Intervengo sul fuori tema in merito alla questione dei nomi storpiati: io pure distinguerei caso per caso. Normalmente non mi dispiace, e anzi spesso mi fanno ridere. Vero è però che notare nomi reali è
parecchio più esaltante. Le storie della macchina del tempo mi piacevano proprio in quanto legate alla
nostra realtà, in cui i nomi dei personaggi (Leonardo, Nostradamus... ricordate?) non erano affatto storpiati. A volte addirittura nella stessa storia si perseguono due vie: Nelle
Paperolimpiadi Scarpa chiamò la Corea col suo nome, e certo non si peritò di affrontarne (sia pure evitando riferimenti troppo pesanti) i trascorsi storici. Nella stessa storia tuttavia parla di "premi Snobbel" che si conferiscono nella città di Stockfish, capitale della Norvezia...
In sostanza, per me possono anche fare come vogliono: coi nomi reali una storia mi interesserà sempre di più che con quelli storpiati
Inoltre, sorvolando sui nomi di personaggi e luoghi esistenti o esistiti, cambiare il nome di oggetti o realtà di uso comune mi dà un enorme fastidio. Tale è il caso di mousenet/papernet: per me è come se parlassero di usare la paperauto o di accendere la topovisione...
Torno in argomento.
Un documentario per Indiana Pipps m'è piaciuto tantissimo, intanto per l'originale tesi della "scoperta al contrario" dell'Europa; poi per come si svolge l'avventura. Divertenti i varî tormentoni di Tarantella e di Pippo che si spiattella sugli alberi. Un po' stridente l'eremo tUbetano, ma se era già stato usato almeno crea continuità, su questo non ci piove.
PS a proposito di Tarantino, mesi fa m'era venuta in mente proprio la parodia disneyana di Kill Bill...
Pico de Paperis e il meeting degli intellettuali: semplicemente adoro Pico come lo disegna Gatto. A parte questo, la storia in sé è molto, molto interessante; anche perché la coppia di "investigatori per caso" Pico-Paperino/mente-braccio secondo me è una genialata che può avere un ottimo futuro, e che nella storia in questione mi ha lievemente ricordato le atmosfere alla Agatha Christie. Chiaro, molto più all'acqua di rose... ed è proprio il caso di dirlo visto il tema della storia
Complimenti a Panaro per l'idea, che spero sfrutterà ancora.
Amelia e l'abbaglio anti-aglio è una breve niente male. Peccato che così si siano giocati la carta dell'immunità all'aglio
Manetta e la banda del commissariato non mi ha detto gran che, carina e col pregio di ripresentare l'ambiente del commissariato di Topolinia, ma effettivamente Manetta che per caso passa sotto villa Soldoni mentre Gamba ha appena finito, per giunta con Gamba stesso che, da professionista qual è, non controlla che sotto non ci sia nessuno... vabbè, di simili coincidenze se ne son viste anche di peggiori
Zio Paperone e il denaro cantante: cavolo ma è Cimino questo! Così mi son detto leggendola, e ho dovuto rileggere i nomi per accertarmene... manca il linguaggio "estremo" tipico di Cimino, ma il resto c'è quasi tutto: situazioni "di contorno" assurde (i nomi dei soldi nel museo...), terre lontane inesistenti, popoli pacifici e dalla vita idilliaca... manca il sovvertimento del loro ordine da parte dei paperi, ma chi se ne frega, va bene anche così (mica si deve prendere tutto, altrimenti tanto valeva ci fosse scritto Cimino
). Ebbravo Russo! Come nota a margine, mi piace vedere usato così tanto Pico di recente
Gastone e l'amicizia boomerang è un'ottima idea, che si svolge benissimo. Mi han fatto morire le espressioni di Paperino incavolato - grandissimo sbavante col vulcano in testa
-, e la quantità di insulti che Gastone si becca subito a inizio storia mi ha procurato un benessere fisico 8-)
Non male anche l'aver rispettato il tacito principio secondo cui la fortuna di Gastone è illimitata fintanto che non la usa a sproposito; nel qual caso gli si ritorce contro...