Note prelettura del nono volume.
Speciale 98 Zero barra uno: già nell’editoriale originale si faceva presente che il barrauno non era mai esistito né mai lo sarebbe stato. Follia demenziale allo stato puro. La scia è quella tracciata l’anno prima: una serie di storielle, collegate da un raccordo (di Stenti – Sciarrone), tutte dovute a diversi team creativi. Leggetele senza pretese e fatevi due risate dove c’è da farle, soprattutto scoprite cosa sia l’87bis di cui al numero zero!
Nell’originale trovavamo pagine abbondanti di posta (soprattutto elettronica, agli albori), di speciali sulle opere di bricolage pikappiche e su una cittadina chiamata Paris (anteprima dei futuri redazionali), e soprattutto due allegati essenziali: il gioco di ruolo (vabbbeh...
) Pktravel (con possibilità di finire sul Pianeta dei Criceti
) e un adesivo in due forme a caso, ossia
Criceti a Bordo o
Poche ragazze da quelle parti !
Tyrannic: Artibani torna ad occuparsi della trama PBI, e, ripescando un certo scienziato lucidamente pazzo, introduce un nuovo, fascinosissimo (e perfido, forse il più cinico che ci sia dopo l’Imperatore evroniano) nemico per il papero mascherato. Anche stavolta il nostro eroe vincerà, ovviamente, ma non sarà affatto facile. Trama intricata ma scorrevole, va giù che è una meraviglia. Ferraris all’esordio su PKNA, senza infamia né lode, ma non disturba ed è abbastanza godibile. Segue l’ultima di Burton La Valle, alla quale non aggiungo nulla di quanto non avessi già scritto in precedenza. Davvero, una serie che poco ha lasciato. Nell’originale, posta ridotta ad una paginetta per fare posto alle prime foto dei nuovi action heroes. Si accennava anche alla discoteca preferita del Pkteam, dove la Schwartz (detta Scuarz) andava a fare la cubista: il Crycetix!
Frammenti d’autunno: capolavoro assoluto. Secondo molti è la storia più bella di PKNA: ma, come già accennavo, ci sono troppi capolavori nella serie per dare un giudizio tanto deciso
sic et simpliciter, secondo me. Di sicuro è meravigliosa. Enna torna su queste pagine e ci regala un gioiellino di rara bellezza, dove approfondisce, con il suo tocco inimitabile, la psicologia di una certa Lyla, posta a confronto con una difficilissima situazione nel secolo XXIII, dove sembra che la classe 5y soffra di un misterioso e deleterio bug. Un nuovo antagonista dai lunghi capelli argentei entra in scena, in un turbinio di politici corrotti, ricatti e trappole in un mondo che in due secoli si sarà anche evoluto tecnologicamente, ma certo non lo ha fatto come psicologia umana. Ma Paperinik risolverà la situazione, anche e soprattutto con il... “MIO” aiuto
! Godetevela tutta, e sbavate di fronte agli splendidi disegni di uno Sciarrone in grandissima forma. Ammirate la sua Lyla, ammirate il suo Paperinik e la loro espressività, ammiratene i fondali, ammiratene i personaggi secondari: e ammirate questo artista supremo della matita, una volta per tutte! Ah, oltre a me, un certo altro utente di questo forum deve il suo nome a questa storia! Aiutino: non fa mistero di essere di Torino!
Segue il primo episodio della spassosissima
Vedi alla voce Evron, di Macchetto/Intini-Lavoradori. Curiosità folli sui nostri extraterrestri viola preferiti, con una vena di assoluta pazzia che le pervade. Soprattutto, non perdetevi la frase detta dai figli primigeni di Evron al loro paparino!
Che capolavoro di numero, ragazzi! In appendice all’originale, altre foto degli action heroes, con commenti pikapposissimi, e la posta tornava alle ormai usuali tre paginette. Usciva in questo periodo anche l’album delle figurine pikappere di Panini. Ovviamente, il bertonismo imperante dava segni evidenti, tanto che i numeri sulle figurine di Uno e di Due erano invertiti in stampa. Ormai è pure inutile dirlo: poche ragazze da quelle parti, eh? Stante la presenza della De Poli e della Schwartz, però, anche la battuta più classica parrebbe fuori luogo...