avevo questa "difficoltà", ora dopo anni (e tentativi...) di riletture riesco a capire il tutto con più facilità. Fa comunque parte dello stile "alternativo" (e quindi geniale) delle storie brevi, anche se sono d'accordo che questa serie regala poco e niente (alla pari con quella che avrà come protagonista Xadhoom).

Enna sfornerà un altro capolavoro a breve, forse (macché forse!) la storia pikappika migliore di tutte e tre le serie (almeno per me, nonostante SPOILER NON LEGGETE, NUOVI PKERS! un'ultima pagina veramente orrida nella sua ironia).

Anche le storie brevi avranno altri momenti di gloria: Lyla, gli Evroniani e perfino lo stesso Everett regaleranno episodi dove si penserà e si riderà, in perfetto stile PKNA.

Data la grandezza della storia in questione, riporto la recensione che avevo scritto per la discussione generale su PKNA, recensione che rileggendola oggi non mi piace granchè, ma tant'è... (è l'unica volta che lo faccio, giacchè per la sola altra storia per la quale crossposterei nuovamente la recensione - quella che sarà pubblicata nel prossimo volume - l'autore della stessa non sono io)
Potrebbe esserci qualche piccolo spoiler!

Capolavoro. Punto. La recensione potrebbe fermarsi qui. Non riesco a immaginare termine più adatto per classificare ciò che sto per descrivere.
Prendete un Evroniano, uno scienziato, un membro della Casta Alta, capace di ammalarsi d’amore per la cultura terrestre al punto da arrivare a rinnegare il suo popolo e venire respinto da esso, bollato come traditore.
Prendete un Eroe, un vero Eroe, un Eroe capace di rischiare la propria vita per aiutare il suo peggior nemico a non morire.
Prendete uno sceneggiatore, un esordiente, capace di mescolare in maniera sublime tutto ciò con un atmosfera permeata di poesia della quale è impossibile non restare affascinati.
E avrete ottenuto Mekkano (Enna/Freccero). È questo il primo episodio di PKNA scritto da quel monumentale autore che è Bruno Enna, in cui ripesca quel Gorthan già così ben caratterizzato in Trauma e approfondisce in modo mirabile la caratteristica per cui tutti lo ricordano e lo amano. E lo mette a confronto con Paperinik, in una sequela di situazioni nelle quali, ancora una volta, diventa estremamente labile il confine fra il nemico e l’alleato.
Non è un caso, poi, che le poetiche citazioni dell’autore siano proprio riferite a Il Piccolo Principe. Perché? Perché Mekkano altro non è che un raffinatissimo parallelismo con l’opera di Saint-Exupéry, alla quale più volte diverse situazioni e vicende si ispirano. Il naufragio iniziale di Gorthan sulla Terra, che guarda caso finisce a Wolf Canyon, fa l’eco al naufragio desertico del protagonista del romanzo. Tutto il rapporto fra Paperinik e l’Evroniano vuole sottolineare il sentimento di amicizia che viene intimamente a crearsi, a poco a poco, fra i due, esattamente come succede ne Il Piccolo Principe. Anche l’ultima pagina, con le persone che si chiedono se la PiKar tornerà mai, sembra ricordare il finale del romanzo in cui il protagonista si chiede se il suo amico, partito verso le stelle, potrà mai fare ritorno.
Tanta è la magnificenza della sceneggiatura di Mekkano che i disegni di Freccero, non sempre adatti alla situazione, passano un po’ in secondo piano.
Ad abbassare un po’ la media del numero c'è il nuovo episodio della miniserie Starring the Great Burton La Valle, per la precisione La Minaccia dei Sub-Paperoidi Auto-Reverse (Salvagnini/Mottura), condito delle solite gag non troppo divertenti, che scivola decisamente via senza lasciare nulla di fronte alla grandezza della storia che lo precede.
Esordio in pompa magna, quindi, per il grandissimo Enna, che da questo momento in avanti sarà in grado di regalarci innumerevoli capolavori come nessun altro saprà fare, sempre accompagnati dalla vena poetica che sarà sempre un po’ il segno di riconoscibilità delle sue produzioni.
Vorrei, infine, terminare con le citazioni di Saint-Exupéry che Enna semina in apertura e chiusura dell’albo, tratte dal momento in cui il Piccolo Principe dice tristemente addio al suo amico:
“Le stelle. Quando guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere.
E quando ti sarai consolato, sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre mio amico. E aprirai a volte la finestra e, guardando il cielo, dirai: Sì, le stelle mi fanno sempre ridere.”

nonostante SPOILER NON LEGGETE, NUOVI PKERS! un'ultima pagina veramente orrida nella sua ironia).

