Papersera.net

e vogliamo spulciarci la classifica dei film che più incassano al botteghino ogni natale?

E non dimenticare, se per te il successo di pubblico è sinonimo di qualità

Non mi riferivo necessariamente alla qualità, quanto al fatto che uno sceneggiato noioso e ripetitivo difficilmente incontrerà i favori del pubblico. E, infatti a quel che ho sentito, nessuno di quelli che lo hanno seguito mi ha detto che era noioso, magari hanno osservato che si trattava del tipico romanzo d'appendice con i suoi luoghi comuni, ma non di una fiction noiosa e scontata.

Quanto al fatto che il pubblico sia regolarmente costituito da idioti cui piacciono le cose più stupide è vero e falso al tempo stesso...anche i film di Tarantino o di Woody Allen (tanto per citarne due a caso) hanno successo. Inoltre, qui stiamo parlando di Topolino: una rivista a fumetti fondamentalmente prodotta per bambini e ragazzini, non di un testo di filosofia, per cui non mi sembra che il prodotto nel complesso sia di molto distante dalle fiction televisive o dai film non impegnati.

Dire poi che la Ziche ha volutamente realizzato una storia noiosa e ripetitiva perchè l'originale era noioso e ripetitivo, beh...mi sembra l'esasperazione della difesa ad oltranza di un autore. Martina ha saputo trarre parodie divertentissime da classici impegnati e non certo divertenti.

Io resto della mia opinione...affidare alla Ziche una parodia complessa è stato un errore, vuoi perchè si è ottenuta una non-parodia sconnessa e poco scorrevole, vuoi perchè si sono limitate le possibilità umoristiche (da strip) dell'autrice che vengono fuori quando la stessa è libera di creare senza vincoli.

Voi dite che era ripetitivo, scontato e noioso e allora non si capisce perchè se lo avete trovato così brutto lo avete seguito (altrimenti come fareste a giudicarlo)??

E' una fiction italiana, non serve dire altro.

citarne due a caso) hanno successo. Inoltre, qui stiamo parlando di Topolino: una rivista a fumetti fondamentalmente prodotta per bambini e ragazzini, non di un testo di filosofia, per cui non mi sembra che il prodotto nel complesso sia di molto distante dalle fiction televisive o dai film non impegnati.

Su Topolino si fa arte. Ok, non sempre, o, se preferisci, quasi mai. Ma si fa.
In una fiction italiana, no. (Mentre Tarantino o Woody Allen si', ma non vedo cosa c'entri).

che l'errore sia stato invece non affidarsi ABBASTANZA alla Ziche? :

La storia che maggiormente ho gradito in questo numero è quella di Casty, "Topolino e il mistero dei tergicristalli";
sono contento anche del ritorno di Orazio e Clarabella; divertente anche "Paperoga e la conchiglia spumiglia" sul tema classico dei pasticci che Paperino e Paperoga combinano assieme ... con in più l'aggiunta di Gastone.  

Commenti sparsi (evitando di parlare dell'inflazionato "Rivondosa"):
Casty si riconferma bravissimo, mi piace quando la storia sembra andare a parare da una parte, poi si ribalta la prospettiva (per poi tornare al punto di partenza... inevitabile in una storia Disney, temo). Mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Pippo. In effetti si sarebbe potuto utilizzare un villain nuovo, o alternativo rispetto a Gambadilegno...
Le storie di Salvagnini e Russo sono molto classiche e ben fatte, interessante l'interazione non tanto usata tra Paperino e Pico, tanto per dirne una.
Come mai Asteriti si sta specializzando in Orazio?
La storia della Gianatti mi ha fatto un'impressione di originalità, non so se fondata... molto buona.
Le mie uniche riserve su Bruno Concina, ma non per difetti della storia, semplicemente per il presupposto che non amo (prendere i personaggi e calarli così come sono in un altro contesto storico... un conto sono "Storia e Gloria", "C'era una volta in America" e per certi versi "La storia vista da Topolino"...in questo caso mi è sembrato solo un espediente per avere una variazione sul tema - ossia il calesse).

Un augurio: che ogni tanto nei topic delle pubblicazione si parli concretamente delle storie, mi sento una voce solitaria in questo senso..