Giustissimo, e fai bene a precisarlo anche per evitare toni troppo accesi nella critica alle storie.
Credo che molti però si chiedano, dato che la storia sarebbe risultata comunque godibile dal "bambino" o da un fruitore casuale, il motivo per il quale si siano voluti scomodare altri personaggi creati da altri autori.
Insomma, la domanda è: perchè non crearne di nuovi a questo punto?
Sai bene Warren quanto poco a me interessi la "continuity" all'interno di storie Disney. I Bassotti possono finire in prigione alla fine di ogni storia, per esserne fuori la storia successiva, o Topolino può andare migliaia di volte a Parigi affermando di visitarla per la prima volta, ecc...
La questione qua riguarda altro: dei personaggi che pur se utilizzati in una manciata di storie restano quello che sono, ovvero personaggi che hanno già avuto modo di interagire con i paperi.
Se un domani volessero reintrodurre Pingo (si chiamava così?), cugino pinguiniforme di Paperino e Gastone collezionista monomaniacale e caratterizzato graficamente dal "nostro" Luciano Gatto, dubito fortemente che lo presenterebbero come nuovo personaggio, ma semplicemente lo inserirebbero nella storia, magari senza nemmeno l'uso di una dida che illustri la sua ultima comparsata. Così è sempre stato fatto con i personaggi che sono venuti alla ribalta: da Brigitta a Filo Sganga, da Ok Quack a Umperio Bogarto, fino a Rock Sassi o a Vito Doppioscherzo.
Che senso ha quindi presentare come nuovi personaggi chi è già comparso nelle storie del settimanale (fossero storielline... I Paperoidi sono comparsi nelle Paperolimpiadi!) e può aspirare a buon diritto al rango di personaggio, e non certo a quello di caratterista.
No, non del bambino, ma della persona che non conosce le storie in cui questi personaggi sono già apparsi.
Io con l'ottica del bambino lessi le Paperolimpiadi nel 1988, e feci un salto sulla sedia quando mi vidi i Paperoidi nell'ultima pagina di uno degli episodi. Mi sarei sentito insultato se Scarpa avesse finto che quello era un "primo contatto". Ma *ovviamente* così non fu.
Questo uso fatto da Ambrosio è semplicemente offensivo. Sia per Scarpa e Cimino, che per il lettore, considerato imbecille. Non so se sia colpa sua, naturalmente, o se questo gli sia stato imposto. Insomma siamo ad anni luce dalla storia di Savini di Storia e Gloria.
Non trovo che sia offensivo nei confronti degli autori, che pur sapevano a chi stavano vendendo i loro personaggi, ma nei confronti del lettore, che come dici tu viene considerato imbecille, incapace di fare un collegamento mentale a una vecchia storia (nel caso di un lettore di vecchia data), o di aver voglia di conoscere le vecchie apparizioni di quei personaggi (nel caso di un bambino, o di un nuovo lettore).
E trovo inoltre che chi lesse per primo -come me- le Paperolimpiadi rispetto al Paperobot, non abbia trovato tutta questa difficoltà a capire i paperi alieni: gli bastava sapere che erano già comparsi e che avevano bisogno d'oro per sopravvivere...
Aggiungo, ma ho appena letto che la mia opinione coincide con quella di molti, che la storia non mi sembra neanche così ben gestita: le pagine di spiegazione di cui necessitano i nuovi personaggi introdotti nella storia riducono l'azione all'osso facendo risolvere in maniera esageratamente semplicistica la questione Ki-Kongi. Solo la reazione di Paperone all'arrabbiatura di Paperino la trovo ottima e coerente col personaggio. I disegni di Freccero, invece, sono sempre meravigliosi, anche se per i miei gusti vi sono fin troppi primi piani.
Non saprei dire con certezza se nel prossimo numero non vi siano ritorni... La nebulosa viola mi ricorda due storie: in una di Cimino/Cavazzano c'era una nebulosa bianca e un popolo d'oro, in un'altra di Salvagnini/Lavoradori c'era una nube cosmica che attirava a sé con illusioni incauti navigatori siderali...