Dopo quasi quindici anni sono tornato in Francia per realizzare uno dei viaggi più desiderati dal sottoscritto e da sua moglie, ovvero il giro della valle della Loira con visite ai relativi castelli. Ma non è questo l’argomento di questo messaggio, che vuole invece essere un resoconto fumettistico di questo viaggio, ovvero di come questa nazione vive e si nutre di bande dessinnée.
Ed il primo impatto capita dove meno te lo aspetti, ossia dal benzinaio; appena uscito dall’aeroporto con l’automobile presa a noleggio una delle prime pompe di benzina incontrate, della Total, è addobbata di immagini di Gaston Lagaffe, Lucky Luke, Bill et Boule e Blake et Mortimer; solo alla fine del viaggio (per risparmiare sulle spese del carburante il pieno non si fa nelle pompe classiche, ma nei supermercati) scopro che, con un minimo di 30 litri di carburante e con l’aggiunta di una somma di denaro si ha diritto al ritiro a scelta o di un albo a fumetti o di un telo da mare relativo ad uno qualunque dei personaggi sopra citati.
Il nostro alloggio per la settimana di permanenza si trovava a pochi chilometri da Amboise, cittadina prevalentemente turistica che vive intorno all’omonimo castello ed all’ultima residenza di Leonardo da Vinci, il Clos-Lucé; eppure, in mezzo a negozi di souvenirs, ristoranti e quant’altro trovo un negozietto che vende oggetti, gadgets, ma soprattutto meravigliose statuette raffiguranti Asterix, o Tin Tin, o Lucky Luke, ed anche Mickey Mouse, ovviamente in compagnia dei vari personaggi di contorno, a prezzi oltretutto ragionevoli; è stato molto difficile resistere alla tentazione di portarmi via, per una quarantina di euro, una statuetta di Topolino in calzoncini corti con una particolare espressione arrabbiata che in precedenza avevo visto solo in rappresentazioni paperinesche.
Sempre ad Amboise ho il mio primo contatto con una libreria francese; inutile dire che il settore fumetti, pur non essendo particolarmente grande, era comunque zeppo di albi di vario tipo e formato; e questa situazione si è ripetuta non solo nelle altre librerie che ho visto, ma anche nei supermercati. Ed in uno di questi avrei potuto portarmi via l’opera omnia di Asterix a 5 euro a volume, visto che c’era un’offerta speciale in questo senso (altrimenti i prezzi si aggiravano tra gli 8 ed i 9 euro; un po’ di più per gli altri albi, con una media intorno ai 12-13 euro a volume). La libreria di Amboise era anche edicola, per cui ho avuto anche l’occasione di acquistarvi Le Journal de Mickey e Super Picsou Géant; ma soprattutto vi ho trovato il primo fascicolo (si, anche lì hanno le enciclopedie o le raccolte settimanali in edicola) di Asterix – Le jeu d’échecs, ossia un’opera al cui termine si possederà una scacchiera i cui pezzi bianchi sono gli abitanti di un certo villaggio gallico, con Asterix e Obelix (secondo fascicolo uscito e comprato proprio il giorno del ritorno a casa) cavalieri, Abraracourcix (terzo fascicolo) e signora re e regina, e via andando, ed i cui pezzi neri sono invece, ovviamente, i Romani (Cesare re, Cleopatra, quarto fascicolo, regina, soldati pedoni, ecc.); i pezzi che ho preso sono semplicemente spettacolari e già fanno bella mostra di loro nella libreria di casa.