Noo, a me sa carinissima anche quell'uscita... altro che orrida.
Non vedo l'ora che esca il prossimo numero. C'è la storia che mi ha portato in questo sito, letteralmente. E pensare che ce l'ho già doppia...

Noo, a me sa carinissima anche quell'uscita... altro che orrida.
Non vedo l'ora che esca il prossimo numero. C'è la storia che mi ha portato in questo sito, letteralmente. E pensare che ce l'ho già doppia...

Mha, non è brutta, però rimango sempre dell'idea che una bella chiusura ad effetto, magari con lacrimuccia, sia ancora meglio. E questo fa capire quanto mi piaccia quella storia, perché nonostante la chiusura così così la apprezzo da morire... ma siamo in OT clamoroso! XD

Mekkano credo sia la migliore di questo numero e basta la presenza di Gorthan per renderla tale.

Mekkano non è la migliore del numero.
E' la migliore di tutte le PKNA.

I disegni non saranno il massimo, ma non sono affatto d'impiccio, anche perchè con una Trama del genere non ci si può fermare a sottilizzare sull'aspetto dei disegni.

Credo che la prossima di Enna sia migliore di Mekkano...

Zero assoluto:   Sono indeciso sul giudizio. Certo, è una buona storia, ma niente più che una buona storia. La trama è pressoché noiosa per il reparto dell'azione ma Faraci riesce a renderla piacevole aggiungendo approfondimenti caratteriali di tutto rispetto. Mi sembra infatti una sorta di approfondimento più che un avanzamento della continuity. I disegni sono buoni ma non eccelsi né con quel "sapore di nuovo" di Trauma. Meriterebbe un 6, non di più né di meno.

Vai tranquillo: Zero Assoluto avrà la sua importanza in continuity! Soprattutto nelle uscite del 1999! La sua funzione è stata proprio quella di dirci dove fosse finito l'enorme manufatto rosa e verde che vi compare, e il perché si chiarificherà di qui a qualche uscita!

I disegni non saranno il massimo, ma non sono affatto d'impiccio, anche perchè con una Trama del genere non ci si può fermare a sottilizzare sull'aspetto dei disegni.

La Trama è effettivamente meravigliosa, ma non sono d'accordo sul fatto che i disegni possano quindi passare in secondo piano, in quanto un fumetto, per sua stessa natura, rappresenta l'unione di parole e di disegno. Pessimi disegni possono penalizzare una buona sceneggiatura (mi viene in meno ad esempio Urk), così come ottimi disegni con un ottimo testo possono portare al capolavoro (Carpe diem, ad esempio).

Comunque a me i disegni di Freccero sono piaciuti abbastanza, anche se in effetti forse non proprio perfettamente adatti (il Gothan di Pastrovicchio mi sembrava più affascinante). Per questo ad esempio io su INDUCKS ho messo 9 a questa storia, mentre probabilmente se ci fosse stata una simbiosi maggiore tra testo e disegno avrebbe meritato il 10.

Mmm non vorrei andare OT, ma Urk secondo me è anche un po' "scadente" (sempre comunque nei limiti della bellezza di PKNA) come sceneggiatura... :( Non viene penalizzato solo dai disegni di un Ghiglione non al massimo, ma la storia non è sviluppata benissimo...

Su Carpe Diem sono d'accordo.

Enna è un mago e in Mekkano lo dimostra... e Gorthan è uno dei personaggi pià fascinosi di tutto l'universo di PKNA, tanto che una delle poche (l'unica?) storia del frittole che val la pena recuperare è quella con lui come protagonista (L'Eracolatore).

Enna è un mago e in Mekkano lo dimostra... e Gorthan è uno dei personaggi pià fascinosi di tutto l'universo di PKNA, tanto che una delle poche (l'unica?) storia del frittole che val la pena recuperare è quella con lui come protagonista (L'Eracolatore).

