Perdonate, per il ritardo, vi chiedo umilmente scusa ma non sono riuscito a fare tutte le recensioni che avevo in programma.
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Underground (Macchetto/Mottura/Gallazzi) non mi ha entusiasmato ma non è da buttare via. Un'atmosfera che, a quanto ricordo da vecchie letture, ritroveremo in PK2: "quotidiana", se la si può chiamare così. Un'atmosfera che Augusto Macchetto tanto usa, come dice nell'intervista, e che sa orchestrare magnificamente con passaggi davvero inquietanti, enfatizzati da un ambiente non propriamente allegro e giocoso l'underground del titolo. I tre personaggi sono davvero ben realizzati e la sceneggiatura riesce a metterci suspense ogni pagine che passa (
Rosto che si trasforma per un momento in topo, il rapimento di Angus e leggetevi pag.43 e ditemi se non vi siete preoccupati per Uno). Peccato che come storia in generale non sia granché perché poteva sfruttare quelle atmosfere dei film ambientati nelle metropolitane che trasmettono inquietudine alla prima scena (lo dico da visione poco attenta e appassionata alla TV). Ma i disegni sono davvero splendidi, anche se Mottura non è al top. Trovate eccezionali, scene realizzate con una maestria che davvero lascia mozzafiato. Se la trama lascia un po'scontenti dalle atmosfere buttate, abbiamo dei disegni che quelle ambientazioni ce le danno in maniera davvero eccezionale. Una storia non da buttare ma non splendida e poco utile alla continuità, cosa a cui dovremo abituarci quando arriverà la seconda serie.
Io sono Xadhoom:Arena/Abisso (Faraci/Celoni) una serie di brevi che ci raccontano il "tempo libero" della xerbiana. Come trama sono carine e con alcuni passaggi abbastanza belli, ma a cui manca quel tocco che Tito Faraci ci ha abituati. Peccato perché dopo le tensioni di questi numeri sarebbe stato bello leggere una bella storia, divertente, alla Faraci. Ma a sollevare il tutto vanno i disegni di Fabio Celoni, una delizia per gli occhi, che riescono a essere barocchi, ricchi, pieni senza compromettere la struttura e la comprensione delle varie tavole. Dei piccoli gioielli che hanno una trama abbastanza classica ma che vengono sollevate da dei disegni davvero stupendi.
La fine del mondo (Enna-Cordara/Freccero-Forcelloni/Freccero-Zangari/Gallazzi) finalmente un’unica storia compone lo speciale del 1999, una storia “doppia” sia per gli autori che per la trama che segue due strade diverse: la prima è quella di Pk che tenta di ritrovare un possibile xerbiano sfuggito alla furia evroniana, dall’altra un lungo flashback che ci racconta come è avvenuta l’invasione evroniana a Xerba. Un’ottima storia, che ci trasmette la paura e il dolore degli xerbiani. La meglio fatta è di certo quella che ci racconta la storia della fine di Xerba ma anche l’altra ci lascia sospesi con tensione per sapere come finirà per Pk e per quello xerbiano di cui vedremo un finale che non mi aspettavo e che mi sta tenendo in sospeso sperando che possa esserci una conclusione vera a questa storia. Una storia che chiarisce molto ma lascia in sospeso tanto altro. I disegni dei due autori eseguono un lavoro non proprio eccellente, tralasciando l’impatto visivo che si sarebbe potuto avere rappresentando in modo migliore il dolore degli xerbiani. Per il resto il tutto è disegnato abbastanza bene. Insomma diciamo che è une bella storia, misteriosa, che crea molta tensione e che di certo è davvero ben fatta e da due sceneggiatore ottimi come dimostra il ricongiungimento finale di due trame molto lontane tra loro.
Il giorno che verrà (Artibani/Turconi/Zanotta/Gallazzi) un capolavoro firmato Artibani, ci sono state delle scene dove davvero ho avuto paura e le emozioni che provava Pk le ho provate anche io. Argomentare bene su una storia brutta è molto più facile che farlo con una storia belle come questa. Davvero sorprendente il finale che spero verrà annullato in un modo o in un altro (
lo spero per voi perché la morte del Razziatore è un po’ esagerata per qualsiasi fumetto). Un racconto intenso, il comportamento di Pk nel voler aiutare a tutti i costi il Razziatore è davvero splendido. Complimenti a Francesco che ci regala un primo capitolo molto, molto avvincente che, oltre a tenerci in sospeso per il prossimo numero, mi ha trasmesso perfino quella lacrimuccia a pag.220. Grande! Anzi Grande per niente perché quello che viene raccontato non lo avrei voluto mai vedere accadere. I disegni dell’uomo dei Big-Turks sono abbastanza buoni anche se si nota che è ancora all’inizio e che tanto deve ancore avvenire per raggiungere quel tratto che accompagna Pippo Reporter in queste storie, molto più comico di quello che vediamo accompagnarci in questa storia, molto più realista. Nonostante tutto, i disegni sono ottimi per questa serie essendo meno umoristici e più seri, anche le trovate per le inquadrature, che sono il piatto forte della serie, sono ottime per un semi-esordiente.
Un numero molto bello che parte abbastanza piano, mantenendo un’atmosfera di emozioni, prosegue con uno speciale e una storia che è speciale in se.