Caspita, di solito preferisco Super Picsou Géant a Mickey Parade Géant, ma ieri è uscito di quest'ultimo un numero interessante, mi sa che lo prendo:
https://coa.inducks.org/issue.php?c=fr%2FMP++351
Ora che ce l'ho in mano posso confermare: numero
bellissimo questo celebrativo dei 50 anni di Mickey Parade.
Se se ne uscissero ogni due mesi con albi di questi livelli - invece che ogni 50 anni - mi ci abbonerei.
L'albo è organizzato come un omaggio a molti dei disegnatori Disney più rilevanti di ieri e di oggi, sette italiani e un danese:
Cavazzano,
Bottaro,
Scarpa,
Carpi,
Turconi,
Barbucci,
Castellan,
Celoni. Si tratta di una riuscita carrellata di storie quasi tutte inedite in Francia ma ciascuna abbastanza rappresentativa delle rispettive matite. Ognuna introdotta da una scheda biografica sul disegnatore.
Unica pecca: tutta l'attenzione concentrata sui disegnatori, mentre gli sceneggiatori sono a stento nominati. E pure si tratterebbe di una carrellata mica male:
Faraci,
Pezzin,
Concina,
Radice,
Jensen,
Enna! Anche perché fa un po' sorridere leggere che Carpi è il padre di Paperinik o che Cavazzano avrebbe "inventato" Eurasia Tost, Rock Sassi o la serie noir MMMM, senza che siano citati anche gli scrittori che hanno avuto tali intuizioni. Ma vabbe'. :
C'è anche un'intervista ai due autori dell'albo Glénat "
Mickey's crazyest adventures", che risponde in parte alla domanda posta sopra da Doctor Einmug su quanto questi autori siano legati all'universo Disney. Lo scrittore,
Trondheim, dice di aver adorato fin da piccolo Gottfredson e Barks. Il disegnatore,
Keramidas, dice di essere cresciuto con Barks e Rosa per poi essersi innamorato di Cavazzano. Aggiunge che per l'albo ha studiato moltissimo come Cavazzano disegna le orecchie di Topolino e il becco di Paperino. In generale la Disney avrebbe lasciato loro ampia libertà. Solo per il finale di una tavola avrebbero richiesto modifica, perché "troppo poco disneyano". Allora, invece di cambiare la vignetta finale, hanno avuto la simpatica idea di...
strapparla: nell'albo la tavola è disegnata come se l'angolo basso fosse strappato. Quando l'ho vista mi è sembrata un'idea banalotta, ma adesso che so che è la loro risposta a una censura redazionale plaudo al colpo di genio.