Che Enna sia un mito siamo tutti d'accordo, ma le storie di Frittole che meritano davvero sono 2, non una: L'Eracolatore (che hai già citato) e Robophobia (sempre di Enna!).

Pienamente d'accordo.

Ho appena finito di leggere Mekkano e.. bhè, confermo! Davvero un capolavoro! Non così orrendi i disegni come si diceva, non mi son dispiaciuti così tanto (secondo me molto meglio di Guerrini, per esempio!)
Sicuramente era più bello il Gorthan di Pastrovicchio, più esile, elegante, risultava più appartato, più sulle sue e per questo più affascinante. Questo forse è un pò troppo "tondo".
A parte questo una gran bella storia secondo me, in tutto. Una delle migliori di PKNA fino ad adesso, se non la migliore!

Diciamo che se la batte con Trauma per il primo posto. Almeno fino all'uscita del prossimo volume. Da lì in poi non ce n'è più per nessuno.

Advert spoiler a non finire, se non l'avete letto prima leggetelo e poi, se avete voglia, leggete la recensione.
Altro numerone con capolavori.
Antico futuro (Cordara/Forcelloni/Milano/Gallazzi) una bella storia dove si vede il lato buono del Razziatore ce aiuta un popolo in guerra. Una storia dove si dubita chi siano i buoni e chi i cattivi fino alla fine e su quasi tutti. Bellissimo il trucco di Cordara di creare due storie parallele in modo che quando c'è grande tensione si passa all'altra storia facendo accantonare per un'attimo la precedente per passare ad altre situazioni che al momento della tensione cambiano all'altra storia e così via. Una storia scattante, ricca di cambi di scena e a cui non manca l'umorismo. Avendola già letta non l'ho trovata molto originale ma di certo per chi è la prima volta che la legge è molto diversa dal solito anche nella struttura. Disegni ottimi che, in certe inquadrature di Dol Arador, assomigliano a Moebius. Disegni che danno la giusta atmosfera medioevale-fantascientifica già usata nell'universo Disney. Si nota anche il passaggio del ripasso a china abbastanza presente e ottimo nelle scene notturne anche se a pag.45 si nota che il viso di Pk è lievemente deformato, ma così in piccolo è difficile essere precisi.
Starring the great Burton La Valle: Techno gorilloidi mutanti del pianeta Zontar/Questa calma non mi piace/La minaccia dei sub-paperoidi auto-reverse (Salvagnini/Mottura) una serie di brevi (ma con titolo infinito) simpatica. La migliore delle tre è la seconda, "questa calma non mi piace" e subito guai. Curioso il riferimento del mettere dappertutto gli extraterrestri cattivi seguendo alcuni film recenti dove oltre a demonizzare alcune cose si batte e ribatte sempre sulle stesse cose. I disegni sono curiosi e simpatici ma il tratto e molto "tremolante"  nelle vignette il tratto non è dritto e definito ma abbastanza curvo. Colori strani, tipici di queste brevi, ma che rendono (insieme al tratto insicuro) difficile leggere troppo scorrevolmente le storie.
Zero assoluto (Faraci/Pastrovicchio/Villa/Gallazzi) potete dire tutto su questa storia ma è davvero un capolavoro. Nelle scene sull'astronave davvero ho avuto quasi paura per i nostri eroi. Bellissima, avvincente, ricca di suspense, con colpi di scena continui. Mi è piaciuta talmente che non volevo andare a mangiare prima di averla letta. Bellissimo il racconto degli xerbiani  che rende quel mostro molto meno cattivo. Bella, bella, bella, che altro ve devo di'. I disegni sono vicini, anche qui, a Moebius basta guardare la pag.117. Lyla non è disegnata benissimo, troppo maschile, sfugge alla sua impostazione di essere un droide programmato come femmina, quindi mi chiedo come faccia a indossare vestiti come una tuta da lavoro nei cantieri per andare in giro. Per il resto molto dinamismo, bellissimi anche i disegni nelle tavole dove si vede l'astronave in tutta la sua grandezza. Pagine ricche di tensione da non perdere.
Mekkano (Enna/Freccero/Gallazzi) anche qui siamo nel capolavoro. Bellissima la prima parte, la seconda è talmente esagerata che scappano un paio di risate. Divertentissimo il finale con i quattro ceh dicono "Torna, Torna" e con Gorthan imprigionato. La prima parte, dicevo, è molto bella con le parole del "Piccolo Principe" che danno alla storia un qualcosa di poetico. La seconda parte oltre che esagerata diventa un'inseguimento che ,forse per i disegni di Freccero, prende un tono comico. Come già detto bellissime le scene con sotto le parole di Saint-Exupèry. I disegni sono buoni nelle scene più "cittadine" ma quando si va nella DT sono davvero inadatti, troppi dettagli disposti in modo confusionario che rendono difficile la lettura e confusa le vignetta. Non è Freccero che non è bravo, è il suo stile, è la scelta, lui è un'autore da umorismo non da serio. Però letta tutta è bellissima come storia.
Ottimi, fantastici i redazionali. Interessantissima l'intervista.

