E se magari la foto è stata scattata a casa sua e quel topolino facesse parte della sua collezione privata?
Come immagino sia stato in realtà :
. Cosa meritoria sarebbe stata mostrare il numero in questione invece che le solite foto di routine con l'ultimo numero uscito che il vip di turno probabilmente non sa nemmeno da che parte si legga...
LORO ne hanno di tempo da perdere?! E VOI che passate il vostro tempo a fare le pulci ai redazionali?
(e come al solito a giudicare il lavoro altrui senza sapere il come e il perché...)
Mi assento qualche giorno e subito ricominciano certi giudizi innappellabili... :
Comunque io i redazionali non li leggo sempre, e quando li leggo lo faccio molto di sfuggita... non mi sarei mai accorto del fotomontaggio che dite.
Punto primo: IO giudico sempre quello che vedo/leggo/sento. Non perché sono uno str**zo che non rispetta l'altrui persona, ma perché è semplicemente un atteggiamento umano. Perché il giudizio sul proprio metro è essenziale per formarsi un gusto proprio, acquisendo così una capacità di discernimento fra le cose che mi piacciono e che mi corrispondono e le cose che non mi piacciono. E se cerco così di mantenere vivi i miei interessi, voglio che questi siano sempre puntati verso il meglio. Non sono una mucca che si mangia tutto il fieno che le mettono davanti: se mi possono portare fieno d'annata ben condito... Ben venga!
Con questo criterio, posso dire di preferire l'impressionismo al manierismo, ma posso anche dire di non considerare gli oltre 200 dipinti di ninfee di Monet l'apice della sua carriera. Oppure posso dire che Baricco è il mio scrittore preferito, ma affermare che il suo ultimo libro, "Questa Storia" risulta a tratti un po' noioso. Per fortuna.
Punto secondo: io leggo tutto di Topolino. O quasi. Perché i redazionali degli ultimi 5-10 anni sono veramente caduti in basso. Colpa dei tempi, forse. Ma non vedo che male ci sia a dirlo. Forse non saprò il come e il perché (o forse sì, conviene fare pubblicità mascherate da articoli piuttosto che pagare giornalisti, fotografi e redattori che scrivano di storia, natura e scienza come un tempo), ma sinceramente poco mi interessa. Mi capita spesso di immedesimarmi in chi svolge il proprio lavoro e spesso difendo sceneggiatori imbrigliati da fantomatiche direttive e linee guida, o redattori che si devono piegare al volere di quella cosa astratta chiamata marketing, ma sinceramente non ho visto nessun astio, nessun terribile giudizio inappellabile nella mia annotazione. Piuttosto molta perplessità per una cosa che reputo più che altro inutile.
Punto terzo: se a te non interessa la qualità in ciò che compri, se a te non interessa che il prodotto che hai in mano corrisponda alle tue esigienze, non vedo perché fare la paternale allora a chi invece ha a cuore il prodotto. Immagino che nessuno dei giudizi che sono stati dati in questo forum (da "la carta pare lievemente peggiorata, ma va bene anche così" a "questo numero è proprio una m***a!") contengano reale cattiveria (anche se in alcuni casi...), ma solo la volontà di poter avere un fumetto adeguato ai propri schemi, al proprio metro di giudizio che gradualmente con gli anni ogni singolo individuo si è formato, o anche semplicemente il gusto di poter discutere con altre persone di un interesse comune, sperando magari che i suggerimenti meno lontani dalla realtà possano essere percepiti, e magari sfruttati da chi di dovere.
Certo, magari tu sei un redattore* che si è stancato di sentire lettori lamentarsi di questo o quello. Non puoi farci niente, però: noi abbiamo i nostri gusti, noi siamo lo "zoccolo duro", siamo quelli cresciuti con "Parla Niccolò Carosio" o con "Qui Paperino Quack!", quelli per cui la Guerra del Golfo erano i cormorani zuppi di petrolio, quelli che si sono appassionati per le vicende del beluga Palla di Neve (da cui ricordo è stato tratto un film... Era una serie di articoli su Topolino!!!). Noi siamo quelli che abbiamo "studiato su Topolino", modo di dire di una volta, e che sono rimasti delusi dalla piega che hanno preso le rubriche, diventate ricettacoli di moda, pubblicità mal celate di videogiochi o telefonini, vacue interviste al vip di turno che vorrebbe essere Paperino piuttosto che Topolino. E, soprattutto, siamo lettori.
Se al contrario sei anche tu un lettore che prende ciò che gli viene dato e se ne sta, mi spiace per te. Guarda il tuo reality alla sera e telefona col tuo telefonino di marca che fa anche il caffé, compra capi di abbigliamento
glamour e leggiti pure l'ultimo best-seller dove lo stile di scrittura è l'ultima cosa che conta. Però ti chiedo allora: cosa ci fai qua a discutere?
* Nessuna critica ai redattori, alcuni dei quali ho avuto occasione di conoscere, che si sono sempre dimostrati solerti, precisi e qualificati nel loro lavoro e fin troppo disponibili.