La località più importante della zona è Tours, cittadina comunque paragonabile ad una nostra città di media grandezza. Sulla strada principale del centro storico, rue du Commerce, si affacciano rispettivamente due negozi di videogiochi, altrettanti di giapponeserie e tre fumetterie: mia moglie ha dovuto armarsi di una buona dose di pazienza (ma in seguito si è abbondantemente rifatta) e seguirmi dentro due di queste ultime. La prima visitata vendeva soprattutto albi usati ed arretrati, ed era piena di ogni ben di dio (con rispetto scrivendo); alla fine mi sono limitato a prendere il n.100 di Super Picsou Géant al prezzo di euro 2,50 contenente l’intera saga crossover Topolinia-Paperopoli Millennium Orb, di prossima pubblicazione anche negli USA ma ancora inedita in Italia (magari sarà pubblicata in occasione del n.600 del Mega, New_AMZ?). La seconda vendeva invece esclusivamente albi nuovi, tutti rigorosamente francesi (non c’è stato verso di trovarvi un albo in lingua inglese, od in altre lingue, neanche a pagarlo oro) e gadgets di vario genere; ed in vetrina faceva bella mostra di sé una spettacolare ricostruzione del villaggio di Asterix: recinzione, strade di collegamento, abitazioni compresa quella di Panoramix in cima ad un albero, accessori ed ovviamente personaggi. Avendo a disposizione la modica cifra di € 1300 (milletrecento) si sarebbe potuto portarla a casa; per la stessa cifra era possibile acquistare anche la scena che conclude ogni albo della serie, ossia la megatavolata con tutti i personaggi.
Ho avuto modo di acquistare, oltre agli albi già citati, anche un altro numero del Journal de Mickey ed un numero di Picsou Magazine; e dopo aver sfogliato tutto questo materiale prometto che cercherò di essere più indulgente, in futuro, nei confronti di quanto pubblica la Disney Italia. In generale tutte le riviste Disney francesi in vendita in edicola si rivolgono ad un pubblico di adolescenti; oltre ai fumetti vi sono articoli a loro dedicati, e poco o nulla di esplicativo relativo a quanto pubblicato. Il numero di agosto del tanto decantato Picsou Magazine è dedicato quasi interamente a Pirates des Caraibes 2 (per la cronaca già uscito in Francia, così come, ad esempio, Superman Returns è uscito già da una quindicina di giorni, mentre alcuni film dei quali qui in Italia avevo visto i trailers cinematografici prima di partire là erano già in vendita in DVD), con articoli su Johnny Depp (che, guarda caso, in Francia è una star perché ha sposato Vanessa Paradis), giochi a tema ed altro simile; mentre la parte fumetti è divisa tra Carl Barks, di cui vengono pubblicate due ten-pagers ed una storia lunga, La machine de Paul Bunyan (Paperon de' Paperoni e lo scassatutto), e William Van Horn, con due ten-pagers ed una storia di due pagine con Archimede e Jet McQuack. In mezzo appare la versione a fumetti della featurette Paul Bunyan, sicuramente la storia più interessante della rivista, oltretutto nella sua prima pubblicazione francese. Super Picsou Géant corrisponde a grandi linee al nostro Mega, pubblicando storie realizzate al di fuori dei confini francesi; e siccome l’Italia è al di fuori dei confini francesi, ecco che dopo alcune storie Egmont (Vicar, Rota che disegna una storia di Topolino in maniera… non trovo le parole, ma c’è la peggiore rappresentazione grafica del Topo che mi sia capitata di vedere da anni a questa parte, ed è stata veramente una brutta sorpresa, ed altri della casa editrice scandinava) appare all’improvviso una storia di PK, L’ennemi invisible (Nemico invisibile), che stacca completamente sia come tipo di storia che come layout da quanto pubblicato fino a quel momento, e l’effetto è a dir poco fastidioso. Infine il settimanale, lo storico Journal de Mickey: diciamo subito che ogni accostamento con il nostro Topolino è assolutamente fuori luogo. Come ormai noto questa rivista pubblica sia storie con personaggi Disney che storie con altri personaggi, assolutamente estranei al mondo disneyano; ma che in copertina di uno dei due numeri che ho acquistato ci fosse Nausicaa (proprio quella del film di Miyazaki) davvero non me lo aspettavo, tanto è vero che in un primo momento lo avevo preso per un’altra rivista; ed anche nella copertina dell’altro non c’è un personaggio disneyano, ma uno di quelli extra-Disney pubblicati nella rivista. Anche sul Journal de Mickey appaiono storie Egmont, mentre quelle originali francesi sono poche e spesso si limitano ad essere gags di una sola pagina (una di queste mi ha scioccato: in Francia Topolino sa che sono le noccioline a dare a Super Pippo i suoi poteri!!).
Conclusione: la Francia è effettivamente il paradiso dei fumetto-dipendenti; chi è trattato male è proprio l’appassionato di fumetto disneyano…