Antico Futuro, Zero assoluto, Mekkano. Come dire: il fantasy che non ti aspetti (e che non ci sta), la malinconia e l'abilità faraciane e la poesia di un alieno contaminato dall'umanità.
Se infatti nella prima avventura ristampata in questo ottavo volume abbiamo un inusuale scenario alla Signore degli Anelli, che cozza eccessivamente contro le atmosfere tipiche della serie e che non vengono aiutate da un Forcelloni che non riuscirò mai a vedere bene su PKNA, nelle successive due ecco che Paperinik vive due storie con la S maiuscola. Si riforma il duo Faraci-Pastrovicchio che aveva fatto meraviglie su Trauma e che qui, pur con una storia che non tocca quelle vette, riescono ancora una volta a toccare le corde dei sentimenti nei personaggi che muovono. Più che Paperinik, in questo caso Urk è oggetto dell'analisi, che qui viene esaltato nel suo atteggiamento anche grazie alle tavole-flashback che sono magistrali.
Infine Mekkano è l'esordio di Bruno Enna su PK, come ci ricorda anche l'editoriale del volume, e costituisce un ottimo biglietto da visita vista la poesia che si respira nell'avventura, e l'indagine psicologica condotta su Paperinik e soprattutto su Gorthan.
I disegni sperimentali di Freccero spaccano.

I contenuti speciali del volume continuano ad essere il piatto forte dell'iniziativa, specie per chi già conosce le storie. In questo caso abbiamo ben 7 pagine in cui viene analizzata step by step la realizzazione della vignetta d'esordio di Xadhoom, partendo dal bozzetto di Sisti per arrivare ai vari studi e prove di disegnatori incaricati di rendere su carta il dirompente arrivo di uno dei comprimari più fragorosi della serie. Un contributo molto interessante e ben descritto, complimenti ai curatori, a cui fa seguito l'intervista della settimana, stavolta dedicata a Lorenzo Pastrovicchio, che poche settimane fa intervistai pure io Qui Lorenzo parla molto di come fu per lui entrare nello staff di PKNA quando aveva pochissimo lavoro disneyano alle spalle e una forte influenza derivata dai comics supereroistici americani, parla del connubio con Faraci e commenta soddisfatto quanto gli abbia dato personalmente e professionalmente l'esperienza su PK, analizzando anche le differenze di lavoro quando si dedicò a "Topolino".

Scusate: qualcuno mi potrebbe scansionare le due pagine di intervista al Pastro?

Grazie. Il numero me lo sono perso... :

Scusate: qualcuno mi potrebbe scansionare le due pagine di intervista al Pastro?

Grazie. Il numero me lo sono perso... :

Se non verrò preceduto, una di queste sere riceverai MP!

Non ho mai capito la battuta in Mekkano quando Takeda descrive il robot mentre si filma con la telecamera e quando chiede "indovinate come l'ho chiamato?", la batteria finisce e c'è la vignetta a tutta tavola, con takeda che dice "bello, eh?"

Insomma, il nome non viene citato, anche se poi viene usato dopo. Qualcuno me lo sa spiegare?

Dopo la vignetta in cui finisce la batteria e lo schermo si oscura, c'è una splash page con Mekkano ripreso per intero. Nel suo insieme, è anche ben visibile il suo nome, sull'arto destro, mi pare, in modo che, almeno al lettore non proprio distrattissimo, salti all'occhio, come risposta alla domanda di Takeda.

