Ennesimo perdono per il ritardatario cronico? Speriamo di sì.
Non ho voglia di spoiler are tutto il messaggio quindi attenzione allo SPOILER!!!!!!!
Niente di Personale (Artibani/Tosolini/Morante-Tosolini/Gallazzi) Quando leggi il nome Francesco Artibani ti aspetti un vero capolavoro e lui non delude mai le aspettative. Bellissimo capolavoro che conclude la saga del Razziatore. Sene drammatiche ce ne sono e i discorsi Trip-Pk sono molto belli e ci rivelano come il figlio del Razziatore sia meno pestifero del solito e che sia anche un bambino intelligente e fedele alla giustizia come ci rivela nell’ultima tavola. Bella, bella, bella di più c’è poco da dire. Forse in certi passaggi può sembrare avventata ma il tutto è ben fatto per ingannare. E poi, che attore Pk nel ruolo di se stesso dopo quindici anni di solitudine, davvero realista al massimo, si sentiva ne suo modo di parlare e di riflettere che era davvero invecchiato in quegli anni solo, credendo che tutti lo avevano abbandonato, e persino quando racconta i fatti che portarono alla sua fine sembra davvero un film drammatico di prim’ordine. Ottima sceneggiatura, ma anche i disegni non sono da buttare. Certo Tosolini non è assolutamente l’autore da Pk ma a ancora un tratto troppo grezzo per essere umoristico come lo è oggi e ciò lo aiuta in questa storia dove, dopotutto, non se la cava neanche troppo male. Il discorso è come con Turconi, sono autori che diventeranno prettamente comici e che non riusciamo a immaginarci adatti a Pk, ma con il loro tratti grezzo riescono a stemperare quel loro tratto.
Trip’s Strip (Enna/Ziche) quando si parla di divertimento in persona, eccoli i due autori che in questi ultimi tempi lo impersonano, e ci sfornano questa divertentissima storia. Non è ai livelli delle Angus Tales ma comunque si difende con battute molto divertenti e con un tratto che riesce e trasportare facilmente su carta quella comicità. Molto belli sono anche i colori, che danno l’idea di un lavoro artigianale di un bambino: sbavano, sono abbozzati, non c’è molta ombreggiatura. Ma questo da alla storia la giusta ambientazione che fa ridere soprattutto nella partitella finale che è un piccolo capolavoro di comicità.
Clandestino a bordo (Artibani/Razzi/Soffritti – Matrone/Gallazzi) e inizia alla grande questa trilogia di Xadhoom, introducendoci direttamente nella pancia del nemico. Tanta la tensione sia per Pk che per Occhibelli ma per fortuna non manca l’ironia e le splendide gag che ci aiutano a digerire situazioni molto ricche di suspense. Un finale che mi ha scoraggiato, perché devo dire che l’idea della nave non mi ha fatto impazzire, ma per il resto il divertimento e la tensione sono assicurati. Molto belli gli scambi di luogo tra Pk e Xadhoom, e anche lo scambio di persona che fa partire l’effetto continuità è molto bello. I disegni sono ottimi, molto belli con delle trovate molto originali e curate. Forse una delle migliori esordienti del periodo su Pk. E qua inizia una distinzione tra quegli autori giovani di Pk che troveranno il loro tratto un po’grezzo più adatto al genere a degli autori che non avranno un evoluzione in quanto faranno poco o niente negli anni a venire, e in questo caso è un vero peccato perché Manuela Razzi è davvero brava nel disegnare e nel destreggiarsi tra atmosfere comiche, rese dalla forte se non esagerata espressività dei personaggi, a atmosfere più realiste, che richiedono più attenzione ai particolari e al dare un tono più reale alla storia, quindi un’ottima autrice che forse avrebbe potuto sfornare tanta altre storie con un tratto molto interessante.
Lontano Lontano (Macchetto/L. Pastrovicchio/A. Pastrovicchio/Gallazzi) credo di poterla definire un capolavoro solo per il tatto con cui tratta temi come il nazismo e l’olocausto come ho già detto qualche messaggio fa. I richiami a Schonberg sono solo la ciliegina sulla torta che Augusto Macchetto pone al culmine di una storia commovente, e della serie delle sue belle, che riesce a mischiare sentimenti e azione con grande maestria. La reazione di Xadhoom al botto penso abbia fatto coinvolgere in essa tutti. Qui gli Evroniani non sono più i cattivi ma paciocconi, con le loro gag e i loro errori, qui abbiamo dei conquistatori spietati affamati di emozioni. La crudeltà di questo popolo alieno si riflette su certi comportamenti del genere umano che mai si riusciranno a digerire. I disegni di Pastrovicchio riescono a dare una visione ancora più cattiva degli Evroniani decorandoli con una muscolatura degna di un culturista, al contrario delle visioni comiche che vedevano gli Evroniani come fragili e alcuni anche sovrappeso. Per il resto, non delude e ci regala dei disegni davvero splendidi che vanno ad arricchire la storia con delle tavole davvero bellissime che rendono appieno il dolore che prova Xadhoom che qua trova la piena diffusione in una serie di tavole ricche di azione e movimento ma anche dettagliate. Nel complesso la storia è bellissime e perde quella visione comica della precedente per passare ad una più drammatica.
Fuori…Onda: Il trucco c’è (Fasano/Mottura) non fa ridere ma come spunto ha un qualcosa di molto invitante e bello: i retroscena di Canale 00, che credo che anche oggi si potrebbero analizzare con degna comicità e con decine di spunti nonché con un tratto “educativo” verso ciò che accade dietro le telecamere. Peccato per lo spunto sprecato ma grande merito a Paolo Mottura per i disegni che ci regala che ci differenziano nettamente dalla sequenza più seria, e che abbellisce con dei colori molto particolari.
I contenuti mi sono sembrati molto interessanti sia per le tavole inedite rigirate che però erano un po’troppe per i miei gusti, due o tre sarebbero bastate, fantastiche le tavole di prova di Tosolini, Migheli e Chiavini; ma l’intervista a Lavoradori è il pezzo forte, ricca e completa e per fortuna non ripetitiva come quelle precedenti.