Almeno io l'ho sempre interpretata così.

Dopo la vignetta in cui finisce la batteria e lo schermo si oscura, c'è una splash page con Mekkano ripreso per intero. Nel suo insieme, è anche ben visibile il suo nome, sull'arto destro, mi pare, in modo che, almeno al lettore non proprio distrattissimo, salti all'occhio, come risposta alla domanda di Takeda.

Almeno io l'ho sempre interpretata così.

Uh? Dove l'hai visto, il nome? Sono andata a riprendere l'albo, ma proprio no lo vedo...

Perbacco! Ho ricontrollato anch'io la tavola e in effetti... hai ragione! Probabilmente mi confondo con una vignetta successiva e dunque... non so rispondere alla questione precedente, sorry. /

In Antico Futuro avevo subodorato da subito la vera identità dell'antico, ma un pizzico di dubbio mi era rimasto perché le sue nuvolette non avevano la tipica forma frastagliata. Forse la vecchiaia gli ha modificato il tono di voce?  

Uh? Dove l'hai visto, il nome? Sono andata a riprendere l'albo, ma proprio no lo vedo...

Demoni, è ben stano, ho dei problemi a ricontrollare ma mi fido di Paperinika, bisognerebbe chiedere ad Enna.

Una cosa che finora non era emersa da questa discussione: se l'aspetto degli Evroniani ricorda molto blandamente quello degli extraterrestri in Alien, il Guardiano xerbiano in Zero Assoluto ricorda chiaramente Predator. Mi piacerebbe rivederlo alle prese con "i nostri alieni preferiti" (cit.).

Non ho mai capito la battuta in Mekkano quando Takeda descrive il robot mentre si filma con la telecamera e quando chiede "indovinate come l'ho chiamato?", la batteria finisce e c'è la vignetta a tutta tavola, con takeda che dice "bello, eh?"

Insomma, il nome non viene citato, anche se poi viene usato dopo. Qualcuno me lo sa spiegare?

Lo urla Takeda dopo, per la prima volta, quando pensa che abbia "ucciso" Paperinik! Urla "Mekkano!" Ed è allora che ne scopriamo il nome definitivo, anche se qualcosa per me si leggeva nella splash dove lo vediamo tutto...

@ Giona: è solo per non farcelo scoprire...

Con colpevolissimo ritard(issim)o, ecco le NOTE per i nuovi lettori (e per i vecchi lettori bisognosi):

Antico Futuro:

-Quasi nulla da dire: viene citata la Rivolta dei Droidi (sesto volume), torna uno dei tre capi dell'Organizzazione (la donna, benché sia una sua versione invecchiata e alternativa) e prosegue il processo di "redenzione" del Razziatore. Qui si tratta di "uno dei tanti razziatori possibili" (e infatti la prossima volta che vedremo il cronocriminale avrà il suo solito aspetto e l'età che conosciamo), ma il principio è lo stesso.

Zero Assoluto:

-Sembra una semplice fill-in, ma è in realtà una storia MOLTO importante. Oltre a proseguire diverse sottotrame contemporaneamente, è un ottimo esempio di come interagiscono fra loro i diversi personaggi del cast di comprimari di PK (cosa che fa capire che potenziale abbia l'universo pikappico).
E' inoltre forse la migliore storia con Urk mai scritta, quella dove la sua caratterizzazione è più convincente.

-In questa storia vediamo finalmente quanto sia forte Lyla e quanto sia abile in battaglia: caratteristica, questa, sfruttata raramente e anche per questo intrigante.

-Scopriamo che questa storia non porta avanti solo le sottotrame di Lyla e Urk, ma anche quella degli Evroniani e di Xadhoom: come abbiamo scoperto nel quinto volume ("Le sorgenti della Luna"), da Xerba sono partite tre astronavi contenenti gli Xerbiani superstiti. Una (la Xabra) è stata intercettata dagli Evronz nel terzo volume ("Spore"). Il fato dell'altra (l'Antra) lo scopriamo in questo numero. Da notare che gli Xerbiani sapevano che gli Evroniani sarebbero presto entrati in contatto coi Terrestri.
Finora le astronavi xerbiane non hanno avuto molta fortuna: ne resta ancora un'ultima in giro, ma il destino delle sue due "sorelle" non fa ben sperare...la saga di Xadhoom continua a tingersi di tragedia.

-La scena del ritorno del robot, con le didascalie che elencano i pensieri impauriti dei vari personaggi, è un cliché abbastanza noto nelle serie supereroistiche. Ora non ricordo esattamente dove, ma sicuramente in alcuni albi Marvel è stato utilizzato questo espediente. E persino nella versione fumettistica di Mortal Kombat!

-I dati della nave immagazzinati da Lyla si riveleranno molto importanti fra qualche volume...

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Mekkano

Piccolo capolavoro, che consacra definitivamente Gorthan come personaggio fondamentale della saga pikappica: complesso, affascinante, imperscrutabile e ambiguo, il capo-branca evroniano è entrato nell'immaginario collettivo dei fan, tant'è che nella terza serie, ambientata in un universo parallelo che riscrive la serie da capo (PK-Frittole) l'alieno con le treccine sarà re-interpretato come antagonista principale.

-La prima apparizione di Gorthan (ossia quella immediatamente precedente a questa) è nel quinto volume ("Trauma"). Già lì manifestava il suo amore per la cultura terrestre (citava persino Shakespeare), nonostante in quella storia fosse sostanzialmente un cattivo a tutto tondo (nonché il mandante del generale Trauma).

-Il Wolf Canyon verrà menzionato nuovamente tra qualche volume, con tanto di citazione Barksiana annessa (perché ricordiamolo, non si tratta di un universo separato rispetto a quello disneyano classico).

-Bellissimo dialogo di Gorthan sul suo poter solo "rubare" le emozioni altrui. L'evroniano rosso e con la coda col quale sta litigando nel flashback è chiaramente un membro del Consiglio Imperiale: potrebbe essere addirittura l'Imperatore stesso, chissà. Ma forse, trovandosi Gorthan principalmente ad agire nell'ambito terrestre (ha inviato Trauma sulla Terra per affrontare Paperinik, si è rifugiato sulla Terra dopo che è scappato), si tratta più verosimilmente del Sommo Zotnam.

-Altra novità: Gorthan, evroniano di casta alta e scienziato, è capace di provare pensieri autonomi e indipendenti dagli ordini dei superiori. Caratteristica che era già presente nella casta degli scienziati (Zoster ne è un esempio), ma che qui è ancor più evidente.

-La frase di PK su Gorthan che "è caduto sulle sue provette quand'era piccolo" è una citazione di Asterix (Obelix è caduto da piccolo nel paiolo del druido contenente la pozione magica, e da allora ha una forza prodigiosa).

-Nel finale, Gorthan indossa il serbatoio dimenticandosi che è pieno di energia "non depurata". La scarica di energia lo riporta quindi allo stadio precedente alla sua mutazione. Egli stesso dichiara di essere stato "curato", chiaro riferimento alla "malattia" di cui parlava in precedenza: la coscienza. Insomma, semplificando, è tornato il Gorthan malvagio di "Trauma", per capirci.

-Torna la Nave Geostazionaria del numero Zero. Gorthan è stato inglobato da Mekkano, ma è vivo: quale sarà il suo destino? Sarà processato? Imprigionato? Giustiziato? O forse perdonato, dato che è tornato quello di un tempo? Ma data la sua natura di scienziato indagatore, quanto potrà rimanere "sano" prima di venire di nuovo "infettato" dalla cultura terrestre?
Ah, a giudicare dalla domanda finale del soldato evroniano, è probabile che Mekkano si papperà l'intera nave geostazionaria.

-Su Gorthan: tornerà, dopo questa storia? Ebbene: ni. Ossia no (futuri flashback a parte), ma forse sì, forse è già tornato e non ce ne siamo accorti, forse torna ma nell'ombra...non posso essere più chiaro di così, sorry. Comunque sostanzialmente sono "Trauma" e "Mekkano" le storie da cui è scaturito il mito, la leggenda del personaggio-Gorthan. Bastavano solo due storie, all'epoca di PKNA, per farti innamorare di un personaggio.